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Domenica,29 Marzo 2009 | Scritto da: didattica

“CIACK SI GIRA:

L’EDUCAZIONE AMBIENTALE IN UN FILM”

 

Venerdì 27 marzo 2009, presso la CASCINA DEL RACCONTO di Asti, si è tenuto il quarto appuntamento del calendario di sensibilizzazione del POLO CITTATTIVA PER L’ASTIGIANO E L’ALBESE che vede la Direzione Didattica di S. Damiano come scuola capofila.

Relatore della serata il dottor Giulio Pedretti che - laureato con una tesi sul documentario etnografico nel 2004 - produce, realizza e distribuisce documentari. Dal 2007 fa parte dello staff del festival internazionale CINEMAMBIENTE di Torino.
Collabora in ambito video (sia pratico che organizzativo) con compagnie teatrali e associazioni culturali; è consulente di aziende di comunicazione nella realizzazione di documentari industriali. Organizza e tiene corsi e laboratori sul documentario e le tecnologie video presso istituti superiori o enti di formazione della regione Piemonte. Ha partecipato e partecipa attivamente a diversi progetti culturali come L’archivio regionale dei filmati di famiglia –Superottimisti, la televisione dell’Università di Torino - Extracampus, organizza rassegne cinematografiche, ricerche etnoantropologiche e convegni.

Il Festival Cinemambiente di Torino – ormai alla dodicesima edizione nel 2009 – è la maggiore manifestazione cinematografica italiana a tematica ambientale, leader del network internazionale EFFN (Environmental Film Festival Network), è il primo festival europeo a “emissioni zero”.

Nell’ambito ambientale il festival ha aperto la strada su queste tematiche proponendo, da oltre un decennio, proiezioni, film, documentari, dibattiti… con un programma sempre molto nutrito.

Nell’edizione 2008 ben 115 film di 21 Paesi diversi hanno raccontato lo stato di salute della Terra attraverso sguardi diversi.

Durante il suo intervento il dottor Pedretti ha illustrato, attraverso una panoramica critica completata dalla visione di diversi materiali filmici, il ruolo che negli anni ha avuto la comunicazione ambientale che passa attraverso uno sguardo diverso su queste tematiche.

Negli anni scorsi, infatti, l’attenzione è stata maggiormente puntata su una comunicazione focalizzata sulla diffusione di informazioni che facevano prendere coscienza al pubblico di determinati tipi di problematiche senza però promuovere la necessità di modificare i propri comportamenti.

Negli ultimi tempi, invece, si sono diffusi  prodotti che hanno lo scopo di colpire emotivamente, di smuovere in prima persona lo spettatore in modo da renderlo cosciente e stimolare comportamenti di cittadinanza attiva e consapevole mediante piccole azioni quotidiane.

Si è così andati dal documentario informativo, agli spot “d’impatto” come quelli di Greenpeace, a prodotti di alta qualità a livello cinematografico che raccontano di tematiche ambientali.

Attraverso la visione di questi materiali il pubblico ha potuto visionare anche spot provenienti da Paesi molto lontani come l’ India dove, attraverso un brevissimo filmato, sono passati concetti importantissimi come quello di saggezza degli anziani, condivisione, azione comune nei confronti di beni, come quello dell’ acqua, che appartengono a tutti.

Uno spunto significativo è stato quello relativo all’ utilizzo di questi materiali a livello didattico nei diversi ordini di scuola.

Il dottor Pedretti ha sottolineato sia l’ importanza della fruizione critica - partendo dall’ analisi delle immagini, dei messaggi, del ritmo narrativo…  - ma anche della produzione all’ interno delle scuole di documentari, spot, film, cartoni animati e, perché no, reality su queste tematiche.

Effettuare un lavoro di questo genere con i ragazzi li induce a riflettere, effettuare sintesi, lavorare in gruppo, cercare di proporre soluzioni ai problemi.

A supporto di tutto ciò, sono stati proposti alcuni prodotti realizzati da scuole secondarie di primo e secondo grado che, con approcci diversi, hanno anche avuto lo scopo prioritario di comunicare certi contenuti a ragazzi con messaggi e linguaggi ( ad esempio mediante montaggi di brevi filmati realizzati tramite i cellulari…) studiati da altri ragazzi.

Insomma studenti in prima fila come promotori di una cultura della sostenibilità, modalità e metodo che dovrebbero e potrebbero essere adottati in molti altri istituti.

La serata si è conclusa con la visione di alcuni simpaticissimi spot, realizzati con cartoni animati, che raccontano con linguaggi semplici e ironici, adatti anche ai bambini più piccoli, i comportamenti vantaggiosi sia per l’individuo e la collettività senza cadere nel rischio del “didascalico/parabolico” che spesso ha effetti del tutto contrari e controproducenti.

La speranza degli organizzatori di serate come questa, è che un pubblico sempre più ampio vi partecipi, a partire dagli amministratori ( che spesso parlano di queste tematiche ma, altrettanto spesso, sono assenti a questi appuntamenti), agli insegnanti, alle famiglie, al territorio…

Infatti i temi della cittadinanza attiva appartengono a tutti e tutti devono sentirsi chiamati in causa in prima persona.

Chiudersi in casa lamentando il “cattivo indirizzo” che sta prendendo il mondo è decisamente poco utile e producente, comodo ma anche – e molto pericolosamente.-deresponsabilizzante.

Forse tutti dovremmo iniziare a guardare di più ciò che possiamo fare ogni giorno rendendolo “POSSIBILE”… anche a iniziare dalla partecipazione ad una piacevole serata di marzo.

 

Prossimo incontro del POLO CITTATTIVA, giovedì 2 aprile 2009, alle ore 20,45, presso la CASCINA DEL RACCONTO, in Via Bonzanigo, 46 ad Asti.

Titolo della serata sarà: “BACKSTAGE DIETRO LE QUINTE DI MEDIA E COMPORTAMENTI A RISCHIO” relatori il Dott. Luca Sibona e il Dott. Giuseppe Masengo del Centro di documentazione e ricerca audiovisiva “Steadycam” – Asl CN2.

 

 

G. Cravanzola

 

 

Domenica,22 Marzo 2009 | Scritto da: didattica

 

RESISTENZA NEL ROERO

Pubblico numeroso per il terzo incontro del calendario di sensibilizzazione del POLO CITTATTIVA PER L’ASTIGIANO E L’ALBESE, organizzato dal Gruppo di supporto all’ Associazione partigiana “ Tonio Ferrero” di Canale d’Alba dal Museo Arti e Mestieri di un Tempo di Cisterna d’Asti.

Nella biblioteca di Canale gremita, il relatore, professor Luciano Bertello, insegnante, storico del Roero, presidente dell’ Enoteca di Canale, ha iniziato a parlare dell’argomento della serata che lo aveva affascinato già molti anni prima per la sua tesi di laurea.

Proprio il Roero, con le sue peculiarità ambientali, viarie, sociali… è stato il punto di partenza e di arrivo di una serata ricca di momenti emozionanti.

Toccare i temi della Resistenza non è stato mai semplice né oggi, né tantomeno 34 anni fa, periodo al quale risale la ricerca del prof. Bertello: argomenti troppo vivi nei ricordi delle persone che li avevano attraversati dolorosamente, rendevano e rende spesso difficile riuscire a scavare in questo passato, in fondo, recente.

La relazione si è dipanata illustrando il rapporto tra contadini e operai, campagna e città, della diffidenza delle campagne ma anche della grande dignità della Resistenza del Roero.

Un punto si è sottolineato: la necessità di comunicare la Resistenza con parole nuove, con mezzi che facciano sì che anche i giovani la sentano parte della propria storia.

Molti gli episodi ricordati, uno in particolare: gennaio 1944, Duccio Galimberti, rifiutato dagli ospedali di molte città piemontesi, viene operato e ricoverato clandestinamente nell’ ospedale di Canale e, sempre in paese, trascorre il periodo della convalescenza.

Molti anche gli episodi cruenti, come l’ eccidio di Ceresole, dove alcuni giovani partigiani catturati, vengono impiccati ai balconi delle abitazioni come monito per la popolazione.

Ma perché e come il Roero entra nella storia della Resistenza?

1943: il duce viene destituito.

8 settembre 1943, inizia lo sbandamento dei soldati italiani, nel Roero arrivano i reduci della IV armata di ritorno dalla Francia.

I soldati si disperdono per la Langa ed il Roero ed i contadini si trovano di fronte ad un caso di coscienza: come comportarsi nei confronti di questi uomini che potrebbero essere mariti, figli…

Intanto vengono promulgati i Bandi della Repubblica di Salò che chiamano alle armi i giovani, nuova carne  da macello.

Di fronte a questo bivio molti ragazzi delle campagne scelgono e entrano a far parte delle bande partigiane mettendo a repentaglio se stessi e le proprie famiglie.

Proprio di questo hanno parlato i protagonisti diretti di quegli anni difficili, di crisi delle coscienze sopite: il signor Pasquero di Canale ed il signor Ramello di S. Damiano d’Asti.

Giovani di sessanta anni fa, hanno ricordato con lucidità e ricchezza di particolari, le loro giornate accampati sulle montagne, braccati, con la propria vita sempre appesa ad un filo.

Il loro racconto è diventato quasi subito un dialogo ed ha saputo trasformare la sala della Biblioteca di Canale in una delle nostre case, quando si incontrano gli amici più cari.

Ed ai molti che in quegli anni non erano ancora nati, quel racconto, dipanato per la maggior parte in piemontese, ha fatto vedere sotto ai propri occhi , come in un film, vie, strade che si percorrono tutti i giorni, case e persone che non sapevi avessero dato e fatto tanto.

Un salto in quel passato recente per vederlo vivo e non solo tra le pagine di un libro di storia.

Si è parlato di uomini, donne coraggiose, come le sorelle Faccenda, di vicini di casa, di momenti di eccezionale importanza narrati con una semplicità estrema.

La storia a portata di mano, a portata di chiacchiera, di incontro e stretta di mano.

Eppure, nonostante la durezza di questi racconti, non sono mancati i momenti di ilarità che hanno strappato i sorrisi del pubblico quando i due protagonisti hanno narrato anche episodi leggeri della vita di quei giorni.

Ma anche il pubblico non è stato da meno e, ad un certo punto, è partito un tiro crociato di domande, anche queste, per la maggior parte in piemontese.

Al termine dell’ incontro, prolungatosi fino a tarda serata, il prof. Bertello, in risposta ad una domanda, ha concluso dicendo che la Resistenza nel Roero non è penetrata a fondo e, come diceva Revelli, “è passata come un temporale estivo”.

Nonostante questo, come hanno ricordato più volte i partigiani Pasquero e Ramello, senza l’aiuto della popolazione roerina, la generosità, il coraggio della gente, mai i partigiani avrebbero potuto portare a termine tante missioni senza moltiplicare ancora di più le perdite.

Bella serata di storia, ricordi, passione e, sicuramente, se è vero che la Resistenza ha bisogno di parole nuove, avrà sempre bisogno di quelle di eterni giovani come Pasquero e Ramello che, con una pennellata di parole, sanno dipingere fatti, momenti, paesaggi che, altrimenti, sarebbero difficili da immaginare per chi non li ha vissuti.

Prossimo incontro del POLO CITTATTIVA, venerdì 27 marzo 2009, alle ore 20,45, presso la CASCINA DEL RACCONTO, in Via Bonzanigo, 46 ad Asti.

Titolo della serata: “Ciack si gira: la cittadinanza in un film”, con il dottor Perdetti, responsabile del settore formazione della rassegna Cinemambiente di Torino.

 

Ins. G. Cravanzola

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sabato,7 Marzo 2009 | Scritto da: didattica

 CITTADINI QUI, ORA E ALTROVE

 

 

La cittadinanza come partecipazione, la cittadinanza come esclusione

 

Angelo Bottiroli

 

San Damiano d’Asti, 6 marzo 2009

 

 

L’argomento di questa serie di incontri è affascinante, oltre che di grande attualità, e può essere esaminato, come credo lo svolgeranno gli altri relatori, da più punti di vista. Per introdurlo, vi propongo qualche riflessione, pregandovi di considerare il mio intervento, appunto, come un’introduzione. Poi, come può capitare quando si legge un libro, al termine si può tornare a rileggere l’introduzione, magari trovandola inadeguata al resto del testo. Spero non sia così.

In questa introduzione, allora, tratterò il tema secondo due prospettive. La prima sarà quella della cittadinanza come partecipazione, la seconda quello della cittadinanza come esclusione. I due approcci sono evidentemente tra di loro in contraddizione, ma è solo evidenziando le contraddizioni e facendole interagire tra loro in modo dialettico che si può trovare una sintesi, come ci hanno insegnato alcuni filosofi del passato. Più recentemente, poi, soprattutto gli studiosi di scienze sociali ci hanno indicato un’altra strada: l’interazione dialogica che, senza comprendere in sé in una sintesi superiore le diverse posizioni, consente di fare dei passi avanti, arricchendo le differenti concezioni del mondo che ogni soggetto, singolo o collettivo, ha elaborato.

SCARICA IL DOCUMENTO COMPLETO: cittadinanza-attiva-6-marzo-09

Domenica,1 Marzo 2009 | Scritto da: didattica

Letteratura e Resistenza a Cisterna

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Venerdì 20 febbraio al Castello di Cisterna è avvenuto il primo della serie di incontri organizzati dal Gruppo “Liberi di Resistere”  sull’argomento “Letteratura e Resistenza”. Le relazioni sono state tenute da Graziella Ventimiglia , ricercatrice presso l’Istituto Storico della Resistenza di Asti, e da Alessandro Cerrato, collaboratore dello stesso Istituto e nel 2006 editore del libro di memorie ” I banditi di Cisterna”. Il pubblico, superiore alle attese, e composto in gran parte di insegnanti, ha accolto favorevolmente la presentazione della dott.ssa Ventimiglia, che ha spaziato su 50 anni della letteratura italiana ispirata alla Resistenza, con un breve cenno di presentazione degli autori più noti, da Cassola alla Viganò, a Meneghello,a Pavese, per soffermarsi più ampiamente sulla figura di Beppe Fenoglio, che del movimento è stato il cantore insuperato.

Il dott. Cerrato si è invece soffermato sulla memorialistica e in particolare sui testi che raccontano i fatti avvenuti a Cisterna, che hanno interessato la 6° Divisione Asti del comandante Otello e la 23° Brigata Canale, di cui era presente in sala uno dei pochi superstiti, Paolo Pasquero di Canale, animatore e appassionata memoria  storica del Gruppo organizzatore della serata.

E’ stato proiettato per la prima volta in pubblico il video che racconta l’incontro avvenuto il 9 giugno del 2006 a Mombarcaro tra i partigiani che accolsero la missione britannica ivi paracadutata il 5 febbraio 1945 e il radiotelegrafista del gruppo di cui facevano parte il maggiore Max Salvadori e il maggiore Adrian Alexander Hope, William Bill Pickering, autore del libro “I bandti di Cisterna”, tradotto da Chiaffredo Bellero e presentato proprio nel Castello di Cisterna il 10 giugno del 2006.

La insostituibile organizzatrice Tiziana Mo, del Museo  Arti e Mestieri antichi del Castello di Cisterna, ha illustrato le finalità del Gruppo. La serata è inserita nel programma di incontri di sensibilizzazione sui temi della cittadinanza organizzato dal polo Cittattiva per L’Astigiano e l’Albese, che si svolgerà nei prossimi mesi di marzo, aprile e maggio tra Asti, San Damiano, Canale, Cisterna.

Erano presenti Sindaco, Giunta, Consiglieri di Cisterna a testimoniare il favore della Amministrazione locale per questi temi.

Il prossimo incontro: “ CITTADINI QUI, ORA E ALTROVE”, si terrà a San Damiano nella Sala del Consiglio del Palazzo Comunale il 6 marzo alle ore 20,45 e sarà condotto dal Dott. Angelo Bottiroli (ex Dirigente scolastico, Commissione Nazionale Legambiente Scuola e Formazione)

Alessandro Cerrato

Sabato,14 Febbraio 2009 | Scritto da: didattica

Promuovere percorsi relativi alla Cittadinanza attiva non significa attivare percorsi disciplinari specifici ma favorire un modo di pensare che veda gli individui coinvolti e responsabili rispetto alla realtà ed alle proprie azioni, significa creare contesti di senso nei quali sia possibile interagire, cooperare, esprimere le proprie opinioni e, se necessario, anche il proprio disagio per riconoscerlo anche negli altri.

Per costruire queste “palestre del con - vivere”, dove addestrare la consapevolezza dei propri diritti e la necessità dei propri doveri, sono necessari tempi, spazio, capacità e volontà di confrontarsi ed impegnarsi, di ricercare percorsi che possano essere modificati da chi li vive in prima persona.

 

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Martedì,23 Settembre 2008 | Scritto da: admin

23 settembre  2008: incontro di formazione per gli insegnanti della Rete - “FORMARE PER COMPETENZE CON L’UTILIZZO DELLA RETE”. Relatore: Prof. Roberto Trinchero (docente di Metodologia della ricerca educativa e Pedagogia Sperimentale presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Torino)

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1-formare-per-competenze

2-promuovere-sviluppo-comp

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