“PAROLE ESSENZIALI” IN UN TEMPO CHE FUGGE
26^ INCONTRO DEL POLO CITTATTIVA PER L’ASTIGIANO E L’ALBESE PER L’A.S. ‘14/’15
Per ascoltare la registrazione dell’incontro andare alla pagina:
http://www.scuolealmuseo.it/registrazioni/tesio_15.mp3
Un pomeriggio assolato ha accompagnato l’ultimo appuntamento organizzato dal Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese (I.C. di San Damiano d’Asti) e dal Museo Arti e Mestieri di Cisterna d’Asti che si è tenuto domenica 24 maggio 2015 alle ore 17,00, nel Castello.
Giovanni Tesio ha presentato il suo libro “Parole essenziali” (Ed. Interlinea). Silvano Valsania, amico di lunga data, ha introdotto l’ incontro proponendo ai presenti, goccia a goccia, l’essenza profumata di questo testo dove le parole sono veri e propri tesori che guidano il lettore lungo i sentieri delle pagine. Così, accompagnati anche dalle giovani voci di Agnese Bodda e Giulia Strocchio, è iniziato una viaggio. Giovanni Tesio è ordinario di letteratura italiana presso l’Università degli Studi del
Piemonte Orientale e critico letterario di “La Stampa”-“Tuttolibri”, è nato a Piossasco (Torino) nel 1946. Tra i maggiori esperti di poesia in dialetto, è presente in alcune riviste scientifiche come il “Giornale Storico della Letteratura Italiana”, “Lettere Italiane”, “Belfagor”, “Critica Letteraria”, “Paragone” e “Studi Piemontesi”. Attento, sulla linea segnata da Carlo Dionisotti, alla geografia e alla storia della letteratura italiana, muove la propria attività di ricerca prevalentemente lungo i versanti del rapporto tra scrittura e territorio. Per Interlinea ha pubblicato il saggio I più amati. Perché leggerli? Come leggerli?, curando inoltre l’autobiografia-intervista di Sebastiano Vassalli Un nulla pieno di storie, l’antologia L’ombra della stella e la raccolta di racconti di Mario Soldati Un sorso di Gattinara e molto altro ancora.
Valsania ha evidenziato come il titolo la prefazione dichiarino il contenuto del testo che vuole essere una sorta di vademecum delle parole importanti nella vita. Quelle considerate nel testo sono cinquantacinque e, raggruppandole per categoria, l’insieme più numeroso è quello legato alla spiritualità. L’autore ha spiegato la scelta dell’essenzialità, perché leggere non è bulimia, non significa cioè ingurgitare tutto e subito ma riflettere e assimilare le parole, le frasi e i concetti per trasformarli veramente in una parte di te stesso. Alcuni libri, in questo modo, diventano fondamentali per la vita di ciascuno, cullano i nostri giorni, danno voce a volte alla nostra allegria e a volte alla nostra tristezza. Nei casi più fortunati, ti chiamano proprio mentre sono ancora sugli scaffali delle libreria perché quel libro è veramente scritto apposta per te. Leggere, allora, determina un aumento della vitalità perché aumenta la nostra possibilità di vita all’ interno di mondi che ci permettono di esplorare non solo l’esterno ma, soprattutto, la nostra interiorità. Le parole, però, non sono mai capaci di dire tutto di ciò di cui parlano. A volte creano ambiguità, tuttavia sono essenziali perché, senza di esse, non si potrebbe comunicare. Le parole ci rendono umani e la loro essenzialità sta proprio a significare che ci sono essenziali. Possono essere quelle di un nome che ricorda, come si faceva un tempo, un parente che ci ha lasciato ma che, in questo modo, torna a vivere incolui che quel nome porta. Ci permettono di fermare il tempo, di rivivere i ricordi.
Anche gli elenchi di parole di cui è ricco il libro sono, come ha sottolineato Valsania, degli arnesi per avvicinarsi a fondo al significato. Invece le citazioni fanno riflettere il lettore sullo spessore dei riferimenti. Proprio a proposito delle citazioni, Tesio ha detto che il rischio poteva essere quello di appesantire o addirittura, far passare l’autore per un esibizionista della cultura. In realtà, se viene utilizzata con l’onestà dei riferimenti che dichiarano i padri e le madri di cui quelle parole sono figlie, costituiscono una ricchezza perché, nei momenti migliori, ci si accorge che quei concetti erano gli stessi a cui si era pensato ma che non si sarebbe stati in grado di svelarli in modo migliore.
È una manifestazione dell’ascolto - rivolto a ciò che si è letto ed è diventato parte di noi - ma anche nei confronti dei lettori perché tutti hanno bisogno di ascolto anche il poeta. Chi ascolta è un compagno che accoglie, capace, empaticamente, di condividere ciò che diciamo profondamente.
Prestare ascolto, quindi, è prendersi cura di qualcuno.
Proprio per questo, come ha detto Valsania, “Parole essenziali” è un libro che fa bene, da prendere e leggere parola per parola, gustandolo mentre di viaggia all’interno di un percorso ricco di sapere senza prendersi troppo sul serio.
Giovanni Tesio e Silvano Valsania hanno regalato la giusta conclusione al percorso del Polo Cittattiva per l’a.s. 2014/2015, per recuperare, anche attraverso un libro, il senso di chi siamo veramente.
Giovanna Cravanzola