Giovedì, 7 Gennaio 2021 | Scritto da: didattica


DELLA GENTILEZZA E DEL CORAGGIO. BREVIARIO DI POLITICA E ALTRE COSE”.

GIANRICO CAROFIGLIO, MARCO NEIROTTI E L’ARTE DEL CONFRONTO

Un altro incontro di qualità quello che hanno regalato sabato 30 gennaio 2021 Gianrico Carofiglio e Marco Neirotti per la presentazione del libro ”Della gentilezza e del coraggio. Breviario di politica e altre cose” (Feltrinelli). La videoconferenza è stata organizzata dal Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’ Albese – I.C. di San Damiano e Museo Arti e Mestieri di un Tempo con Fra production Spa, Israt, Associazione “Franco Casetta”, Libreria “Il Pellicano” e Aimc di Asti. Marco Neirotti, giornalista di razza, è stato il primo a recensire I libri di Gianrico Carofiglio. “Viviamo in un tempo che ruota più intorno alle risse che non alla discussione. Il libro, invece, entra nel dibattito politico svelando le storture della comunicazione. Infatti, spesso, ne siamo spettatori ma non ne capiamo il senso e ne usciamo sconcertati, confusi e indignati. Successivamente, riprendiamo la discussione con elementi falsati che non corrispondono alla realtà. Il libro ci apre lo sguardo per essere migliori sia come ascoltatori che come dialoganti perchè la chiarezza è la chiave della democrazia. La gentilezza di cui si parla non è remissività ma è uno strumento che permette un confronto produttivo” ha detto in apertura Neirotti.

Da tempo volevo fare una riflessione su meriti e limiti del dibattito politico ma partendo dalla sua inutilità a produrre conoscenza e dibattito. Sgomenta la volgarità e lo scontro ottuso” ha detto Carofiglio. In effetti, la spettacolarizzazione ha trasformato quello che avrebbe dovuto essere un confronto, in uno spettacolo circense. Com’è possibile, invece, dare una contributo al confronto politico in modo che sia un vero dibattito?

Lo studio delle arti marziali apre orizzonti su altri temi. L’invincibilità sta nella non resistenza. È uso intelligente della forza dell’avversario. La gentilezza è l’arte di sottomettersi non per cedere ma per disinnescare il conflitto e farlo diventare confronto. Questo vale in ogni campo. Questa riflessione serve anche per disattivare l’animosità anche in politica”.

Come ha ricordato Neirotti, infatti, sarebbe necessario in primo luogo ascoltare prima di elaborare una risposta attinente all’intervento precedente ma purtroppo accade raramente.

Il potere è nelle mani di chi è capace di osservare e ascoltare l’interlocutore per calibrare l’azione. L’ascolto attivo è espressione di forza e dà molto potere anche se, in fondo, non è facile. Se non si ascolta, non progredisce la conversazione e ognuno rimane con il proprio pensiero. Non c’è incontro. Questo modo di discutere, che non è discussione, aumenta i malintesi. Sentiamo il bisogno non di estrarre un punto di vista migliore anche se diverso. Preferiamo accarezzare il nostro ego. Come magistrato davo la regola di rispondere solo dopo aver riassunto gli altri interventi”. Cercando l’audience, ha sottolineato Neirotti, si arriva a ritenere qualcuno un bravo comunicatore ma, in realtà, sono manipolatori che usano dei trucchi.

Nel libro Carofiglio ne riporta alcuni. Il pubblico spesso non li coglie come tali perchè non si conoscono bene le regole della comunicazione e sfuggono ai più gli errori logici della struttura del ragionamento. Alcuni politici usano questi trucchi per passare, volutamente, messaggi scorretti. Il comunicatore, infatti ha dei valori e li trasmette mentre il manipolatore, volendo influire sul pubblico, sceglie argomenti e pseudovalori. “Molti sono bari al tavolo da gioco della politica come li aveva già definiti la retorica” ha proseguito Carofiglio “Se l’interlocutore dice qualcosa, io ricevo e manipolo quello che ha detto facendolo diventare una cosa diversa. Invece non bisogna pensare all’elefante. Non bisogna negare l’affermazione ma negare il trucco. Così si toglie il velo della menzogna. Palesare la scorrettezza è un mezzo formidabile che potenzia perchè lascia nudo l’interlocutore”.

Numerosi altri le tematiche discusse e le domande dei presenti ma la riflessione fondamentale del libro è che la gentilezza è uno strumento di combattimento nella politica non per annientare l’interlocutore ma per farlo diventare parte attiva con l’intento di trovare soluzioni il più possibile condivise e durature.

Giovanna Cravanzola

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