Giovedì, 30 Gennaio 2014 | Scritto da: didattica

ORSI, SPOSE E CARNEVALI. SAGGI DI ETNOLOGIA DEL PIEMONTE 1996 - 2012”

8^ INCONTRO DEL POLO CITTATTIVA PER L’ASTIGIANO E L’ALBESE PER L’A.S. ‘13/’14

Registrazione della serata: http://www.scuolealmuseo.it/registrazioni/cuniberti.mp3

strambotti di Gino e Olga Scarsi: http://www.scuolealmuseo.it/registrazioni/cuniberti_strambottiscarsi.mp3

Paolo Ferruccio Cuniberti ha regalato un viaggio nel passato durante la presentazione del suo libro “Orsi, spose e carnevali. Saggi di etnologia del Piemonte 1996 -2012” (Ed. Araba Fenice).

L’incontro, realizzato in collaborazione con i Canalensi’s Brando, si è tenuto venerdì 14 febbraio 2014 nel Museo Arti e Mestieri di un Tempo di Cisterna d’Asti, all’interno del calendario “RECUPERI –AMO” organizzato dal Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese – I. C. di San Damiano d’Asti.

Paolo Ferruccio Cuniberti è nato a Torino da famiglia di origini albesi. Per anni si è occupato, in varie forme, di cinema, letteratura, teatro, grafica, semiotica, antropologia. Ama definirsi, citando Claude Levi- Strauss, un “etnologo autodidatta”. Questa passione è nata da una profonda curiosità in relazione ad un territorio stimolata anche dai racconti ascoltati in famiglia. Il libro raccoglie un lavoro diricerca durato circa sedici anni.

La serata è stata introdotta da Tiziana Mo che ha dato lettura di alcuni documenti del ‘600 – trascritti da Baldassarre Molino - tratti dall’archivio dei Principi Dal Pozzo della Cisterna, un tempo proprietari del castello. Questi preziosi documenti portano alla luce come i festeggiamenti del Carnevale spesso determinavano la morte violenta di qualche abitante del paese. Portare quotidianamente con sé un’arma da fuoco, un coltello, un falcetto… era una pratica diffusissima e, sovente, decideva la fine infausta di qualche malcapitato anche per futili motivi.

Tutto ciò accadeva ancor più spesso durante il Carnevale, quando tutto, o quasi, era concesso.

Un periodo che ci appare distante anni luce dal nostro modo di vivere ma che, in fondo, è un passato non troppo remoto ma ricco di usanze che, sovente, sono giunte a noi solo come modi di dire spesso sganciati dal loro significato reale. Una di queste abitudini, ad esempio era “tirare il numero”, introdotto da Napoleone Bonaparte che aveva reso la coscrizione obbligatoria come in Francia.

Di volta in volta si stabiliva il numero di ragazzi che dovevano prestare il servizio militare (che poteva durare da cinque a dieci anni in base alle guerre in corso). Per determinare i nomi dei prescelti si doveva “tirare un numero” (cioè sorteggiarlo). Chi prendeva il numero più basso, salutava casa e terra per tutti molti anni. I coscritti, partendo da questo periodo, erano anche coloro che si occupavano dell’organizzazione delle feste patronali come ancora capita in molti paesi. In precedenza, a partire almeno dal ‘500, esistevano le badie, gruppi che organizzavano non solo le feste del paese ma che avevano anche la responsabilità di una sorta di milizia sul territorio per la presenza dei briganti e non solo. Tra le feste, ovviamente, c’era anche il Carnevale con tutti i suoi rituali come quello dell’orso che si ritrova in diverse parti d’Italia e anche all’estero.

L’orso, simbolo del Carnevale, rappresentava il risveglio della terra, l’inizio della buona stagione e della rinascita. Molto probabilmente, l’orso era stato osservato da vicino nei territori in cui era diffuso questo rituale, almeno in tempi remoti. Non solo, il Carnevale era anche legato ai matrimoni perché, sovente, il periodo nel quale si celebravano di più andava dal 7 gennaio a martedì grasso. Ci si sposava di domenica e di lunedì ma non durante l’ultimo venerdì di Carnevale perché si doveva festeggiare. Quindi, nella semplicità della vita contadina di un tempo, vi era un intreccio di rituali arcaici e anche complessi di cui, progressivamente, si è persa la memoria.

Proprio a questo proposito, Gino Scarsi dei Canalensi’s Brando, ha sottolineato come oggi sia indispensabile fare memoria. Un tempo, invece, essendo ancora vive le tradizioni, non vi era questa necessità in quanto tutto era ben saldo nel presente. Oggi, purtroppo, non è più così, anche se molti passi si sono fatti. Ciò che manca, sicuramente, è la conoscenza della lingua piemontese partendo dalle generazioni nate dagli anni ’70 in poi. Una cultura non può sopravvivere se non supportata anche da un linguaggio utilizzato quotidianamente, capace di rendere concetti, sfumature e punti di vista che non è possibile renderealtrimenti.

Olga Scarsi dell’Ecomuseo delle Rocche del Roero, al contrario, ha presentato i risultati ottenuti in anni di lavoro con le scuole e gli insegnanti riferiti alla didattica delle tradizioni e alla riscoperta del territorio che, nel corso del tempo, hanno portato davvero buoni frutti. Gino e Olga Scarsi hanno poi terminato la serata cantando alcuni strambotti, brevi canti dialettali in rima che mettevano alla berlina vizi e debolezze degli abitanti poiché, come si dice:” A Carnevale ogni scherzo vale”.

Prossimo appuntamento giovedì 27 febbraio 2014 alle ore 21,00 presso il Teatrino Parrocchiale “Beppe Olivetti” di Cisterna d’Asti. Sarà presentato il libro/documentario “La ragazza con la fisarmonica (Edizioni Seb27, Torino 2013). Saranno presenti la giornalista Antonella Romeo ed Elena Valsania, regista, che ha curato il documentario “Esther che suonava la fisarmonica nell’orchestra di Auschwitz”. Il libro presenta la figura, la storia e l’attività artistica e politica di Esther Loewy Béjarano, ultima componente dell’Orchestra ad Auschwitz. La cantante e musicista all’età di 88 anni interpreta ancora canti antichi e recenti della Resistenza e canti pacifisti in diverse formazioni musicali, compreso il gruppo rap Microphone Mafia. Libro e film sono pensati per essere fruiti da un vasto pubblico e in special modo dagli studenti delle scuole secondarie. Per questo i testi del libro sono tutti corredati da un apparato di note esplicative dei riferimenti storici. Introduce l’incontro Giovanna Morone.

Giovanna Cravanzola

STRAMBOTTO REALIZZATO DAGLI SCARSI PER LA SERATA:


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