Domenica, 25 Ottobre 2015 | Scritto da: didattica

VOLANTINO: volantino-29-ottobre-2015-progettazione-universale-andrea-mangiatordi

SLIDES DELLA RELAZIONE:  asti_videomangiatordi

REGISTRAZIONE DELL’INCONTRO: http://www.scuolealmuseo.it/registrazioni/mangiatordi.mp3

COSTRUIRE  LA DIDATTICA  PENSANDO  AI BES.

INDICAZIONI PRATICHE E  RISORSE ALLA PORTATA DI TUTTI”

2^ INCONTRO DEL POLO CITTATTIVA PER L’ASTIGIANO E L’ALBESE PER L’A.S. ‘15/’16

Sovente gli insegnanti lamentano la scarsità di strumenti per poter strutturare una didattica capace di venire incontro alle nuove richieste degli alunni. Ma è proprio così?

Di questo si è parlato giovedì 29 ottobre 2015 presso l’I.C. di S. Damiano d’Asti durante l’incontro COSTRUIRE  LA DIDATTICA  PENSANDO  AI BES. INDICAZIONI PRATICHE E  RISORSE ALLA PORTATA DI TUTTI” con il dott. Andrea Mangiatordi (Università Milano Bicocca). L’iniziativa è stata promossa dal Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese – I. C. di San Damiano d’Asti, all’ interno del calendario degli incontri “RECUPERI –AMO – PARTE TERZA” ,  in collaborazione con la Fondazione Crasti, il Museo e il Comune di Cisterna d’Asti. Andrea Mangiatordi, che si occupa di accessibilità e universal design, tecnologie assistive e didattiche, interazione uomo-macchina, web 2.0, ha portato diversi esempi di come la tecnologia possa fornire ottimi strumenti per una didattica davvero inclusiva. Infatti può essere un valido sostegno per migliorare la qualità della vita ma anche dell’apprendimento scolastico. Ovviamente, come più volte sottolineato da Mangiatordi, nessuna tecnologia può risultare utile senza una buona teoria pedagogica di riferimento in quanto, comunque, non è in alcun modo possibile sostituire la figura e il ruolo dell’insegnante. Per questo motivo, può essere ottima una didattica inclusiva pensata senza l’utilizzo di tecnologie. Quest’ultima, infatti, ha una sua validità solo se studiata per agevolare  e non per ostacolare sia l’apprendimento che la fase preparatoria destinata agli insegnanti che, quindi, devono in primo luogo utilizzarla proficuamente per se stessi eliminando i passaggi che creano dispersione e confusione.

Punto di partenza è la teoria dell’Universal Design di Ronald Mace che, per primo, ha parlato di Progettazione Universale: bisogna progettare, in tutti i campi, tenendo conto dei casi limite ma usando linee guida inclusive per tutti. Infatti, non esiste l’utente medio ma ciò che può essere studiato per i casi limite, può essere utilizzato vantaggiosamente anche per tutto il resto della popolazione.

Per questo motivo, anche per quanto riguarda il campo educativo, bisogna adottare una prospettiva ecologica nel senso che la progettazione deve essere pensata e rivolta a tutta la classe. In questo modo, avendo sistemato l’ambiente dell’apprendimento, prima dell’individuo che apprende, si potranno avere dei vantaggi anche nel futuro. In questo le tecnologie possono essere un valido aiuto anche se, come già detto, l’obiezione che viene posta dagli insegnanti è quella di non avere a disposizione attrezzature e strumenti informatici adeguati. Questo, purtroppo, sovente corrisponde alla verità però, partendo da altri punti di vista, anche questi ostacoli possono essere superati. Innanzitutto, occorre partire da ciò che si ha piuttosto che da quello che non c’è e che è difficile da reperire. Ad esempio, sono indispensabili la sensibilità, la preparazione e l’esperienza dei docenti affiancate, però, a quella tecnologia che è ormai presente in ogni casa: sia in quelle dei docenti che in quelle dei ragazzi partendo sempre da ciò che già si sa fare.

Sono state quindi passate in rassegna un’ ampia rassegna di strumenti tecnologici e programmi, alcuni a pagamento ma moltissimi altri no, che spesso sono già presenti su smartphone o pc e che possono agilmente fluidificare le procedure sia per gli insegnanti che per gli alunni. Tutto ciò, ovviamente, a patto di essere consapevoli che qualsiasi tecnologia deve essere sempre uno strumento e non un fine perché l’artefice di ogni processo resta comunque la persona. Grazie alla competenza e disponibilità del relatore, questa iniziativa ha arricchito i presenti con utili suggerimenti e risorse pratiche, alla portata di tutti, da utilizzare in ambito didattico… e non solo.

Andrea Mangiatordi, (che era uno dei suoi collaboratori) e gli organizzatori  hanno voluto dedicare l’incontro alla figura di Walter Fornasa, pedagogista, psicologo, ricercatore che, per molti anni, ha collaborato con l’Aimc di Asti, la Rete Museale Roero Monferrato ed il Polo Cittattiva. Sicuramente

Giovanna Cravanzola

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