Un romanzo che contiene anche giornalismo di inchiesta. “Ma la sabbia non torna” (Sem) di Laura Calosso è questo e molto altro. L’autrice ne ha discusso con Enrico Cico, in videoconferenza, giovedì 29 aprile 2021. L’incontro è stato organizzato da Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’albese – I.C. di San Damiano, Museo di Cisterna con Fra Production Spa, Lib.“Il Pellicano” e Aimc di Asti. Nel libro, attraverso le vicende della protagonista, si parla dell’ utilizzo illecito della sabbia della spiagge. Un problema di cui si è taciuto e di cui si tace come se si trattasse di una risorsa illimitata. In realtà è preziosissima perchè contiene silicio utilizzato, ad esempio, per realizzare smartphone e pc. L’autrice - come ha sottolineato in apertura - ha sempre avuto la passione per la scrittura e il giornalismo d’inchiesta soprattutto su aspetti che spesso non vengono presi in considerazione perchè spinosi e troppo importanti. La trasmissione “Report”, ad esempio, è partito dall’ inchiesta contenuta ne “La stoffa delle donne” per realizzare una puntata. “Nel mio ultimo libro, l’indagine sull’erosione delle coste si innesta su cambiamenti climatici che determinano l’innalzamento degli oceani e lo scioglimento dei ghiacciai che è arrivata a velocità grandissime. Nel 2100 si pensa alla scomparsa di intere città costiere dovuta all’aumento del livello del mare ma, purtroppo, la politica non ne parla. I ragazzi, invece, ne sono consapevoli e hanno un’ ecoansia”. Il libro, come ha ricordato Cico, ha avuto molta visibilità mediatica. “Si pensa - ha detto l’autrice - che parlare di cose serie generi angoscia ma non è così. C’è paura del futuro perchè la gente non sente parlare in modo serio di tutto questo. C’è stratificazione angosciante che non risolve problemi. Si preferisce la rimozione. Invece non bisogna negare problemi ma capire come rendersi attivi per cambiare le cose”. La protagonista, Elena, è benestante, vuole portare avanti la verità. Potrebbe anche non farlo. E’ una donna che fa scelte scomode e le ragioni del cuore si scontrano con quelle del denaro. Infatti ha una coscienza civile altissima e si attiva rispetto ai problemi che la circondano. “La situazione che racconto rispetto alla sabbia - ha detto la Calosso - è vera e su di essa si innesta il romanzo. Negli anni 70, si usava sabbia marina non lavata motivo dei crolli di oggi perchè il sale ha corroso le parti in metallo. Purtroppo l’aggressione all’ambiente si vede nel futuro. Il covid, ad esempio, era già presente nel 2003 ma la gente non credeva a tutto questo perchè, spesso, si preferisce non credere al futuro negando la realtà. Io, come la protagonista, mi muovo sempre e sto male perchè vedo la realtà moltiplicata mentre gli altri non la colgono e odiano chi cerca di trovare soluzioni. Per non essere definite inette, attaccano chi vuole risolvere. Il viaggio di Elena è nel mondo. Volevo rendere partecipe il lettore. Purtroppo i giovani sono in numero residuale e saranno proprio loro le vittime di ciò che facciamo oggi. Il libro è un ologramma: pur ritagliandolo, si ha la storia intera. L’amore è come la sabbia, se vogliamo trattenerla è persa. Esattamente cosa succede alle nostre vite cercando di trattenere l’attimo ma non possiamo trattenere la sabbia, la vita, l’amore in modo artificiale bisogna invece trovare l’equilibrio giusto”. Un incontro estremamente interessante reso ancora più ricco grazie al dialogo tra la Calosso e Cico e, sicuramente, non sarà l’ultima volta che li vedremo insieme in un incontro organizzato dal Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese.
Giovanna Cravanzola