Giovedì 15 febbraio 2024 in videoconferenza (Meet) si è tenuta la seconda videosofia con il prof. Alberto Banaudi dal titolo “Individuum absolutum. l’individuo scatenato e la sua epoca. individuo, società, scuola, intelligenza artificiale, stupidità naturale… parte seconda“. L’iniziativa, inserita all’interno del percorso
“Vecchie e nuove R-esistenze_Art. 3: … ancora uguali e diversi_6” è stata organizzata da Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese – I.C. di San Damiano con Comune e Museo Arti e Mestieri di un Tempo di Cisterna con Fra Production Spa, Israt, Libreria “Il Pellicano” e Aimc di Asti. Il prof. Alberto Banaudi è laureato in Lettere Classiche presso l’Università di Torino e quella in Filosofia presso l’Università di Genova. È professore di storia e filosofia al liceo scientifico “F. Vercelli” di Asti e di letterature classiche all’Utea. Oltre ad insegnare Banaudi si dedica alla ricerca filosofica.
Banaudi è partito dall’ idea rivoluzionaria del personal computer, grazie a due ingegneri eporediesi che riuscirono a raccogliere le operazioni di un grande calcolatore in una piccola valigetta. L’importanza venne compresa dalla Silicon valley dove, a differenza del Piemonte, avevano già capito l’importanza dell’individuo. È l’individualismo americano, dove il cavaliere solitario afferra subito che la nuova arma è il pc, per poi arrivare all’iphone,, una nuova concezione ancora più intima e capace di portare il mondo intero in una mano. L’individuum absoltum legge il mondo a misura di se stesso per la prima volta nella storia e vorrebbe raccoglierlo nelle sue mani come una lampada di Aladino.
Non è più l’uomo che va alla ricerca del mondo ma è il mondo che va da lui generando una sensazione di onnipotenza ed è in questo, e potrebbe sembrare provocatorio, che c’è una nuova visione del mondo.
Si potrebbe anche partire da un altro punto di partenza come il cambiamento della scuola. Oggi, al concorso docenti, in gran parte, oltre alla cultura generale, sono richiesto competenze didattiche, pedagogiche, linguistiche, digitali, della L2… rispetto alla conoscenza della disciplina che verrà insegnata. Ovviamente, sono tutte importanti ma sono necessarie anche quelle relative alla competenza disciplinare.
Se è più importante la comunicazione che il suo contenuto, però, dipende dal fatto che la rivoluzione copernicana ha messo al centro lo studente. In realtà l’insegnante non è mai stato al centro ma interpretava il suo ruolo di comunicatore della disciplina messa al centro dalla riforma Gentile.
Invece occorrerebbe rendere protagonisti gli studenti aiutandoli ad appropriarsi del sapere in modo consapevole.
L’educazione, infatti, non ha carattere tolemaico ma copernicano perché è l’individuo che deve aprirsi al mondo e la scuola dovrebbe permettere al ragazzo di fare un viaggio al di fuori di sé.
“In questo percorso, volevo far capire come, negli anni, si sia arrivati a questo. Si è giunti a scoprire che ogni essere umano ha un valore assoluto e ciò è meraviglioso solo che oggi si è perso il senso della misura. Gli uomini hanno una natura in parte permanente e in parte no. Tutto ciò ha suscitato sempre l’interesse dei filosofi. Secondo il mito, Epimeteo ha dato a tutti gli esseri viventi una qualità ma si era dimenticato dell’uomo che si è appropriato dei rimasugli assegnati agli altri esseri. Così si è ritrovato con parti di tutte le altre nature. Però, grazie all’intervento di Prometeo, viene donata la tecnica grazie alla quale l’uomo trova il suo posto e il modo per sopravvivere. Quindi l’uomo non ha natura stabilita ma è un essere composito e cangiante” ha proseguito Banaudi.
L’ individuum absolutum si è affermato anche sulla una base naturale perché l’uomo ha anche queste potenzialità. Oggi si concepisce come animale solitario ma sempre alla ricerca di connessione con gli altri.
L’uomo, per molti aspetti, è rimasto come nel passato ma, essendo animale culturale, può palesare lati inediti. Quindi, l’ individuum absolutum è sempre esistito ma oggi possiede la tecnica per esserlo alla massima potenza.
Nella storia dell’uomo si sono sviluppati quattro illuminismi sviluppati nella cultura occidentale. La ragione è il faro per illuminare le tenebre considerate tali perché non viste in modo razionale in realtà è la capacità di emanciparsi da un orizzonte culturale che viene visto come caratterizzato da superstizioni e oppressione.
Il primo è quello greco del V secolo a.C con il sofismo, dove alcuni individui prendono le distanze da un orizzonte culturale fatto di divieti, tabù e rendendolo discutibile da un altro punto di vista. Ci si inizia a chiedere se è vera la presenza degli dei o è tutto finzione. Per loro, le leggi non sono manifestazioni divine ma umane e nascono l’idea di uguaglianza, democrazia, individuo ed è la prima volta che accade. Il secondo illuminismo è il cristianesimo che affranca la cultura europea dal politeismo. Laicizza il mondo perché il Dio creatore del mondo sta fuori dal mondo. Questa cultura forgia quella europea.
Seguirà l’illuminismo del ‘700 che mette tutti sullo stesso piano, tutti divisi e tutti individui. Il marxismo fa anche parte di questo ma la libertà e l’uguaglianza non vanno sempre d’accordo.
L’altro illuminismo è quello del ‘68 che arriva dopo aver raggiunto l’apice dell’individualismo con la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Si emancipa dal dogma e si mette al centro la propria volontà. Ognuno deve esprimere se stesso essendo autentico. Ma cosa vuol dire?
Si vive quello che si sente in una società senza padri e, poi, senza figli che possono essere una forma di oppressione…
L’ultima sfida di oggi è quella di emanciparsi dalla natura.
L’uomo può arrivare a generare anche al di fuori di un altro grembo che potrebbe essere anche una culla artificiale con ectogenesi considerando la gravidanza un’oppressione e non solo.
Oggi l’ individuum absolutum non riconosce nulla al di fuori di sè se non il suo provvisorio capriccio.
È come un migrante, un neologismo perchè prima si parlava di emigrante o immigrato. È un nuovo termine che significa precario perché non ha un’appartenenza definitiva. L’ IA è questo: non ha appartenenza religiosa, politica, sessuale… non riconosce nulla al di sopra di lui che lo misuri.
Oggi non ci riconosciamo in una comunità, parliamo in inglese anziché nella nostra lingua madre. L’IA non riconosce la superiorità del tempo… e si studia per fermare la sua avanzata.
“Io credo non sarà mai possibile andare indietro nel tempo perche ci trascende. La religione oggi è un’ Ikea spirituale e, alla fine, serve per nutrire e corteggiare l’individuo ma è fatta e costruita a sua misura. Ma il mondo non funziona così e, prima o poi, l’individuo si risveglia nella realtà. Nel politeismo comandava la natura, il monoteismo se ne distacca. Il politeismo aveva la natura e la filosofia come approccio del mondo, per il monoteismo sono il dio e la tecnica. Poi arriva lo Stato che diventa il nostro dio. Oggi ci siamo liberati di tutto, rimane il nostro ego regolato dall’economia (o egonomia). L’individuo ha i suoi capricci che devono essere pagati. Alla fine, questo IA credeva di avere la superiorità avendo perso la trascendenza e il limite di un Grande Altro, ora si trova prigioniero dello sguardo degli altri. Infatti l’uomo è anche fatto di natura sociale ma come può riuscirci non avendo più valori? Rimane lo sguardo degli altri che ci danno o meno un like. Così si sente continuamente giudicato, si trova ad essere ripiombato nel mondo sociale dal quale non può emanciparsi e rimane lì. Forse gli manca la capacità di riscoprire e amare il mondo” ha concluso Banaudi.
Giovanna Cravanzola