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Il convegno “Il paesaggio educa lo sguardo” dell’aprile 2021, aveva portato alla sottoscrizione della Convenzione di Faro da parte di associazioni e amministratori locali. Era necessario pensare ad un nuovo appuntamento sul tema della sostenibilità ambientale e dei rischi che corre. Per questo, domenica 16 aprile 2023 al Castello di Cisterna, si è tenuto l’incontro “Paesaggio bene comune” organizzato da Polo Cittattiva per l’ Astigiano e l’ Albese – I.C. di S. Damiano, Museo Arti e Mestieri di un Tempo e Comune di Cisterna con Fra Production Spa, Libreria “Il Pellicano” e Aimc di Asti.
A moderare l’incontro, il giornalista Marcello Pasquero. A nome del Museo, Tiziana Mo ha accolto i presenti leggendo “La bellezza” di Umberto Eco e ricordando l’importanza della difesa del paesaggio ma anche dell’educazione alla bello. Mo ha sottolienato la difficoltà di parlare di tutto ciò quando, contemporaneamente, viene organizzata una motocavalcata com’è accaduto. Infatti, l’ Associazione “Campa Mack”, in accordo con le amministrazioni di alcuni comuni astigiani limitrofi e con partenza da San Damiano d’Asti, ha organizzato un evento di questo tipo che, nonostante non fosse stato autorizzato, ha percorso anche i sentieri di Cisterna. Per questo si rende ancora più importante parlare di paesaggio come bene comune per preservarlo da iniziative che non promuovono il territorio ma lo danneggiano. A seguire, il giornalista Marcello Pasquero ha dato la parola ai numerosi interventi. Luca Anibaldi ((Museo di Cisterna d’Asti, Polo cittattiva per l’Astigiano e l’Albese) ha sintetizzato la “Cronistoria di un percorso R-esistente: l’antenna wind a Cisterna” mentre il sindaco Renzo Peletto ha portato il punto di vista dell’ amministrazione. In apertura del suo intervento ha ribadito di non aver firmato alcun accordo con gli organizzatori della motocavalcata per la scelta del Comune, presa già negli anni scorsi, di tutelare il paesaggio. Inoltre, ha evidenziato le difficoltà di un’amministrazione nel prendere delle decisioni rispettando le norme e il bilancio. Rispetto all’installazione delle antenne, molto spesso sono state inoltrate delle richieste ma sono state sempre rigettate dal Comune. L’operatore Wind-Tre ha invece avanzato una proposta ad un privato. Con l’aiuto di tutti, si è arrivati ad un risultato che ha difeso il paesaggio ma non è stato semplice. Successivamente, si sono alternati Mauro Bastita, Gervasio Bodda e Onorina Massocco, consiglieri comunali del gruppo “SiAmo Cisterna” che hanno ribadito la peculiarità del territorio cisternese ma anche la volontà di un dialogo continuo con il gruppo di maggioranza. Bastita ha sottolineato una maggior presenza di boschi rispetto ai coltivi e la presenza di un’apprezzabile biodiversità. Bodda ha messo in evidenza la buona qualità di vita nel paese anche grazie alla bellezza in cui è immerso. Aver coinvolto la cittadinanza nel comprendere tutto ciò, ha attivato una partecipazione popolare che è stata la scintilla da cui è partita l’opposizione all’installazione dell’antenna. Massocco ha sottolineato il lavoro fatto negli anni per la valorizzazione della rete sentieristica e il rinnovo della convenzione per la loro tutela firmata dall’amministrazione. Il giornalista Paolo Viarengo ha trattato delle “Antenne a Cinaglio e Robella. la situazione attuale”. Troppe, attualmente, sono le segnalazioni di nuove antenne. Rispetto all’antenna di Cinaglio, Viarengo ha tratteggiato la vicenda che ha seguito fino dai suoi esordi e che, purtroppo, si è conclusa con la sentenza del Consiglio di Stato che ha ribaltato completamente quella del Tar. L’antenna verrà installata nei pressi di una chiesa medioevale che è un piccolo gioiello. A questo riguardo, Carla Ponzio (I love S. Felice) ha sottolineato diverse discrepanze nella sentenza ma anche la tristezza per come sono andate le cose. Per quanto riguarda Robella, attualmente è tutto bloccato. Non essendoci ricorsi, si stanno utilizzando altri strumenti per la connessione. Però pare che, nelle ultime settimane, un privato si sia reso disponibile per l’installazione di un’antenna nelle sue proprietà. Marco De Vecchi (Presidente dell’ Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato e l’Astigiano), nel suo intervento dal titolo “Paesaggio come bene comune: cura e opportunità”, ha ribadito l’importanza di eventi relativi alla tutela del paesaggio ma anche la connessione tra benessere e bellezza del territorio. Il paesaggio è considerato un bene collettivo e, anche per l’Unesco, è un patrimonio comune. Si è poi soffermato sulle azioni per la valorizzazione che vanno dalla conoscenza del territorio, al coinvolgimento della collettività fino ad arrivare alla tutela tramite un percorso di cura. Enrico Rivella, consulente Ismea per la valorizzazione del paesaggio rurale ed esperto di geografia letteraria, si è occupato di “Buoni motivi per l’iscrizione del Roero al registro nazionale dei paesaggi rurali storici e concrete ricadute sulla custodia del paesaggio”. Nel suo intervento ha sottolineato la necessità di far conoscere ancora di più la bellezza del territorio delle Langhe e del Roero che in Fenoglio vengono narrati con la poesia della natura. Un paesaggio ricco della diversità bioculturale di un paesaggio rurale storico. Nel 2012 nasce l’ Osservatorio Nazionale del paesaggio rurale. Il progetto Mappe del paesaggio vuole inserire questi territori in un turismo esperienziale. Il Roero è al primo posto per la presenza di cultivar antiche ed è il territorio capostipite per la coltivazione del pesco in Italia. Un altro esempio sono le pere della Madernassa, i castagneti, i tartufi, le viti, le fragole, le albicocche… ed il piano per l’utilizzo dei fitosanitari tiene conto di tutto ciò. E’ importante che il consumatore sia consapevole della qualità dei prodotti che acquista e del fatto che nascono in territori tutelati. Occorre che tutto ciò venga certificato. In un saggio scritto con Luciano Bertello, Rivella ha parlato dei vigneti di frontiera. Fondamentale, per preservare il paesaggio agrario, il mantenimento degli incolti perchè la vigna ha bisogno di una microflora che riceve anche attraverso le radici delle erbe. Per questo motivo è necessario creare un contesto di coesistenza tra natura e coltivazioni. La nuova strategia UE per il 2030 è riportate la natura nelle nostre vite che significa valorizzazione e creazione di reti di agricoltori custodi anche per la promozione del prodotto. L’Arpa regionale si sta muovendo in questa direzione. Coloro che aderiscono al disciplinare diventano custodi del paesaggio, rientrando in tutte le promozioni fatte in rete. La speranza di Rivella è quella di creare, rispetto a questi temi, delle mappe del Roero con un’ attenzione particolare alla selezione delle aree.
Elena Palma, dell’ Associazione Terre di tartufi, si è occupata di “Terre di tartufi e sostenibilità ambientale: il nostro futuro”. L’ Associazione ha come finalità la tutela del territorio attraverso la promozione del tartufo che è un importante indicatore della salute ambientale. Per questo, un’attenzione particolare è posta alla salvaguardia del patrimonio boschivo anche attraverso il potenziamento delle tartufaie. Un territorio al quale, per la prossimità alle culture intensive, è necessario porre particolare cura in un dialogo sinergico tra le varie associazioni della zona. Il tartufo, da sempre, è un catalizzatore di interesse ma gli anni della pandemia hanno fatto comprendere l’importanza della tutela dell’ambiente naturale. Spesso tutto ciò si scontra con altri interessi che considerano il territorio solo come un bene da sfruttare. Il taglio indiscriminato di alberi secolari, perpetrato negli ultimi anni nei boschi cisternesi, ne è un esempio.
Ettore Chiavassa (Canale Ecologia) e Cesare Cuniberto (Comune Roero) hanno trattato del “Progetto Salvarocche: a che punto siamo?”. Chiavassa ha sottolineato come, già 30 anni, Canale Ecologia si occupi non solo dell’informare ma anche del fare. Nel corso del tempo, infatti, ha acquistato 40 ettari di boschi, il modo più semplice per preservare con azioni mirate anche se, purtroppo, ancora molte sono le discariche e troppo il consumo del territorio. Il prossimo passo sarà creare a Cisterna una riserva integrale nella Valle Chiusa. Forse, come ha detto Gino Scarsi, il nome dell’associazione dovrebbe essere “Roero ecologia” vista l’attenzione a tutto il territorio.
Cesare Cuniberto ha reso noto lo stato dell’ arte del progetto “Salvarocche”, presentato nel maggio del 2019 a Cisterna ai futuri amministratori locali. Purtroppo, da allora, solo il comune di Montaldo Roero ha firmato la convenzione a gennaio ‘22. Per questo ha sollecitato l’amministrazione cisternese a sottoscrivere il progetto perchè porterebbe solo vantaggi alla collettività. A seguire, si è tenuto un acceso dibattito dove gli interlocutori hanno fatto emergere criticità e proposte. Il Sindaco Peletto ha sottolineato le difficoltà che incontrano le amministrazioni che, sovente, vengono accusate di azioni e controlli di cui non sono responsabili perchè dipendenti da altri soggetti come la Guardia forestale. In ogni caso si è impegnato a dare delle risposte al progetto “Salvarocche”. Certamente i temi presentati durante il convegno saranno al centro di nuovi futuri appuntamenti organizzati dal Museo di Cisterna d’Asti e dal Polo cittattiva per l’ Astigiano e l’Albese.
Giovanna Cravanzola