”A SETTANT’ANNI DALLA FINE DEL BUIO, CISTERNA D’ASTI RICORDA RINO ROSSINO”
15^ INCONTRO POLO CITTATTIVA PER L’ASTIGIANO E L’ALBESE PER L’A.S. ‘14/’15
SERVIZIO SU TG3 PIEMONTE:
Come già anticipato, dal 5 al 9 marzo 2015, Cisterna ha ospitato una serie di incontri dedicati, in particolar modo, alla Commemorazione della Battaglia di Cisterna e S. Stefano Roero e inseriti all’interno di un cartellone più vasto dedicato alle Manifestazioni per il Settantesimo Anniversario della Liberazione che proseguiranno anche nei prossimi mesi. Le iniziative sono state organizzate dal Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese (I.C. di San Damiano d’Asti) con il Comune - Museo Arti e Mestieri – Protezione Civile sez. di Cisterna d’Asti, l’ Israt, le Parrocchie di Cisterna e Valle S. Matteo, il Circolo di Valmellana, l’Associazione Franco Casetta di Canale, il Centro di Documentazione Beppe Fenoglio di Alba ed hanno compreso appuntamenti davvero diversi e multiformi. Il primo incontro, organizzato a Valmellana dalla comunità e dalle Parrocchie di Cisterna e Valle S. Matteo, si è tenuto giovedì 5 marzo 2015 alle 21. In tale occasione la Parrocchia di Valmellana ha organizzato una Via Crucis particolare, probabilmente la prima di tipo resistenziale. Grazie ad un’idea di Don Luigi Binello e dellafamiglia Bossotti , le varie stazioni sono state arricchite con la lettura di passi tratti dal libro “I ribelli di Cisterna”, scritto da don Giulio Ravizza, relativi agli avvenimenti che toccarono Valmellana e Cisterna quasi al termine del secondo conflitto mondiale.
Sabato 7 marzo 2015, si è tenuta invece la Commemorazione Ufficiale della Battaglia di Cisterna e di S. Stefano Roero alla quale la popolazione locale ha partecipato numerosissima insieme alle autorità dei comuni limitrofi, i partigiani, Mario Renosio dell’ Israt, Enzo Demaria dell’ Anpi di Alba, gli alpini, la banda “La Tenentina” di Tigliole, gli alunni delle scuole dell’Infanzia e Primaria di Cisterna d’Asti. Per la prima volta, l’inizio della manifestazione ha avuto luogo con un tributo alla memoria, partendo dal cortile della Scuola dell’Infanzia Statale del paese, in prossimità del luogo che vide la morte accidentale del Maggior Hope. Il percorso si è poi snodato a tappe fino alla piazza Rino Rossino con alcune soste durante le quali sono stati eseguiti diversi brani dalla banda inframezzati dai canti degli alunni delle scuole e dagli interventi degli alunni delle classi 4^ e 5^ della Scuola Primaria di Cisterna d’Asti. Questi ultimi hanno curato la lettura di alcuni testi relativi alle vicende del Maggiore Hope e di Rino Rossino ma hanno anche ricordato le persone i cui nomi appaiono sulla lapide ai caduti posta davanti al Municipio. Periti in luoghi, situazioni e momenti talvolta molto diversi fra loro, uomini e donne persero la vita in un periodo che, in fondo, non è molto lontano da quello in cui viviamo. Proprio di questo hanno parlato il Sindaco Peletto e gli amministratori di Cisterna ma anche il Parroco don Luigi Binello che nel suo intervento ha sottolineato che la scelta di non tradire compiuta da Rino Rossino non fu solo frutto dell’emotività del momento ma venne effettuata a seguito di una formazione ed una vita – seppur molto breve – dove alcuni imperativi erano già categorici. Spesso, infatti, quest’aspetto viene sottovalutato e le pagine di storia si ricordano gli eroi e ci si dimentica che, prima di tutto, i nomi sono riferiti a persone trovatesi ad operare scelte difficili in un’epoca confusa, dove tutto avrebbe potuto accadere. Da allora, come ha detto nell’ orazione ufficiale Mario Renosio, direttore dell’Israt di Asti, viviamo in un mondo che ci sembra molto lontano e diverso da allora. Infatti, proprio grazie alla responsabilità di alcuni, abbiamo avuto in dono la libertà che, troppo spesso, diamo per scontata e conquistata una volta per tutte. Durante il suo intervento, Renosio ha ricordato anche il Comandante Gino Cattaneo, recentemente scomparso. Toccante l’intervento di Paolo Pasquero, protagonista di quelle giornate quando, ventenne, mise in conto di perdere la vita nella speranza di costruire un Paese democratico. La cerimonia si è conclusa con le poesie lette da Eros Tarasco e con il canto partigiano “Bella ciao” eseguito dai bambini delle scuole. Il successo della manifestazione si deve anche alla grande collaborazione e generosità dei cantonieri Roberto Massocco e Fabio Bodda che si sono occupati degli allestimenti. Nel pomeriggio, il Vescovo Ravinale ha concluso la ricca giornata con una funzione che si è tenuta nella frazione Valmellana, allietata dai canti della Corale Parrocchiale di Cisterna d’Asti, diretta dal maestro Francesco Mo. L’iniziativa si è resa possibile grazie all’impegno e alla collaborazione di Don Luigi Binello ma anche del Circolo e dei borghigiani di Valmellana i quali, al termine della funzione, hanno offerto un ricco rinfresco ai presenti.
La speranza è che la conclusione sia solo ideale perché pensare che tutto si risolva con un “lì e allora” significherebbe non aver capito nulla di quei giorni e vorrebbe dire trasformare queste storie di sofferenza e coraggio in inutile retorica piene di date di nascita e di morte, di medaglie e luoghi di sepoltura… Cerimonie, manifestazioni, il “per non dimenticare” - troppo spesso usato ed abusato - non significano nulla se non servono a costruire una nuova consapevolezza, una nuova primavera dove ciascuno comprenda l’importanza del suo ruolo nella società e della sua partecipazione anche quando costano. Non è necessario essere degli eroi. Le scelte, infatti, bussano alla nostra porta quotidianamente e abbiamo di fronte un ventaglio di possibilità: voltare il viso e guardare altrove o assumerci le nostre responsabilità; essere indifferenti pensando che quasi nulla ci riguardi fuori dal nostro giardino oppure essere in grado di impegnarci – ma anche di indignarci - in tutti gli ambiti, come cittadini ma, prima di tutto, come uomini che conoscono il costo e il valore della libertà e sanno farsi avanti anche quando nessuno, apparentemente, chiede loro di farlo.
Giovanna Cravanzola