Prima videostoria del 2023 con il prof. Banaudi. Sì è tenuta il 26 gennaio 2023, il secondo appuntamento di un ciclo di incontri dedicato alla Chiesa cattolica attuale. Titolo dell’ incontro “L’enigma dei due Papi. Uno sguardo sulla delicata situazione della Chiesa Cattolica contemporanea. Parte II: La Chiesa e il mondo”. L’ iniziativa è promossa da Polo Cittattiva per l’ Astigiano e l’ Albese – I.C. di S. Damiano, Museo Arti e Mestieri di un Tempo e Comune di Cisterna con Fra Production Spa, Libreria “Il Pellicano” e Aimc di Asti.
Il percorso - iniziato nel mese di novembre 2022 - ha anticipato la scomparsa di Benedetto XVI che, con la sua morte, non ha sciolto il mistero delle sue dimissioni.
Il rapporto tra la Chiesa cattolica e il mondo di oggi è dialettico e comporta difficoltà interne. Dopo Lutero, infatti, ha perso il posto in primo piano che aveva ed ha dovuto abbandonare buona parte dei Paesi del Nord Europa. Si è sentita sotto attacco ed ha assunto una posizione sempre più difensiva. Un altro colpo gliel’ha assestato la rivoluzione scientifica. Galileo, pur essendo un buon credente, aveva affermato qualcosa che non poteva essere accettato dalla Chiesa. Lo scienziato aveva capito che la Bibbia parlava agli uomini del suo tempo di fede e morale ma non di scienza.
L’assedio prosegue con l’illuminismo che punta tutto sulla ragione. Intanto le guerre di religione, i massacri in Francia, i milioni di morti causati dalla Guerra dei Trent’anni allontano sempre di più dalla Chiesa cattolica. Successivamente, l’ illuminismo non mette più al centro la rivelazione ma la ragione interpretata, però, in modo diverso rispetto alla religione. L’immagine del mondo che viene proposta è nuova e la Chiesa cattolica si sentirà fuori posto, lontana rispetto alla modernità e, proprio dai Papi del ‘700, verranno denunciate le manovre della modernità contro la Chiesa. Ma anche i secoli successivi risultano molto difficili. Pio VI scriverà contro l’illuminismo, Pio VII contro Napoleone, Gregorio XVI contro la modernità massonica e contro il progresso (anche contro il treno che modifica tecnologicamente la natura anche se per migliorarla… ma anche contro gli occhiali). Pio IX, con il più lungo ponteficato durato 32 anni, acclamato inizialmente come liberale, introdusse il dogma dell’ infallibilità papale. Fu perfino contro libertà di coscienza perchè ammetteva l’autodeterminazione dei singoli dal punto di vista religioso. A suo avviso, invece, i semplici dovevano essere ammestrati e guidati come pecore per non farle finire in bocca ai lupi.
Considerò errore anche la separazione tra Chiesa e Stato perchè, per lui, la prima in virtù del suo potere spirituale doveva influenzare potere civile. Leone XIII, invece, condannò la massoneria vista come setta luciferina intenzionata a distruggere il potere temporale e spiritale della Chiesa. Pio X fu il Papa che condannò il modernismo, movimento che aveva preso piede grazie ad alcuni intelletuali del clero che consideravano opportuno che la Chiesa si aprisse e smettesse di considerarsi in opposizione alla modernità. Avrebbe invece dovuto innovarsi e modernizzarsi essa stessa. Ad esempio, ci furono degli scienziati gesuiti che seguirono gli studi di Darwin, filosofi vicini al panteismo, storici che studiavano la Chiesa in modo critico evidenziando che certe cose, ritenute sacre ed eterne, erano dovute soltanto a condizioni storiche contingenti come, ad esempio, il celibato dei preti. Questi studi mostravano che ciò che diceva la Chiesa poteva essere messo in discussione. Per Pio X, tutto ciò era pericolosissimo perchè la Chiesa rischiava il declino assoluto. Così scomunicò molti uomini di cultura, alcuni preti vennero sospesi e ridotti allo stato laicale. Ernesto Bonaiuti era uno di loro e nascose tutto ciò a sua madre finchè fu in vita. Perse anche il suo posto all’università statale di bologna. Corse lo stesso rischio Giovanni XXIII che poi, da Papa, aprì la Chiesa cattolica al mondo come Benedetto XV che, però, visse gli anni convulsi del primo conflitto mondiale e ne denunciò le mostruosità.
Al contrario, la maggior parte dei gruppi di potere in Europa erano entusiasti. Alcuni compresero dopo di aver sbagliato ma altri mai. Eppure, con i socialisti, fra i contrari ci fu proprio il Papa che vide distruzione anche dopo la fine del conflitto. Così, fin dall’inizio della guerra, si mise a lavorare portando quasi al dissesto economico la Chiesa per fare in modo che i prigionieri potessero essere raggiunti con pacchi e lettere dalle famiglie. Si diede da fare anche per pensare alle clausole di pace. Seguendo i sette punti che scrisse e non quelli di Wilson, il conflitto successivo non sarebbe scoppiato. Comunque, se la Chiesa cattolica ha goduto di eccessivo potere nel passato, oggi è circondata di molta ostilità anche dal punto di vista mediatico. Pio XI aveva sottoscritto i Patti Lateranensi perchè la Chiesa si sentiva assediata dallo stato laico. Di certo, fu una macchia ma l’ alleanza venne sancita perchè lo stato non aveva mai offerto tanto. In ogni caso, occorre ricordare che fu la Chiesa ad accusare, già dall’ inizio degli anni ‘30, prima il fascismo e poi l’antisemitismo. Il Papa, infatti, parlò alla Radio vaticana – allestita da Guglielmo Marconi - entrando in polemica contro le Leggi razziali dichiarando che i cattolici erano tutti semiti e, per questo, si condannava con forza l’antisemitismo. Disse le stesse cose in Germania e venne minacciato di vedere uccisi tutti i preti che lo avrebbero diffuso. Pio XII fu accusato di silenzio ma, nel dopoguerra, il rabbino capo di Roma, Israel Zolli detto poi Eugenio Pio, una volta conosciuto quanto il pontefice aveva fatto per gli ebrei, si convertì. Tutto ciò, non cancella l’antigiudaismo dei secoli precedenti ma deve essere ricordato. Quando venne eletto Giovanni XXIII, si pensò che fosse un Papa di transizione per via della sua età. Invece era un modernista. Era saggezza, pacatezza ma anche forza e intelligenza del contadino bergamasco. Scelse il suo nome ricordando Papa Giovanni XXII che, nel 1417, era stato dichiarato nullo dal Concilio di Costanza. Scelse proprio di chiamarsi così per sottolineare l’importanza del conciliarismo e nella necessità di svecchiare la Chiesa cattolica. Era molto attento alla comunicazione e non disse mai di voler cambiare la Chiesa.
Ma il Concilio Vaticano II fu un’ importanza occasione non dogmatica ma pastorale, Fu Papa Paolo VI a chiudere il Concilio ma lo fece in modo ambivalente. Da un lato fu apertissimo e ne diede un’interpretazione forte. Vietò la messa in lativo e scrisse la Populorum progressum, radicale dal punto di vista sociale. Chiese ai popoli occidentali di smettere con il colonialismo e l’egoismo, mise in discussione proprietà la privata. Molti si aspettavano che fosse ancora più progressista con gli anticoncezionali e il controllo delle nascite. Invece, nel 1968, nel pieno della rivoluzione giovanile e contro il parere di preti e studiosi, scrisse Umanae vitae contro l’utilizzo degli anticoncezionali ma favorevole al solo controllo dei periodi fecondi. Rimase solo. Si scoprì che si era ispirato a un giovane teologo polacco, Karol Wojtyla. Paolo VI non scrisse più encicliche, sentiva il pericolo di un’ apertura troppo grande. Se il Concilio fosse stato ritenuto come l’adattamento della Chiesa al mondo, c’era il rischio di farla scomparire. Quindi Paolo VI rappresenta l’ambivalenza della Chiesa che, da un lato crede che la salvezza sia rivolta a tutti gli uomini ma, dall’altro, è bloccata dalla paura. Oggi, in un mondo sempre più anziano, qualcuno si chiede cosa non sia andato per il verso giusto. Papa Benedetto XVI, inizialmente, fu un conciliarista convinto ma capì che qualcosa stava andando male e pensò che qualcuno si stesse servendo della chiesa per sdoganare gli errori della modernità. Diceva che c’era un Concilio reale che non voleva cambiare essenza ma anche uno mediatico che aveva snaturato tutto. Purtroppo proprio questo ha influito di più. Papa Ratzinger aveva preconizzato tutto ciò e scelse il nome di Benedetto proprio in onore del santo che aveva cristianizzato l’Europa. Oggi, quale immagine abbiamo di Dio? Per forza dovremmo muoverci dialtticamente tra conservatori e progressiti.
“Però, pur passando tra mani indegne, la Chiesa ha saputo conservare il Vangelo e, ancora oggi, si occupa dei più deboli. Oggi, nonostante scandali deprecabili, la Chiesa continua a dare fastidio. Senza di essa, tutti gli Stati avrebbero coscienza di chi aiuta davvero i popoli. Sarebbe necessario saperla raccontare in tutta la sua complessità” ha concluso Banaudi.
Giovanna Cravanzola