GLI EFFETTI DEI NEUROTOSSICI NELLO SVILUPPO DEI BAMBINI
“BIBERON AL PIOMBO.L’IMPATTO DELL’INQUINAMENTO SULLA SALUTE DEI BAMBINI”
6^ INCONTRO DEL POLO CITTATTIVA PER L’ASTIGIANO E L’ALBESE PER L’A.S. ‘13/’14
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Molto spesso, nonostante l’informazione e l’attenzione che si stanno diffondendo su queste tematiche, non si dà molta importanza ad una serie di componenti chimiche che fanno ormai parte dell’ambiente in cui viviamo.
Venerdì 29 novembre 2013, alle ore 21,00, presso il Teatrino Parrocchiale “Olivetti” di Cisterna d’Asti, ha parlato di questo Maria Cristina Saccuman presentando il libro Biberon al piombo. L’impatto dell’inquinamento sulla salute dei bambini (ed. Sironi). L’incontro era inserito all’interno delle iniziative promosse dal Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese (I.C. di San Damiano d’Asti) in collaborazione con il Museo Arti e Mestieri di un Tempo, dal Comune di Cisterna d’Asti e di Canale Ecologia.
L’autrice, Maria Cristina Saccuman è stata ricercatore associato all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, dove ha insegnato Neurobiologia dello sviluppo e Neurofisiologia dei sistemi cognitivi. Ha un dottorato in Neuroscienze cognitive dell’Università della California, San Diego e San Diego State University,
e una laurea in Lettere e filosofia dell’Università Cattolica di Milano. Si è occupata di sviluppo cognitivo in bambini con disturbi specifici del linguaggio, di dislessia, e della percezione della musica e del linguaggio nei neonati.
Luca Anibaldi, che da tempo collabora alle iniziative del Polo Cittattiva, ha introdotto la serata con una riflessione importante tratta dal libro: un bambino è l’interazione di dna e ambiente. Rispetto a un adulto non è solo un individuo che pesa di meno, ma è un organismo che, da una cellula, si trasforma in qualcosa di davvero molto complesso, dotato di fragilità ma anche di bellezza ed eleganza che gli consentono di affrontare ogni situazione. Ma in quale modo i neurotossici intervengono nello sviluppo e nella capacità dei bambini di apprendere e conoscere? Maria Cristina Saccuman ha spiegato che l’interrogativo dal quale è partita è stato: ”Perché sei come sei?”. Infatti, il bambino è, fin dall’inizio, interazione con il mondo e tutto ciò diventerà sempre più importante durante la sua crescita, ma, alcune sostanze, interferiscono pesantemente. Sono i neurotossici, cioè sostanze tossiche per il sistema nervoso centrale che, già nel periodo fetale, riescono a disturbare lo sviluppo intellettivo. Alcune di queste sono molto conosciute per il loro effetto sui bambini mentre, per altre, si conosce l’azione neurotossica sugli adulti. Negli ultimi anni si sta assistendo a quella che, secondo alcuni studiosi, si può definire come pandemia silenziosa. Il primo termine è riferito al fatto che questo fenomeno si sta riscontrando in tutto il mondo mentre il secondo indica che, quasi sempre, i sintomi sono sotto la soglia clinica delle intossicazioni e dell’avvelenamento ma stanno comportando un abbassamento del quoziente intellettivo in molti bambini. Così, sempre più spesso, in ogni classe si rileva la presenza di alunni con difficoltà di attenzione e concentramento. Questa diminuzione minima di potenziale sta iniziando a essere quantificata in termini di costi per quanto riguarda l’assistenza e la società per l’ aumento di coloro che non sono in grado di svolgere compiti complessi. Pertanto, in alcuni Paesi, si è cominciato a studiare questi disturbi ricercandone le cause e le azioni per contrastarle e compiere il recupero. Infatti, gli effetti negativi di questi fattori possono essere minimizzati dalla presenza di un ambiente stimolante in cui far vivere il bambino, dalla possibilità di effettuare esperienze significative nel corso dell’infanzia. Pertanto famiglia e scuola, quando riescono a lavorare in sinergia, possono davvero fare molto. Purtroppo nei casi in cui si somma anche una povertà economica e culturale, gli esiti sono devastanti perché si è di fronte anche a un alto livello di stress che si ripercuote in modo ulteriormente negativo sull’apprendimento dei bambini.
Tra i neurotossici, il piombo può esserne considerato l’imperatore e i suoi effetti possono portare addirittura alla pazzia. Utilizzato dall’uomo già dall’antichità, presente nelle vernici, nelle tubature dell’acqua… consentito, per buona parte del secolo scorso, provocava difficoltà di apprendimento nei bambini che vivevano in case fatiscenti. Uno degli studiosi che mise in discussione l’azione del piombo, su Clair Patterson, uno degli scienziati che parteciparono al Progetto Manhattan, per la costruzione della prima bomba atomica. In seguito fu colui che riuscì a misurare l’età della Terra. Infatti, utilizzò la datazione radiometrica, sapendo che l’uranio, decadendo, si trasforma in piombo. Ovviamente le misurazioni dovevano essere estremamente precise e Patterson si accorse che qualcosa non funzionava. Così scoprì che ogni oggetto del laboratorio era contaminato dal piombo. Quest’ultimo non era quello presente naturalmente in natura ma era dovuto all’attività dell’uomo. Si trovava, nell’aria, nell’acqua che lo assorbiva nel passaggio nelle tubature, nel terreno. Oggi il piombo e altre sostanze neurotossiche (e non solo), si riscontrano in località lontanissime del mondo, prive di fabbriche e altre fonti di inquinamento. Si trovano nel pesce,… nel latte, anche in quello materno. Infatti, queste sostanze, anche a distanza di anni dall’esposizione, riescono a passare dalla madre attraverso la placenta e, successivamente, il latte.
Il piombo, ad esempio, si sostituisce allo ione calcio che è fondamentale per lo sviluppo del cervello. Impariamo, infatti, attraverso le sinapsi che funzionano proprio grazie allo ione calcio. Ovviamente quando questo non è presente, ciò non è possibile.
Durante la serata sono state passate in rassegna altre sostanze che, anche a piccole dosi, possono dare degli effetti dannosi. Ma che cosa fare, ora?
Occorre, secondo la Saccuman, calcolare sempre i rischi e i benefici che derivano, ad esempio, da ciò che si mangia. Il latte delle donne europee, oggi, non potrebbe essere commercializzato poiché contiene alcune sostanze che non dovrebbero esserci. Però, in ogni caso, l’effetto benefico del latte materno nella crescita del bambino vince comunque su altre situazioni di rischio.
Quindi, le famiglie dovrebbero essere consapevoli dei rischi cercando però di non far vivere i propri figli in una campana di vetro. Da soli, però, non si può ottenere nulla, perché terra e aria sono patrimonio di tutti e possesso specifico di nessuno. Solo con la tutela del mondo che ci circonda, si può pensare di vivere in modo più protetto perché nessuno si può ritenere al sicuro da questi pericoli.
Giovanna Cravanzola