Lunedì, 14 Aprile 2014 | Scritto da: didattica

”SETTANTANNI DOPO:

PRIMO LEVI ED ESTER BÉJARANO RACCONTATI AI RAGAZZI”

14^/15^ INCONTRO POLO CITTATTIVA PER L’ASTIGIANO E L’ALBESE PER L’A.S. ‘13/’14

Giornate particolari per i ragazzi delle classi terze della Scuola Secondaria di Primo Grado “V. Alfieri” dell’I.C. di San Damiano d’Asti. Hanno partecipato, infatti, a due importanti appuntamenti organizzati dal Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese – I. C. di San Damiano d’Asti.

Il primo (dopo essere stato rimandato il 14 marzo) si è tenuto nella mattinata dell’11 aprile 2014 e si èreso possibile grazie alla collaborazione del Centro Internazionale di Studi “Primo Levi” di Torino nelle persone del prof. Fabio Levi (direttore del Centro e docente di Storia Contemporanea presso l’Università degli Studi di Torino) e della dott.ssa Roberta Mori (responsabile del settore didattico). Ha introdotto l’incontro il Dirigente Scolastico dell’I.C. di San Damiano d’Asti, dott. Fabio Poggi. Punto di partenza è stato il documentario “Primo ufficio dell’uomo. I mestieri di Primo Levi” realizzato dal Centro Primo Levi, con il sostegno della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Torino e della Fondazione CRT, a cura di Peppino Ortoleva su soggetto e ricerche della dott.ssa Roberta Mori. L’intento è stato quello di ripensare, attraverso l’esperienza e le opere di Primo Levi, un tema cruciale del nostro presente. Nelle pagine dei suoi libri egli ha descritto con grande precisione i mestieri più vari: quelli che aveva praticato in prima persona, quelli che aveva attribuito ai suoi personaggi e anche i “mestieri altrui”, ai quali si era interessato in diverse circostanze, spinto dalla curiosità. Ne emerge un repertorio ampio, nel quale si ritrovano il mestiere di chimico e quello di scrittore, il lavoro schiavile svolto dai deportati in Lager, le sfide quotidiane affrontate dai montatori di tralicci come Tino Faussone, e ancora professioni tra loro molto diverse come quella del linguista, dello scienziato, del direttore di fabbrica, dell’artigiano. Attento osservatore del mondo contemporaneo e delle sue trasformazioni, Primo Levi ha rivolto la sua attenzione tanto ai mestieri tradizionali in via d’estinzione quanto alle nuove professioni della moderna società postindustriale.

Nei mesi precedenti l’ incontro, considerata la complessità degli argomenti proposti, si reso fondamentale per i ragazzi lavorare - con la supervisione delle docenti Franzin, Scorzino e Torchio - su alcuni materiali forniti in precedenza. In questo modo hanno avuto la possibilità di riflettere, di fruire in modo più completo dei contenuti dell’incontro e anche di porre una lunga serie di domande. A queste ultime, con estrema chiarezza, hanno risposto il prof. Levi e la dott.ssa Mori. In questo modo è stato tratteggiato il ritratto a tutto tondo di un uomo amante della vita, della sua famiglia, dotato di un grande senso dell’umorismo e della voglia di indagare e conoscere tutti gli aspetti dell’animo umano. Primo Levi aveva sofferto molto per quanto vissuto nel lager ma ne era uscito per nulla sconfitto, capace ancora di godere delle cose belle e convinto dell’importanza della testimonianza anche in tempi in cui non si parlava apertamente di shoah.  Un bell’esempio di cittadinanza attiva anche quando svolgeva il suo lavoro perché, a suo avviso, anche questo era un modo per promuovere la propria umanità, portando a termine – nel modo migliore possibile – un’attività che sarebbe andata anche a vantaggio della collettività.

Sabato 12 aprile si è tenuto il secondo appuntamento dal titoto “Ester Béjarano: la ragazza con la fisarmonica” incentrato sul libro “La ragazza con la fisarmonica. Dall’orchestra di Auschwitz alla musica rap”, (ed Seb27) curato dalla giornalista Antonella Romeo e da Elena Valsania che ha curato il documentario (allegato in versione dvd al testo) “Esther che suonava la fisarmonica nell’orchestra di Auschwitz”.Il libro racconta la storia di Esther Loewy Béjarano, componente dell’orchestra di Auschwitz sopravvissuta alla Shoah e che oggi, novantenne, si spende per diffondere, attraverso la musica, le idee di pace e tolleranza.

I ragazzi, dopo aver preso visione di alcuni materiali, sono stati coinvolti in un laboratorio condotto dalla regista Elena Valsania che ha spiegato loro come e perché si costruisce un documentario. Inoltre ha fornito indicazioni pratiche su come trovare online documenti d’epoca sia fotografici che video.

I ragazzi, in entrambe le occasioni, hanno partecipato con molta attenzione agli incontri dimostrando di comprendere molti dei passaggi anche grazie al lavoro pregresso svolto in classe  con le proprie insegnanti.

Il prossimo appuntamento organizzato dal Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese, si terrà martedì 29 aprile 2014 alle 21,00 presso il Castello di Cisterna d’Asti. Titolo dell’incontro “La scuola che c’è, la scuola che manca. Chiacchierata su scuola e dintorni”. Il prof. Francesco Profumo (Ministro dell’Istruzione dal 2011 al 2013) ne discuterà con Mauro Ferro. Tutti sono invitati.

Giovanna Cravanzola

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