Lunedì, 20 Febbraio 2012 | Scritto da: didattica

Conoscere un territorio vuol dire essere consapevoli delle sue peculiarità, della sua storia e delle sue potenzialità. Con questi presupposti è nato il progetto Adotta un gelso, promosso per l’a.s. 2011- 2012, dal Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese in collaborazione con l’ Ente Parchi Astigiani, l’ Osservatorio del Paesaggio e l’ Università di Torino.

Il progetto ha l’intento di proporre la conoscenza delle nostre zone attraverso la riscoperta del ruolo che, nel corso dei secoli, ha avuto il gelso. Un ruolo che, ancora oggi, potrebbe essere molto importante in quanto questo albero è un valido indicatore per la biodiversità.

Molti Istituti dell’Astigiano e dell’Albese hanno aderito all’iniziativa (58 classi, 1164 alunni) e, nel mese di novembre, grazie alla collaborazione dell’Ente Parchi Astigiani, sono stati distribuiti diversi alberi di gelso che le scuole hanno messo a dimora in luoghi scelti dai ragazzi.

Mercoledì 15 febbraio 2012, presso l’Istituto Monti – che ha offerto gratuitamente i locali e le attrezzature grazie alla disponibilità del Dirigente Scolastico, prof. Marino e del signor Antonio Zito responsabile del laboratorio informatico – si è svolto un incontro formativo con alcune insegnanti coinvolte nel progetto. In questa occasione  l’ins. Tiziana Mo del Polo Cittattiva ha presentato i blog su cui le scuole stanno inserendo la documentazione sul tema in oggetto: www.adottaungelso.wordpress.com e www.scuolealmuseo.it

Infatti questo progetto si basa anche sulla necessità di rendere circolare e cooperativo il lavoro svolto dalle scuole a fini didattici ma anche con l’ intento di costruire una sorta di mappatura dei gelsi ancora presenti sul territorio considerato.

La seconda parte dell’incontro è stata dedicata agli aspetti di tipo ambientale grazie al sapiente intervento di Francesco Ravetti, guardiaparco dell’ Ente Parchi Astigiani che, da anni, collabora con diverse scuole presenti sul territorio con la rara capacità di unire le conoscenze di tipo tecnico con una valida metodologia per veicolarle ai ragazzi e per promuovere una riflessione molto ampia sui temi della sostenibilità.

Una vera risorsa non solo per il mondo dei parchi ma anche per quello della scuola che, nel corso del tempo, ha potuto usufruirne con ottimi risultati.

L’intervento di Ravetti, partendo dal gelso, ha esplorato le caratteristiche fisiche ed antropiche del territorio astigiano ponendo l’accento su alcuni interventi dell’ uomo che, spesso, appaiono corretti ma che, sovente, determina il depauperamento del territorio.

Un utile momento formativo che dimostra come diverse agenzie presenti sul territorio possono lavorare produttivamente per un fine comune.

Giovanna Cravanzola

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