Dopo l’ultimo incontro del novembre 2019, sabato 25 marzo 2023 è tornata al Castello di Cisterna d’Asti la presentazione della rivista storica “Roero. Terra ritrovata” giunta alla sua 17esima edizione. L’iniziativa è stata organizzata da Polo Cittattiva per l’ Astigiano e l’ Albese – I.C. di S. Damiano d’Asti, Museo Arti e Mestieri di un Tempo e Comune di Cisterna con Fra Production Spa, Libreria “Il Pellicano”e Aimc di Asti. Il volume di 112 pagine, è stato curato dall’associazione Spirito Roero il cui impegno principale è proprio la pubblicazione annuale della rivista. Quest’ultima, da sempre, racconta i 23 Comuni del Roero attraverso la collaborazione di studiosi locali. Piccole e grandi storie che sono le radici salde di un territorio già molto studiato ma ancora tutto da scoprire. Numerosi gli interventi e gli argomenti trattati che, come sempre, hanno avuto come tema principale il territorio, la sua storia e i suoi protagonisti. Nell’ultimo numero, la prima sezione ricorda la lotta ecologica del Roero. A partire dagli anni ‘70, si prese coscienza del problema dei rifiuti e, nel 1982, iniziò la prima battaglia a Monteu Roero contro una discarica di rifiuti provenienti dal torinese. Nel ‘72 era nata “Libera associazione del Roero”, il primo movimento popolare di resistenza contro l’occupazione del suolo che porterà alla vittoria. I contadini, con i loro mezzi, ostacolarono il passaggio delle ruspe tenacemente. Tutto ciò portò alla creazione della discarica di Sommariva Perno su un progetto ragionato e condiviso. Le amministrazioni della zona, con Alba capofila, costituirono il Consorzio dei Comuni che ha portò ad una gestione privata sotto il controllo pubblico. Il bosco che avrebbe dovuto ospitare la discarica torinese fu acquistato dal comune e oggi è la bellissima oasi del Parco del Roero. La seconda sezione della rivista è dedicata agli articoli storici. In particolare, Cristina Quaranta ha approfondito il tema della regia orchestra di cui faceva parte Angelo Minocchio di Montà. Era il direttore del Coro di Cappella. La sezione centrale della rivista, invece, è stata dedicata alla figura di Beppe Fenoglio attraverso due approfondimenti curati da Enrico Rivella e Roberto Savoiardo. Rivella, che da anni lavora sul paesaggio e natura nell’ opera di Fenoglio, ha sottolineato questo aspetto. In Fenoglio è possibile parlare di una filosofia della natura. Per quanto riguarda la presenza della natura nei suoi scritti, gli squarci sono limitati ma significativi. Lo scrittore descrive la natura in modo pittoresco rendendo il paesaggio dell’anima. Notevole è il contrasto la la linea paterna dell’Alta Langa e quella materna del Roero. In “Ur il partigiano Johnny”, da un lato sminuisce il valore del Roero per poi riprenderlo ed esaltarlo nella natura delle rocche. “La madre, che ho conosciuto, non è una figura secondaria ma è alla base della sua scelta partigiana proprio perché era una donna fiera e volitiva, indipendente nel giudizio” ha detto Rivella. In conclusione, nell’ambito dei Cantieri della Memoria, Martina Marucco ha tracciato un profilo della Chiesa di S. Bernardino di Monteu Roero.
Di questo e molto altro ancora si è parlato durante l’incontro per presentare una rivista che, anno dopo anno, ha sempre qualcosa di nuovo da raccontare sul Roero.
Giovanna Cravanzola