Venerdì 24 giugno 2022, presso la Sala Consiliare di S. Damiano, si è tenuta la presentazione del libro “L’aristocrazia militare del territorio di Asti: i signori di Gorzano” (ed. Araba Fenice) del prof. Renato Bordone. Ne hanno discusso Baldassarre Molino e Silvano Valsania. L’iniziativa è stata promossa da Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’ Albese – I.C. di S. Damiano, “Gazzetta d’ Asti”, con il patrocinio del Comune di S. Damiano, Museo Arti e Mestieri di un Tempo di Cisterna, Fra Production Spa, Libreria “Il Pellicano” e Aimc di Asti.
Renato Bordone è stato professore ordinario di Storia Medioevale presso la Facoltà di Lettere dell’ Università di Torino e titolare dell’insegnamento di Storia dell’ Alimentazione presso la Facoltà di Agraria (Torino e Asti). Autore di innumerevoli saggi e ricerche, ha dedicato molto impegno al servizio del territorio e delle istituzioni astigiane. È prematuramente scomparso nel 2011.
Il saggio risale alla fine degli anni ‘60. Perchè è un testo importante e attuale non solo per l’astigiano?
Molino - Le sue ricerche furono importanti perché - partendo dalle vicende accadute tra XII e XIII secolo nell’area di Asti e della sua Diocesi - evidenziarono l’ascesa di una nuova classe politica. Partita da un iniziale incastellamento fondiario, si arricchì col commercio e acquisì gradualmente diritti per passare all’incastellamento che, ancora oggi, connota una vasta area.
Valsania - E’ il primo studio dell’area a sud ovest di Asti: l’ Astisio, oggi tra Cuneo e Asti. Molino, in un dialogo con Renato, poi affinerà il quadro col Repertorio e le monografie comunità per comunità. Ma non esagero nel dire che, se oggi esiste il Roero, la sua “riscoperta” la dobbiamo a Bordone. Un debito ancor più pesante, perché - come dice Pia nell’introduzione - supera la distinzione tra storia locale, generale ponendola nel dibattito di quella europea.
Tuerdo: rimangono tracce sul territorio?
Molino - Al contrario di altri luoghi, fu distrutto nel 1274 perché controllava un percorso che univa due aree – quella dei De Gorzano e quella delle fini superiori di Montà. Il percorso che toccava Tuerdo, si svolgeva in parte in una zona di rocche ed era difendibile da parte degli uomini dei De Gorzano. Asti infierì: gli abitanti uccisi o deportati, l’abitato e il castello di Tuerdo cancellati. Solo recentemente il sito fu ritrovato per la presenza di frammenti di materiali da costruzione. Fu solo risparmiata la parrocchiale, dedicata a S. Nicolao, oggi pilone.
Valsania - Era localizzato a Montà. “Canale Ecologia”oggi preserva il sito che rientra nella rete sentieristica dell’Ecomuseo delle Rocche del Roero ed è sempre visitabile.
Bordone è stato un grande accademico e non solo. Quali ricordi conservate?
Molino - La sua tesi costituì la prima analisi rigorosa delle attuali aree del Roero e di S. Damiano. All’ Astisio dedicò le sue energie giovanili, ponendo le basi per le successive ricerche. Ci ha onorato della sua amicizia e di preziosi consigli.
Valsania - L’ ho conosciuto da sindaco e referente dell’Ecomuseo delle Rocche, nelle tante occasioni in cui si è prestato - sempre gratuitamente - a scrivere prefazioni e presentare libri ovunque. Si prendeva e manteneva anche questi impegni lo storico di livello internazionale, apprezzato da Le Goff! Il volume sui De Gorzano non riconosce solo il gigantesco debito che abbiamo nei suoi confronti come studioso, ma anche come modello di intellettuale. E il rimpianto per la perdita prematura della gran bella persona che lo incarnava.
Giovanna Cravanzola