Domenica, 29 Settembre 2019 | Scritto da: didattica

libroLinoCisterna

“LINO E IL GARIBALDI.

STORIA DI UN’OSTERIA, DI UNA CUCINA, DI UN PAESE, DI UN CASTELLO E DI UN TERRITORIO”

6° INCONTRO DEL POLO CITTATTIVA PER L’ ASTIGIANO E L’ALBESE A.S. 2019/’20

REGISTRAZIONE DELL’INCONTRO IN FORMATO MP3

gruppo2

Capita, a volte, di incontrare persone straordinarie, lungimiranti, impazienti di “sognare l’infinito”, come il bambino del celebre libro di Jean Jono, capaci di modificare, con il loro operato, il corso degli eventi. Uno di questi è indubbiamente Lino Vaudano e, proprio per questo, il pubblico delle grandi occasioni ha gremito il salone del castello di Cisterna d’Asti per la presentazione del libro a lui dedicato “Lino e il Garibaldi. Una storia di osteria” (ed. Sori) di Luciano Bertello. L’iniziativa si è tenuta mercoledì 30 ottobre 2019 ed è stata organizzata dal Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese – I.C. di San Damiano d’Asti con il Museo Arti e Mestieri di un Tempo e il Comune di Cisterna d’Asti, la Fra production spa, le Cantine Povero distribuzione srl e l’Aimc di Asti. Luciano Bertello, Sergio Ardissone, Piercarlo Grimaldi, Tiziana Mo, Baldassarre Molino e Lino Vaudano ne hanno discusso con il pubblico. Il libro è l’ultimo titolo della collana “I Saperi del fare. Uomini e luoghi nei paesaggi viticoli di Langhe-Roero e Monferrato”, pubblicato da Sorì Edizioni con l’obiettivo di aggiungere contenuti al riconoscimento che l’Unesco, dal giugno 2014, ha tributato ai paesaggi e alla civiltà del vino di Langhe-Roero e Monferrato. L’idea della collana, diretta da Luciano Bertello, è di rendere omaggio ai personaggi, ai luoghi e ai saperi che, scrivendo pagine fondanti della cultura materiale di Langhe-Roero e Monferrato, hanno contribuito al questo importante riconoscimento. Un approccio diverso dai soliti libri di cucina, un racconto del “fare” di Lino Vaudano: la sua storia di vita, la sua terra, la sua gente, le atmosfere che si respirano nella sua osteria. Come ha sottolineato Tiziana Mo nell’introdurre la serata, Lino Vaudano è un uomo volitivo e  tenace che, con queste armi, si è fatto scudo per proteggere dalla rovina un castello, i preziosi oggetti che oggi custodisce ma anche cultura e tradizioni che sarebbero scomparse per sempre. Mario Bodda, ex sindaco e attuale vicesindaco di Cisterna d’Asti, ha detto: “Lino è importante non solo per il castello ma, soprattutto, per Cisterna d’Asti perché è proprio grazie a lui che è conosciuta”. Un riconoscimento importante che si aggiunge a quello di molti altri che, nel corso del tempo, hanno avuto il privilegio di conoscerlo. Una personalità così multiforme, non poteva che essere raccontata da diversi punti di vista proprio per questo se ne sono occupati Luciano Bertello, Baldassarre Molino, Giovanni Tesio e Sergio Ardissone che lo ha narrato attraverso le immagini. Come ha sottolineato Bertello, il libro si gioca su due percorsi: quello storico (legato alla cultura contadina raccolta nel museo) ma anche attraverso la vitalità di una cucina capace di mantenere viva una tradizione familiare decennale. Lino ha conosciuto la civiltà delle osterie, fatta di piatti per stomaci forti, di risse per “furto della canzone”, di vite difficili e di momenti conviviali sanguigni. Ancora oggi, in un mondo in cui la cucina è spesso chiacchiera più che sostanza, il Ristorante Garibaldi propone ancora il “tutto fatto in casa”, con una tipicità ormai rara ma che sa rinnovarsi grazie alle nuove generazioni che stanno proseguendo la tradizione di famiglia. Per Sergio Ardissone, reporter di viaggi, cimentarsi con la documentazione fotografica diversa  è stata una sfida che, però, si è rilevata semplice grazie alla decennale amicizia con Lino. Il prof. Piercarlo Grimaldi, invece, ha definito il castello come “una vertigine sulla sommità”. “Lino è stato un maestro che ha condotto il suo sapere sulle tradizioni con me“ ha detto. “Ho questo debito ma anche uno di amicizia perché Lino è un uomo di altri tempi e, ogni volta, è possibile ripartire da dove eravamo rimasti. Se oggi questi territori sono patrimonio Unesco è grazie a uomini come lui con un affetto vero nei confronti del territorio”. Baldassarre Molino, storico del Roero, lo ha definito come Giano Bifronte, un uomo con la passione per il passato della sua terra ma lo sguardo rivolto verso il futuro e le nuove sfide perché il meglio deve ancora venire.

Durante la serata, Lino Vaudano ha voluto tributare un applauso al dott. Maurizio Cassetti, Direttore dell’Archivio storico di Biella e Vercelli recentemente scomparso, grazie al quale il Museo ha potuto acquisire preziosi documenti sulla sua storia e quella del paese. Lino Vaudano è anche questo, un uomo a cui in molti sono riconoscenti ma che sa anche esserlo nei confronti di tutti coloro che hanno contribuito a realizzare i suoi progetti più ambiziosi. E questo fa la differenza.

“Lino e il Garibaldi. Una storia di osteria” è un libro che racconta tutto questo: è la storia di una famiglia, di un’osteria ma anche quella di un castello, di un paese, di un territorio dove, la presenza di persone come Lino, capaci di prevedere ciò che oggi appare scontato, ha consentito di preservare luoghi, oggetti e tradizioni che sono patrimonio di tutti. La maggior parte dei presenti avrebbe avuto qualche altra pagina da aggiungere a questo libro, testimonianze di affetto, stima, riconoscenza e amicizia nei confronti di una persona così ricca di umanità sul quale, sicuramente, ci sarà sempre una bella parola da scrivere.

Giovanna Cravanzola

tavolopubblicolinoeteresinalibro

Partecipa alla discussione