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“NON DIMENTICAR LE MIE PAROLE.
MEMORIE CANALESI TRA IL 1939 E IL 1945. SCRITTI E IMMAGINI DALL’ARCHIVIO PASQUERO”
“Non dimenticar le mie parole…” mentre nella Confraternita di S. Giovanni a
Canale si diffonde la melodia di una canzone di qualche tempo fa, sul grande schermo appaiono delle bellissime immagini che ballano, si incontrano e scivolano su quelle note. Intanto, mentre fuori la pioggia è cessata, fra gli oltre cento presenti qualcuno si immedesima a tal punto in questa atmosfera che sussurra quella canzone.
Per molti, quelle note non sono di un tempo così lontano, sono parole canticchiate chissà quante
volte, sono ricordi, volti, passioni. Non sono passato, sono presente. Un presente sempre vivo.
Sulle ali di un ricordo che non vuole solo essere tale, sabato 29 settembre 2012 è stata inaugurata a Canale la mostra ”Non dimenticar le mie parole. Memorie canalesi tra il 1939 e il 1945. Scritti e immagini dall’archivio Pasquero” curata dall’ Associazione Franco Casetta di Canale in collaborazione con il patrocinio della Città di Canale, la Fondazione CRC, il Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese, gli Istituti Storici per la Resistenza di Torino e di Cuneo ed il Comune di Montà.
All’evento, nonostante il maltempo, hanno risposto moltissime persone che, prima e dopo la presentazione, hanno potuto ammirare la mostra. Quest’ultima è stata realizzata su 14 pannelli che raccontano immagini di vita quotidiana e non – sia canalese che roerina - a cavallo tra il 1939 ed il 1945.
Il pomeriggio è stato introdotto da Paolo Destefanis che, a nome dell’ Associazione Franco Casetta, ha voluto innanzitutto ringraziare Paolo Pasquero, ex combattente che, nel corso degli anni ha avuto la lungimiranza di conservare prezioso materiali documentale di quel periodo con lo scopo che nulla di quei giorni cadesse nell’oblio. Successivamente ha portato, a nome del comune di Canale, i saluti il Sindaco Beoletto che, nel suo intervento ha ricordato i tristi giorni della guerra visti attraverso i suoi occhi di bambino rimarcando l’importanza dell’iniziativa.
Nell’intervento successivo Luciano Bertello, Presidente dell’Enoteca di Canale, ha nuovamente ringraziato Paolo Pasquero per il suo incessante ruolo di stimolo alla ricerca non solo per la storia di Canale ma anche di tutto il Roero.
Bertello ha ricordato nel suo discorso il ruolo della chiesa canalina, una sorta di diga contro gli estremismi della dittatura nelle persone di Don Sibona ma anche di Fra Caramba, un francescano che si unì alla Resistenza.
Fondamentale in quegli anni è stato anche il ruolo di un’economia abbastanza ricca e di una comunità compatta e partecipe. Infatti proprio grazie a tutto ciò, Canale accoglie – dopo le defezioni di tutti i paesi dotati di ospedale a cui viene proposto – Duccio Galimberti ferito accettando, in questo modo, di mettere a rischio di rappresaglia l’intera popolazione.
Infatti, proprio a Canale, Galimberti viene ospitato e operato presso l’Ospedale del paese .
Al termine, accompagnato da un grande applauso, ha preso la parola Paolo Pasquero che ha letto una lettera rivolta ai presenti ma, soprattutto, a chi in quei giorni non era ancora nato. Con le sue parole ha ricordato quando – alla macchia – discorreva con i compagni chiedendosi con loro se, un giorno, qualcuno si sarebbe ricordato di quello che stavano patendo per la libertà. Ma anche sottolineato che quel gruppo di giovani con i quali si trovava non era composto da eroi ma solo da ragazzi che, per uno scherzo del destino, si sono trovati ad un certo punto a dover scegliere anche se, sicuramente, avrebbero preferito non doversi mai trovare in quelle condizioni con il rischio per se stessi ma anche per le rispettive famiglie. Una scelta difficile che aveva come motivazione forte la consapevolezza che fosse impossibile agire diversamente, un imperativo categorico che, come esito, ha regalato la libertà ad un intero Paese.
Al termine Laura Cordera e Mauro Castella dell’Associazione Franco Casetta hanno illustrato brevemente i contenuti della mostra ed hanno fornito informazioni su un’altra importante iniziativa: l’informatizzazione dell’Archivio Pasquero con la digitalizzazione di tutto un materiale vastissimo (immagini, documenti cartacei, interviste…) in modo da renderli davvero fruibili anche per il futuro a tutti coloro che vorranno approfondire questi argomenti.
“Non dimenticar le mie parole…” un raggio di speranza anche per il presente perché, oggi come allora, tutti noi possiamo sempre resistere per un futuro migliore.
La mostra rimarrà aperta fino al 7 ottobre 2012 grazie ai volontari. Per qualsiasi informazione o prenotazione: associazionefrancocasetta@gmail.com oppure tel.: 333820675.
Giovanna Cravanzola