Carlo Euclide Milano… chi era costui? Sabato 14 maggio 2022 - al Castello di Cisterna d’ Asti alle 18 Agostino Borra e Piercarlo Grimaldi ne hanno discusso presentando il libro “I giochi della vita” di . L’iniziativa, inserita all’interno del percorso “Vecchie e nuove R_esistenze:.. Ancora Riconnessioni_10”, è stata promossa da Polo Cittattiva per l’ Astigiano e l’ Albese – I.C. di San Damiano, Museo Arti e Mestieri di un Tempo di Cisterna con Fra Production Spa, Libreria “Il Pellicano” e Aimc di Asti. Carlo Euclide Milano nasce a Bra nel 1920. Fu insegnante, scrittore e storico locale braidese e della Provincia di Cuneo. Concepì il suo progetto di creazione del Museo di Storia e d’Arte di Bra e di una galleria d’arte per ospitare le opere degli artisti braidesi. Fu il primo ad essere consapevole del valore storico di Pollenzo, si mobilitò affinché lo Stato promuovesse scavi archeologici per riportare finalmente alla luce l’antica Pollentia. Coltivò studi pionieristici sul folclore delle popolazioni della Provincia Granda. In breve divenne così uno dei più importanti etnografi e folcloristi, anche a livello nazionale, con singoli studi e raccolte di usanze ma, nonostante il suo grande lavoro, la gran parte dei piemontesi oggi non lo conosce.
“Carlo Euclide Milano è stato uno studioso che ho amato molto e si è occupato di una ricerca molto importante sul cuneese ma anche di altri percorsi al di fuori del Piemonte. Aveva realizzato un immenso archivio che ho cercato per anni – ha detto in apertura Piercarlo Grimaldi - e che è stato trovato casualmente nell’Istituto tecnico di Bra dove aveva lavorato e al quale lo aveva donato. Agostino Borra, mio ex allievo, ci ha lavorato per una vita e il volume che presentiamo oggi è il quarto di questa ricerca. Si tratta di un lavoro di grande preziosità filologica. Dagli anni ‘50 in poi, la metodologia antropologica aveva l’urgenza di raccogliere i saperi del mondo contadino che, con l’abbandono delle campagne, rischiavano di perdersi. Nuto Revelli aveva interpretato al meglio questa esigenza pur non essendo un accademico e Milano svolge questo lavoro nella prima parte dei suoi studi. La presenza di due figure così importanti, ha creato il patrimonio che serve a questo territorio e che oggi suscita grande interesse. Il libro tratta del gioco ed è importante perchè i bambini non solo giocano ma lo interpretano”.
Agostino Borra per molti anni ha cercato notizie su Milano contando anche sugli studi del prof. Grimaldi che già aveva scoperto molto. “Con l’aiuto di don Molinaro è stato ritrovato a Bra il suo ricchissimo archivio che ha prodotto già moltissime pubblicazioni relative al folklore locale del cuneese. Continuò a fare ricerca tutta la vita ma abbandonò le pubblicazioni a causa delle critiche di chi diceva che lo studio delle tradizioni non era importante- ha sottolineato Borra.
L’importanza del lavoro di Euclide Milano sta nella ricerca pratica. Infatti, mentre lo storico ha un grande sistema epistemologico con il quale confrontarsi, l’antropologo non ne ha a disposizione uno. Tentò di costruire una teoria antropologica. Il suo grande valore sta proprio nel fatto che, a quei tempi, teorie, metodi e tecniche antropologiche erano ancora agli esordi e lui ha saputo dare il suo contributi.
Giovanna Cravanzola