Prosegue il percorso di formazione ecomuseale per gli insegnanti del Roero “COMUNITA‘ RESISTENTI“, per sensibilizzare sulla cultura del territorio e portare l’identità locale in classe tramite percorsi tematici (storia, arte, natura, ricerca negli archivi, nuovi media).
Giovedì 21 novembre ha preso l’avvio il filone “archivistico”, per approfondire come si possa partire dalla ricerca negli archivi locali per trarne vicende, personaggi, collegamenti dalle storie dei nostri paesi con la grande Storia, da approfondire in classe con gli alunni grazie ad informazioni di prima mano.
Presso l’Istituto Comprensivo di Canale le insegnanti Lidia Destefanis ed Elena Botto hanno coinvolto i colleghi in un intervento sul tema “La scuola di una volta“, argomento della loro tesi di laurea.
Una lezione interattiva in cui hanno raccontato la metodologia utilizzata per la ricerca negli archivi locali, da cui hanno tratto preziose informazioni circa la quotidianità nella scuola di Canale e Montà, a partire dal ‘500.
Rarefatte le informazioni trovate per i secoli del ‘5-‘600, più numerose nei secoli seguenti, in cui le attestazioni riguardavano principalmente le pratiche di assunzione e licenziamento del sacerdote/ insegnante da parte del Comune, sempre con una nomina avallata dal Parroco.
Secoli in cui il mantenimento di una scuola (generalmente un salone malridotto, con un unico insegnante per tutta la scolaresca) costituiva uno sforzo notevole per i nostri paesi di campagna.
Scuole frequentate di più in inverno che nella bella stagione (in cui i bambini erano impegnati a lavorare nei campi), sempre multiclasse, in cui la disciplina era ferrea e la si otteneva anche utilizzando punizioni corporali. A partire dalla fine dell’Ottocento l’attenzione verso la scuola cambia, anche grazie alle prime normative emanate, e anche nei nostri paesi si fa forte la richiesta di locali adeguati ed insegnanti propriamente formati.
Una cavalcata nei secoli in un servizio, quello scolastico, che oggi diamo per scontato ma le cui conquiste sono costate grandi sforzi nelle nostre realtà contadine.
L’incontro si è concluso con un piccolo esercizio finale: la traduzione ed interpretazione, da parte degli insegnanti, di due pagine d’archivio scritte a mano, con grafie desuete e di difficile lettura, per restituire parte dell’intrigante e faticoso lavoro dell’archivista.
Per saperne di più, ecco un estratto della loro tesi sulla rivista Roero Terra Ritrovata:
http://www.roeroterraritrovata.it/la-scuola-perduta/