Una stella o un pianeta non sono sempre visibili nel cielo ma quando un telescopio ci fa scoprire ciò che si nasconde dietro il buio, inizia un viaggio alla scoperta della Meraviglia e della Bellezza che albergano anche dentro di noi. Domenica 17 dicembre, al Castello di Cisterna, Luca Peyron ne ha discusso con Don Mauro Canta presentando il suo ultimo libro “Cieli sereni. Trovare cristo seguendo le stelle (e con l’uso di un telescopio)” (San Paolo). L’appuntamento è stato organizzato da Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese – I.C. di San Damiano, Museo Arti e Mestieri e Comune e Parrocchie di Cisterna con Fra Spa, Israt, Lib. “Il Pellicano” e Aimc Asti.
Luca Peyron è sacerdote della Diocesi di Torino dal 2007. Cerca i segni dei tempi che aiutino a ricucire lo strappo tra fede e scienza, tecnica ed esperienza di Cristo. Ha fondato e coordina il Servizio per l’apostolato digitale che è uno dei primi servizi a livello globale della Chiesa cattolica con il compito di riflettere, progettare e agire rispetto alla cultura digitale in una prospettiva di fede. Insegna teologia in diversi atenei italiani.
Don Mauro Canta è parroco delle Parrocchie di Cisterna d’Asti, e di Ferrere. Tra gli altri incarichi, è Assistente Diocesano Giovani Azione Cattolica, incaricato Diocesano Pastorale Universitaria. Ha pubblicato “Vangelo per fuori corso” (Effatà, 2018).
Un’amicizia, nata nel 2015 nell’ambito della pastorale degli universitari, quella tra don Peyron e don Canta. Il libro nasce dalla riscoperta della passione da bambino per le stelle di don Peyron. “Nel Natale del 2021 ho visto su Youtube il lancio del James Webb, un telescopio spaziale incredibile. Ero un appassionato di spazio fin da piccolo e mi sono convinto a comprare il mio primo telescopio e, da allora, non mi sono più fermato” ha detto don Peyron.
Il libro è il diario di viaggio di un credente con un telescopio. Quando lo si utilizza, tutto è già stato scoperto, ma chi osserva vivrà ogni volta come la prima, sempre diversa. Purtroppo vediamo poco del cielo ma quello che succede è meraviglia. Per i credenti, la paternità di Dio è legata al cielo e quando guardi il cielo con un telescopio, tutto questo diventa altro. Cos’è una stella? Luce, fotoni partiti milioni di anni fa, che arrivano alla retina, poi dentro a chi osserva, gli entrano nel cuore rendendolo felice e facendolo sentire amato all’interno dell’ Universo che Dio ha creato.
“Ormai ho 6 telescopi e, grazie ad essi, fotografo la bellezza che diventa ricordo. Poi lo condivido con gli altri perchè nel cielo succedono cose pazzesche. Forse abbiamo bisogno di dare un senso al nostro essere al mondo e il cielo stellato, da sempre, lo ha dato agli uomini che, in quelle luci, vedevano forme e inventavano storie. Le stelle non sono una terapia ai problemi dell’uomo ma la Bellezza lo è perchè ti fa guardare il mondo con occhi diversi. Quando ti accorgi della bellezza, sentendoti amato, non sai più dove metterla e vuoi condividerla con tutti” ha detto don Peyron.
Infatti, è stato scientificamente provato che tutti gli astronauti, dopo aver visto la Terra dallo spazio, al ritorno sono diversi. Insofferenti rispetto ai piccoli conflitti umani, hanno una consapevolezza maggiore rispetto alla bellezza del nostro pianeta e si impegnano per non rivinarlo. Inoltre, spesso sviluppano una dimensione trascendente, un senso dell’ oltre più sviluppato. Per questo, oggi è necessario prendere la meraviglia che ci circonda per comprendere quanto senso ha nella nostra vita.
Progetti, speranza, nuovi orizzonti. Questo e molto altro don Peyron. Con il politecnico di Torino e L’Agenzia Spaziale Italiana, ha collaborato al progetto “Spei Satelles” che, grazie al satellite CubeSat, il 10 giugno 2023 dalla California, ha spedito nell’orbita terrestre un nanobook con un messaggio di speranza. Il Consiglio Nazionale delle Ricerche ha realizzato questo dispositivo e l’iniziativa è stata promossa dal Dicastero della Comunicazione della Santa Sede. Il nanobook contiene la Statio Orbis recitata da Papa Francesco il 27 marzo 2020 in Piazza San Pietro. Oggi il messaggio continua ad orbitare intorno alla Terra.
Quando si scopre il senso delle cose, tutto si muove. Lo spazio può darci il senso che manca se siamo in grado di coglierne la meraviglia e, soprattutto, che di quella meraviglia noi siamo parte integrante e indispensabile.
Giovanna Cravanzola