Venerdì, 1 Novembre 2019 | Scritto da: didattica

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Giovedì 31 Ottobre 2019, con il tema:  “Romanità e Medioevo” è iniziato,  a Montà, il percorso formativo rivolto agli insegnanti aderenti al progetto “Comunità Resistenti”. Baldassarre Molino il più importante storico del Roero ha guidato i docenti nella lettura storica del territorio dalla preistoria al ‘200.

REGISTRAZIONE DELL’INTERVENTO DI MOLINO “IL ROERO DALLA PREISTORIA AL ‘200″ IN FORMATO MP3

REGISTRAZIONE DELL’INTERVENTO DI MOLINO “IL ROERO TRA DUECENTO E TRECENTO” IN F.TO MP3

REGISTRAZIONE DELL’INTERVENTO DI MOLINO ULTIMA PARTE IN FORMATO MP3

Al termine dell’incontro gli insegnanti presenti hanno manifestato l’esigenza di approfondire i periodi storici successivi, dal ‘200 al ‘700. Sono state, quindi,   MolinoWebcalendarizzate altre due date con Baldassarre Molino, il 5 dicembre 2019 e il 6 febbraio 2020. Il ciclo di incontri si concluderà il 5  Marzo 2020, con la Prof.ssa Laura Cordera, che presenterà una relazione sull’ “Età Contemporanea”.

L’itinerario formativo, organizzato su diversi filoni tematici: storico, antropologico, artistico, archivistico è rivolto agli insegnanti degli Istituti Comprensivi di  Canale, Govone, Montà,  Mussotto –  Sinistra Tanaro, San Damiano, Santa Vittoria, Sommariva Bosco, Sommariva Perno. I dirigenti degli Istituti Coinvolti, nel mese di settembre, hanno sottoscritto un accordo di parternariato per la realizzazione di interventi didattici e di animazione per la conoscenza e la promozione del territorio.  La prima parte del  percorso è stata sviluppata  nello scorso anno scolastico, con l’adesione di molti insegnanti dell’area al progetto “Comunità Resistenti”, proposto dall’Ecomuseo delle Rocche del Roero, dalla Rete Museale Roero Monferrato, dal Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese (I.C. di San Damiano) e dall’Aimc di Asti  e focalizzato sullo sviluppo delle competenze di cittadinanza a partire dal territorio. Questo tema risulta essere attualissimo, alla luce della Legge 62 del 22 agosto 2019, sull’Educazione Civica, che entrerà in vigore nel prossimo anno scolastico.

Nell’incontro di avvio della nuova fase del progetto, tenutosi a Montà il 2 ottobre, gli insegnanti presenti si sono confrontati sulle modalità di sviluppo nei singoli Istituti evidenziando la molteplicità di prospettive emerse nel primo anno di attività. In alcuni Istituti, come quello di Canale, la centralità data al progetto ha permesso la creazione di un gruppo di coordinamento, costituito da insegnanti che si erano formati sui filoni proposti lo scorso anno e che sono diventati, a loro volta, formatori per i colleghi.

Un altro strumento, proposto ai docenti aderenti al progetto Comunità Resistenti per il 2019-20,  è la creazione di una banca dati di tutti i lavori di ricerca sul territorio svolti negli anni precedenti, per creare un archivio comune di documentazione.
Proposte  diverse, a supporto degli insegnanti del territorio, affinchè si approprino della ricchezza delle espressioni culturali e le sappiano far comprendere alle nuove generazioni. Nel titolo si richiama il tema resistenziale come paradigma cui riferirsi per ricreare una dimensione comunitaria capace di resistere al dominio dell’individualismo, della de-responsabilizzazione, dell’affievolirsi di quei legami sociali che, nel passato garantivano la sopravvivenza di una comunità. Al centro, ancora una volta, si ripropone la frase di J. Delors: “Scegliere un tipo di educazione significa scegliere un tipo di società”. La didattica per competenze si basa sulla presenza non solo di attività sviluppate a partire dal territorio ma anche di una metodologia che pone al centro i bambini, le bambine, i ragazzi e le ragazze inseriti in una rete di relazioni cooperative, inclusive, che rappresentano lo strumento per attivare  nuove forme di resistenza civile a partire dalla scuola.

Tiziana Mo

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