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Praticare i diritti per costruire la pace”
CECILIA STRADA AL CASTELLO DI CISTERNA D’ASTI
5^ INCONTRO PER IL POLO CITTATTIVA ASTIGIANO E ALBESE
Un nuovo importante appuntamento, con Cecilia Strada presidente di Emergency, si è tenuto venerdì 18 novembre 2011 alle ore 21,00 presso il Castello di Cisterna d’Asti. L’incontro è stato organizzato dal Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese – di cui la Direzione Didattica di S. Damiano è capofila – il Museo Arti e Mestieri di un Tempo di Cisterna d’Asti, Emergency ed i Volontari di Asti, Alba ed Alessandria. L’appuntamento – il quinto della serie – era inserito all’interno di un ricco calendario di iniziative organizzate dal Polo Cittattiva per l’inaugurazione del Bosco della Costituzione - che si dipanerà fino a giugno 2012 con laboratori di cittadinanza attiva aperti al territorio. Farà da filo conduttore il tema della libertà considerata da punti di vista diversi, con l’intervento di personaggi come Massimo Ottolenghi, Isacco Levi, E. Borra, Alessandro Barbero, Boggioni, la Fondazione Vassallo… solo per citarne alcuni. L’incontro con Cecilia Strada è stato un importante tassello del progetto, per riflettere su come, in assenza di diritti non sia possibile ottenere la pace e, soprattutto, la libertà. Laureata in sociologia, Cecilia Strada dal 2009 è presidente di Emergency, Ong fondata dai genitori Teresa Sarti e Gino Strada. Emergency è un’associazione italiana indipendente e neutrale, nata per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà. Emergency promuove una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani. L’impegno umanitario di Emergency è possibile grazie al contributo di migliaia di volontari e di sostenitori. Dopo i saluti iniziali dell’ ins. Tiziana Mo, Mauro Ferro ha introdotto la serata attraverso una serie ragionata di domande che sono andate dal privato alle ragioni che hanno portato a creare e a sostenere negli anni Emergency, presente, ormai, in molti Paesi del mondo. Cecilia Strada, cordiale e disponibile, ha dipanato questo filo partendo anche da episodi della sua infanzia. Ha spiegato che essere cresciuta con Emergency non è stato sempre facile ed ha voluto dire aver un fratello presente ma, a volte, anche un rivale con il quale contendersi l’affetto dei propri genitori. Però, a poco a poco, ha cominciato a diventare parte di quella scelta che con il tempo è diventata imprescindibile dalla propria vita. Cecilia ha raccontato che, proprio grazie a questa esperienza, ha avuto l’occasione di conoscere mondi attraverso ottiche che, spesso, un viaggiatore comune non riesce a cogliere. Ha voluto dire capire che, per aiutare davvero, devi uscire da quella che è la tua mentalità per metterti nei panni degli altri per accoglierli e comprenderli spesso anche in scelte che sono del tutto lontane dal nostro modo di interpretare gli altri e la vita. Ad esempio negli ospedali afgani rivolti alle donne non è permesso l’ingresso di uomini anche nel personale, ciò consente alle pazienti di sentirsi totalmente tutelate. Proprio questo significa “praticare i diritti”. Ed è stato questo sguardo così “altro”, che ha permesso ad Emergency di entrare in contatto intimo con la popolazione locale per che è trattata, in ogni caso, con rispetto. Rispetto che viene tributato a tutti coloro che si rivolgono agli ospedali in cerca di aiuto. Ma, in primo luogo, le strutture di Emergency hanno un’altissima qualità: il personale che vi opera è specializzato perché, anche in situazioni di estremo degrado, si deve fare in modo che i pazienti siano trattati con le medesime attenzioni che ciascuno vorrebbe praticate nei propri confronti. Non solo, fuori dalle strutture mediche sono presenti dei fiori e, spesso, all’interno anche scuole per donne e bambini. Salvare delle vite, infatti, è imprenscindibilmente legato al non rispetto che ogni singolo individuo merita non solo come corpo ma anche come persona perché anche la speranza in un mondo migliore aiuta a guarire. Proprio questa speranza, negli anni, ha mosso Gino Strada e Teresa Sarti in questa caparbia impresa, portandoli spesso a scontrarsi trasversalmente con diverse formazioni politiche del nostro Paese, sia di destra che di sinistra, perché la guerra è sempre sbagliata, da qualsiasi parte venga e non è mai portatrice di libertà. Al contrario Emergency non è bombe ma lavoro per le popolazioni ed anche un continuo confronto quotidiano di discussione, dialogo e comprensione. Negli ultimi anni Emergency sta lavorando moltissimo anche in Italia sia per curare immigrati clandestini e non che si ammalano di lavoro per le condizioni terribili in cui sono costretti a vivere nel nostro “ricco” mondo. Ma non solo. Sempre più si rivolgono a queste strutture gratuite cittadini comuni, a causa della crisi economica. Impressionanti i dati resi noti da Cecilia: 10 anni di Emergency – curando, istruendo, dando lavoro e speranza - in Afganistan sono costati, in totale, come 25 giorni di guerra spesi dai governi. Con il solo costo di una bomba si potrebbe sostenere la costruzione di un pronto soccorso. Per questo motivo, purtroppo, è ancora lontano il giorno in cui Emergency sarà davvero inutile. Per fare in modo che questo accada, occorre - anche nel piccolo della propria realtà - un impegno concreto per praticare i diritti per tutti perché, da soli, non si rovescia il mondo ma solo a poco a poco si possono lasciare dei risultati duraturi. La Strada ha auspicato che i mezzi di informazione diano più spazio alle cose positive che, nel piccolo, sempre accadono ma non vengono mai raccontate. Possiamo e dobbiamo diventare utopisti concreti che non smettono di sognare un mondo migliore ma, nel frattempo, si rimboccano le maniche e si impegnano in prima persona per costruirlo.
L’applauso scrosciante del numeroso pubblico intervenuto ha concluso questa serata particolarmente significativa che ha potuto contare anche sull’apporto della bancarella dei volontari di Emergency di Alba che hanno raccolto numerose offerte da parte dei presenti.
Cecilia Strada, Emergency due occhi, un sorriso ed un arrivederci, di sicuro. “Getta il tuo pane sull’acqua, perché dopo molto tempo tu lo ritroverai”(Qohelet II, I).
Prossimo appuntamento del Polo Cittattiva, sabato 26 novembre 2011 alle 11,15 presso il Liceo Sciantifico “F. Vercelli” – via Arazzeria, 6 – ad Asti. Il dottor Massimo Ottolenghi, decano degli avvocati del Piemonte, presenterà il suo libro: “Ribellarsi e’ giusto. Il monito di un novantacinquenne alle giovani generazioni”. Introduce Alberto Banaudi.
Giovanna Cravanzola