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Mercoledì,24 Aprile 2013 | Scritto da: didattica

Martedì,5 Marzo 2013 | Scritto da: didattica

CISTERNA - POPOLAZIONE E PARTIGIANI - LA BATTAGLIA DELLA NOSTRA GENTE

IL DOCUMENTARIO CHE RACCONTA LA GUERRA SUL NOSTRO TERRITORIO  IN ANTEPRIMA PER I BAMBINI DELLE SCUOLE DELL’INFANZIA E PRIMARIA DI CISTERNA D’ASTI”

15^ INCONTRO DEL POLO CITTATTIVA PER L’ASTIGIANO E L’ALBESE PER L’A.S. ‘12/’13

Non è facile raccontare una storia. Ancor meno facile raccontare una storia che, anche se non tutti ne hanno la consapevolezza, è ancora troppo recente.

Ha affrontato queste difficoltà il bel documentario “Cisterna - popolazione e partigiani - la battaglia della more…

Martedì,5 Marzo 2013 | Scritto da: didattica

battagliacisternawebLa tregua dalla pioggia ha accompagnato il 68^ Anniversario della Battaglia di Cisterna e Santo Stefano Roero che si è tenuto battaglia3sabato 9 marzo 2013 a Cisterna d’Asti. La manifestazione è stata organizzata dal Comune Cisterna d’Asti, dal Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese, dall’Associazione Franco Casetta, dal Museo Arti e Mestieri di un Tempo e dall’Israt ed è stata, come sempre, molto ricca e partecipata.

Presso il Comune – alle ore 10 - è stata inaugurata la mostra “Memorie canalesi tra il 1939 e il 1945.Scritti e immagini dall’Archivio Pasquero a cura dell’Associazione Franco Casetta di Canale realizzata con il patrocinio della Città di Canale, la Fondazione CRC, il Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese, gli Istituti Storici per la Resistenza di Torino e di Cuneo. Realizzata su 14 pannelli, la mostra racconta immagini di vita quotidiana e non – sia canalese che roerina - a cavallo tra il 1939 ed il 1945. Paolo Pasquero – dal cui ricco archivio è stato tratto il materiale - ha ricordato, rivolgendosi soprattutto ai più giovani, i giorni della sua giovinezza quando, per via delle circostanze, molti giovani come lui si trovarono di fronte ad una difficile e dolorosa scelta. A nome dell’ Associazione Franco Casetta, Paolo Destefanis ha presentato le motivazioni che hanno portato alla realizzazione dell’esposizione e ha poi lasciato la parola a Laura Cordera e Marco Castella che hanno illustrato brevemente i contenuti della mostra fornendo ulteriori informazioni sulle iniziative dell’Associazione. more…

Martedì,2 Ottobre 2012 | Scritto da: didattica

SCARICA IL VIDEO PRESENTATO DURANTE LA GIORNATA:

https://www.dropbox.com/s/eha2pd07jrpswot/presentazione.mp4

“NON DIMENTICAR LE MIE PAROLE.

MEMORIE CANALESI TRA IL 1939 E IL 1945. SCRITTI E IMMAGINI DALL’ARCHIVIO PASQUERO

“Non dimenticar le mie parole…” mentre nella Confraternita di S. Giovanni a
Canale si diffonde la melodia di una canzone di qualche tempo fa, sul grande schermo appaiono delle bellissime immagini che ballano, si incontrano e scivolano su quelle note. Intanto, mentre fuori la pioggia è cessata, fra gli oltre cento presenti qualcuno si immedesima a tal punto in questa atmosfera che sussurra quella canzone.

Per molti, quelle note non sono di un tempo così lontano, sono parole canticchiate chissà quante

volte, sono ricordi, volti, passioni. Non sono passato, sono presente. Un presente sempre vivo.

Sulle ali di un ricordo che non vuole solo essere tale, sabato 29 settembre 2012 è stata inaugurata a Canale la mostra ”Non dimenticar le mie parole. Memorie canalesi tra il 1939 e il 1945. Scritti e immagini dall’archivio Pasquero” curata dall’ Associazione Franco Casetta di Canale in collaborazione con il patrocinio della Città di Canale, la Fondazione CRC, il Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese, gli Istituti Storici per la Resistenza di Torino e di Cuneo ed il Comune di Montà. more…

Venerdì,25 Maggio 2012 | Scritto da: didattica

Scarica il volantino: 31maggio_brunetta

I RAGAZZI CHE VOLARONO L’AQUILONE.

INDAGINE SU UNA FORMAZIONE PARTIGIANA

18^ INCONTRO DEL POLO CITTATTIVA PER L’ASTIGIANO E L’ALBESE

La storia è fatta di tante pagine, alcune destinate ad essere ricordate altre, invece, a rimanere dimenticate almeno fino a quando qualche ricercatore appassionato non le risolleva sotto alla polvere del tempo facendole ritornare attuali. Franco Brunetta ha speso ben quindici anni in una ricerca di questo genere che ha riportato alla luce la storia di un uomo, Bruno Tuscano  che, per molti,  sembrava ormai solo un nome su una lapide. Ma quella storia si sviluppa insieme a quella di tanti altri ragazzi di qualche anno fa, che riuscirono nel grande sforzo di far volare l’aquilone della libertà nei cieli bui e tempestosi dell’ultimo conflitto mondiale.

Un lavoro grande, meticoloso e preciso, fatto di ricerche e riscritture che ha portato alla stesura di un’opera straordinaria “I ragazzi che volarono l’aquilone. Indagine su una formazione partigiana”, ed. Araba Fenice che è stato presentato il 31 maggio 2012 a Cisterna d’Asti a cura del Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese in collaborazione con il Museo Arti e Mestieri di un Tempo.

La serata è stata introdotta da Alessandro Dutto, appassionato di libri nonché editore dell’ Araba Fenice che ha creduto in questo libro corposo, per certi versi scomodo che, in pochi mesi, è già arrivato alla seconda edizione. Un vero successo editoriale per un testo dotato anche di una ricca appendice bibliografica che lo rende uno strumento utile per chiunque voglia approfondire ulteriormente l’argomento. more…

Venerdì,30 Marzo 2012 | Scritto da: didattica

SCARICA LA REGISTRAZIONE DELLA SERATA IN FORMATO MP3: http://www.scuolealmuseo.it/registrazioni/fenoglio/boggione12apr.mp3

“LA SFORTUNA IN FAVORE

BEPPE FENOGLIO E LA LIBERTA”

13^ INCONTRO PER IL POLO CITTATTIVA ASTIGIANO E ALBESE

Giovedì 12 aprile 2012, presso il Castello di Cisterna d’Asti, si è tenuto un interessante incontro dal titolo “FENOGLIO, LA LIBERTÀ - PRESENTAZIONE DEL LIBRO “LA SFORTUNA IN FAVORE”.

La serata è stata organizzata dal Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese in collaborazione con il Museo Arti e Mestieri di un Tempo, l’Associazione Culturale Franco Casetta, il Centro di Documentazione “B. Fenoglio”, la Fondazione Ferrero di Alba, l’Associazione Centro Studi “Beppe Fenoglio”, l’Israt ed è stata il secondo appuntamento all’interno dei festeggiamenti per l’anniversario della nascita di Beppe Fenoglio.

Il dottor Edorado Borra ha introdotto la conferenza ricordando la figura di Beppe Fenoglio che, in vita, non ha potuto godere della fortuna della sua opera presentando poi  il relatore, prof. Valter Boggione docente di Letteratura italiana presso l’Università di Torino. Ha scritto soprattutto sulla poesia secentesca, su Manzoni e Tommaseo, su Gozzano e i crepuscolari, sugli scrittori – pittori torinesi (Mario Lattes e Italo Cremona) e sulle questioni legate all’intertestualità letteraria. Si è anche occupato di storia della lingua italiana. Allievo del prof. Giorgio Barber Squarotti, studioso della Scuola Torinese dell’opera fenogliana, il prof. Boggione ha proseguito nella sua attività di ricercatore lo studio di questo autore.

Nel libro “La sfortuna in favore” Boggione ha raccolto diversi saggi su Fenoglio ma l’opera non è una miscellanea perché ciò che dà unità al lavoro complessivo. Ma cosa ha a che fare il tema della libertà con l’opera di Fenoglio?

In realtà, come ha ben sottolineato il prof. Boggione, lo scrittore non tratta quasi mai di questo concetto, scarsissimo è anche l’utilizzo del termine libertà e la cosa sembra un paradosso in quanto tutte le sue opere sono protese verso la libertà di un territorio, dei contadini…

In realtà Fenoglio non ne parla mai come di qualcosa di presente ma sottolinea sempre la perenne ricerca per raggiungerla. Per questo non ne dà una spiegazione ma tutti gli attori dei suoi scritti lottano per ottenerla. Non è mai una libertà ideologica pur se, per l’autore, bisogna sempre lottare contro l’oppressione intellettuale. La libertà passa sempre in secondo piano rispetto al possedere una forma di verità. Spesso compare invece la parola liberazione che, a differenza della libertà, per Fenoglio può essere definita. Per l’autore l’uomo deve accettare la propria condizione e, quindi, non può mai considerarsi libero. Proprio per questo è difficile dare un valore positivo al concetto di libertà. Infatti la vita umana è sempre contrastata dalla violenza degli uomini, della natura o del destino. L’uomo è sempre esposto al male e la malora limita le scelte e le aspirazioni. Questa è la vera problematica di Fenoglio: la ricerca di una risposta al male.

Agostino, il protagonista de “La malora” è, pur senza colpe, circondato dal male. E’ un perdente ma, per Fenoglio, è l’eroe che non si ribella al suo destino e porta il male su di sé come un peso. In questa prospettiva rientra la cultura cristiana del peccato originale che ricade sui figli.

In questa visione, il vero colpevole – e quindi perdente – è il padre che vuole cambiare la sua condizione e, così facendo, decreta inesorabilmente la rovina della sua famiglia.

Per Fenoglio, quindi, la libertà è sempre lotta, conquista, resistenza per opporsi alla negatività che vorrebbe far soccombere l’uomo.

Per questo occorre sempre essere partigiani perché ci sarà sempre qualche situazione che limiterà la libertà dell’uomo. Gli eroi fenogliani, pur con la sfortuna in favore, non cedono, resistono, tutto sopportano e, proprio per questo, diventano invincibili arrivando alla salvezza. Infatti, se si è perduto il Paradiso, si deve riscattarlo guardando in faccia la notte e il male.

Proprio questi aspetti avvicinano, ancora oggi, Fenoglio e le sue opere al pubblico giovanile.

Prossimo appuntamento del Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese sabato 5 maggio 2012 alle ore 17,00, in collaborazione con il Museo Arti e Mestieri di un Tempo e la Bottega del  vino di Cisterna d’Asti. Titolo dell’ incontro“PILLOLE DI LIBERTÀ’: CONSIGLI PER SCELTE CONSAPEVOLI” con il giornalista Luca Reteuna e l’imprenditore Giorgio Ferrero.

Giovanna Cravanzola

Domenica,27 Marzo 2011 | Scritto da: didattica


“STRADE DELLE MEMORIE PARTIGIANE – ITINERARIO PININ BALBO”

14° INCONTRO DEL POLO CITTATTIVA PER L’ASTIGIANO E L’ALBESE PER L’A.S. 2010/2011

Un gruppo di insegnanti uniti dall’amicizia e dalla passione per la storia recente, la collaborazione con l’ Amministrazione del Comune e l’Anpi di Alba sono riusciti nei mesi scorsi a portare ad un importante risultato: la prima di una serie di pubblicazioni sul tema degli itinerari partigiani nelle Langhe. Il primo volume dal titolo: “STRADE DELLE MEMORIE PARTIGIANE – ITINERARIO PININ BALBO” è stato presentato venerdì 1 aprile 2011 presso la Biblioteca Civica di Canale d’Alba. L’incontro è stato organizzato dall’ Associazione Franco Casetta di Canale in collaborazione con il Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese - di cui la Direzione Didattica di San Damiano d’Asti è capofila.

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Lunedì,20 Aprile 2009 | Scritto da: didattica

“LA RESISTENZA NEL NORD OVEST: COME COMUNICARLA OGGI”

 

Prof. Alessandro Zannella

(Preside Istituto Leonardo da Vinci di Alba – Cn)

 

 

 

 

Appuntamento nuovamente molto partecipato il sesto incontro del POLO CITTATTIVA PER L’ASTIGIANO E L’ALBESE DELLA DIREZIONE DIDATTICA DI S. DAMIANO D’ASTI che si è svolto venerdì 17 aprile 2009 presso la BIBLIOTECA COMUNALE di Canale, organizzato dal Gruppo di supporto all’ Associazione partigiana “ Tonio Ferrero” di Canale d’Alba dal Museo Arti e Mestieri di un Tempo di Cisterna d’Asti.

Tema della serata: “LA RESISTENZA NEL NORD OVEST: COME COMUNICARLA OGGI” che ha visto come relatore il Prof. Alessandro Zannella, preside Istituto Leonardo da Vinci di Alba – Cn.

Punto di partenza è stata la riflessione che per tramandare la resistenza occorre innanzitutto essere consapevoli dei modi con le quali le diverse generazioni vivono e leggono il mondo. Un’analisi più approfondita permette di suddividere le diverse generazioni che si sono avvicendate dopo la fine della guerra: quella dei nati negli anni ’50,  negli anni ‘70/’80 per arrivare alle ultime generazioni.

La prima ha potuto fruire dei racconti di prima mano dei padri, degli zii… che spesso hanno vissuto in prima persona le vicende partigiane mentre le altre, con i passare del tempo, hanno conosciuto, nel migliore dei casi, i racconti tramite altre fonti meno dirette e, ovviamente, meno forti per quanto riguarda l’impatto emotivo.

Questa consapevolezza deve essere legata a quella che i giovani sono inseriti in situazioni di vissuto personale e storico molto diverse tra loro.

In passato, chi aveva vissuto in prima persona periodi bellici aveva avuto meno difficoltà a comunicare le proprie esperienze dovuto alla minor velocità con la quale si modificava il modo di esprimersi tra le varie generazioni.

Al contrario oggi ciò avviene a ritmi impressionanti.

Avvicinare i giovani a queste tematiche pretendendo che le comprendano unicamente perché tappe fondamentali della nostra storia, rischia di svilirle rendendole incomprensibili e relegate solo alle pagine dei libri di storia.

Come fare, allora?

Questo è l’interrogativo che si è posto ed ha posto il professor Zannella.

Partendo dalla traduzione di quel mondo e di quel periodo, esattamente come si fa utilizzando delle lingue diverse.

Questo, forse, è l’unico modo per far sì che della Resistenza si parli ancora anche in futuro, spostando in primo luogo l’attenzione dai fatti generali alle scelte personali, ai momenti di crisi – interna ed esterna – che hanno portato tanti giovani di allora a fare delle scelte difficili, sofferte ma anche consapevoli.

E proprio la metafora della scelta, del dubbio, del bivio… può essere una figura che può avvicinare anche i giovani di oggi e quelli di domani perché tutti, prima o poi, ci troviamo di fronte a delle scelte.

Il paragone con il passato attraverso dei percorsi di ricerca autentica, possono portare i giovani ad effettuare scelte critiche, appunto, di cittadinanza attiva.

Riflessioni queste che, se rivissute da questa nuova ottica, rivestono i fatti del passato di una luce sempre nuova e mettono in chiaro quelle figure di giovani di allora che diventano di nuovo attuali.

Quale scelta?

Decidere da che parte stare e cosa fare, spesso senza avere ben chiaro come le cose potrebbero andare a finire ma motivati unicamente da una spinta interiore che sollecita prendere una posizione.

Allora i fatti dei libri riescono a diventare metafore vive anche della propria esistenza che permettono – e permetteranno - di capire come, partendo dal vuoto – da qualsiasi vuoto – la propria vita può prendere un indirizzo di senso che la modifica per sempre.

Il rischio, altrimenti, è quello di allontanare proprio coloro che si intende avvicinare a tematiche così importanti.

La tematica interessante ha avuto come esito finale un dibattito che ha coinvolto il pubblico in particolar modo alcuni ragazzi presenti che, con domande finalizzate e ben poste, hanno saputo animare e sollecitare nuovi interrogativi e argomenti di discussione.

Proprio la loro presenza, quella di cittadini che si trovavano a dibattere su tematiche importanti, di un certo spessore culturale al termine di una faticosa settimana di lavoro, fa ben sperare sul fatto che già qui e oggi ci siano persone, momenti e luoghi di incontro dove sia ancora possibile tenere vivo molto più che un ricordo per le generazioni che verranno.

 

Prossimo incontro del POLO CITTATTIVA, giovedì 23 aprile 2009, alle ore 20,45, presso la CASCINA DEL RACCONTO, in Via Bonzanigo, 46 ad Asti.

Titolo della serata sarà: “ CITTADINANZA ED ECONOMIA” che vedrà come relatore il Prof. Roberto Burlando dell’ Università di Torino.

  

G. Cravanzola

 

 

Domenica,22 Marzo 2009 | Scritto da: didattica

 

RESISTENZA NEL ROERO

Pubblico numeroso per il terzo incontro del calendario di sensibilizzazione del POLO CITTATTIVA PER L’ASTIGIANO E L’ALBESE, organizzato dal Gruppo di supporto all’ Associazione partigiana “ Tonio Ferrero” di Canale d’Alba dal Museo Arti e Mestieri di un Tempo di Cisterna d’Asti.

Nella biblioteca di Canale gremita, il relatore, professor Luciano Bertello, insegnante, storico del Roero, presidente dell’ Enoteca di Canale, ha iniziato a parlare dell’argomento della serata che lo aveva affascinato già molti anni prima per la sua tesi di laurea.

Proprio il Roero, con le sue peculiarità ambientali, viarie, sociali… è stato il punto di partenza e di arrivo di una serata ricca di momenti emozionanti.

Toccare i temi della Resistenza non è stato mai semplice né oggi, né tantomeno 34 anni fa, periodo al quale risale la ricerca del prof. Bertello: argomenti troppo vivi nei ricordi delle persone che li avevano attraversati dolorosamente, rendevano e rende spesso difficile riuscire a scavare in questo passato, in fondo, recente.

La relazione si è dipanata illustrando il rapporto tra contadini e operai, campagna e città, della diffidenza delle campagne ma anche della grande dignità della Resistenza del Roero.

Un punto si è sottolineato: la necessità di comunicare la Resistenza con parole nuove, con mezzi che facciano sì che anche i giovani la sentano parte della propria storia.

Molti gli episodi ricordati, uno in particolare: gennaio 1944, Duccio Galimberti, rifiutato dagli ospedali di molte città piemontesi, viene operato e ricoverato clandestinamente nell’ ospedale di Canale e, sempre in paese, trascorre il periodo della convalescenza.

Molti anche gli episodi cruenti, come l’ eccidio di Ceresole, dove alcuni giovani partigiani catturati, vengono impiccati ai balconi delle abitazioni come monito per la popolazione.

Ma perché e come il Roero entra nella storia della Resistenza?

1943: il duce viene destituito.

8 settembre 1943, inizia lo sbandamento dei soldati italiani, nel Roero arrivano i reduci della IV armata di ritorno dalla Francia.

I soldati si disperdono per la Langa ed il Roero ed i contadini si trovano di fronte ad un caso di coscienza: come comportarsi nei confronti di questi uomini che potrebbero essere mariti, figli…

Intanto vengono promulgati i Bandi della Repubblica di Salò che chiamano alle armi i giovani, nuova carne  da macello.

Di fronte a questo bivio molti ragazzi delle campagne scelgono e entrano a far parte delle bande partigiane mettendo a repentaglio se stessi e le proprie famiglie.

Proprio di questo hanno parlato i protagonisti diretti di quegli anni difficili, di crisi delle coscienze sopite: il signor Pasquero di Canale ed il signor Ramello di S. Damiano d’Asti.

Giovani di sessanta anni fa, hanno ricordato con lucidità e ricchezza di particolari, le loro giornate accampati sulle montagne, braccati, con la propria vita sempre appesa ad un filo.

Il loro racconto è diventato quasi subito un dialogo ed ha saputo trasformare la sala della Biblioteca di Canale in una delle nostre case, quando si incontrano gli amici più cari.

Ed ai molti che in quegli anni non erano ancora nati, quel racconto, dipanato per la maggior parte in piemontese, ha fatto vedere sotto ai propri occhi , come in un film, vie, strade che si percorrono tutti i giorni, case e persone che non sapevi avessero dato e fatto tanto.

Un salto in quel passato recente per vederlo vivo e non solo tra le pagine di un libro di storia.

Si è parlato di uomini, donne coraggiose, come le sorelle Faccenda, di vicini di casa, di momenti di eccezionale importanza narrati con una semplicità estrema.

La storia a portata di mano, a portata di chiacchiera, di incontro e stretta di mano.

Eppure, nonostante la durezza di questi racconti, non sono mancati i momenti di ilarità che hanno strappato i sorrisi del pubblico quando i due protagonisti hanno narrato anche episodi leggeri della vita di quei giorni.

Ma anche il pubblico non è stato da meno e, ad un certo punto, è partito un tiro crociato di domande, anche queste, per la maggior parte in piemontese.

Al termine dell’ incontro, prolungatosi fino a tarda serata, il prof. Bertello, in risposta ad una domanda, ha concluso dicendo che la Resistenza nel Roero non è penetrata a fondo e, come diceva Revelli, “è passata come un temporale estivo”.

Nonostante questo, come hanno ricordato più volte i partigiani Pasquero e Ramello, senza l’aiuto della popolazione roerina, la generosità, il coraggio della gente, mai i partigiani avrebbero potuto portare a termine tante missioni senza moltiplicare ancora di più le perdite.

Bella serata di storia, ricordi, passione e, sicuramente, se è vero che la Resistenza ha bisogno di parole nuove, avrà sempre bisogno di quelle di eterni giovani come Pasquero e Ramello che, con una pennellata di parole, sanno dipingere fatti, momenti, paesaggi che, altrimenti, sarebbero difficili da immaginare per chi non li ha vissuti.

Prossimo incontro del POLO CITTATTIVA, venerdì 27 marzo 2009, alle ore 20,45, presso la CASCINA DEL RACCONTO, in Via Bonzanigo, 46 ad Asti.

Titolo della serata: “Ciack si gira: la cittadinanza in un film”, con il dottor Perdetti, responsabile del settore formazione della rassegna Cinemambiente di Torino.

 

Ins. G. Cravanzola

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sabato,7 Marzo 2009 | Scritto da: didattica

7 marzo 2009: Partigiani a Cisterna

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SCARICA LA DOCUMENTAZIONE SUGLI EVENTI PRODOTTA DALLA SCUOLA:

http://www.scuolealmuseo.it/giornale/?tag=resistenza

Sabato 7 marzo 2009, in occasione del 64° anniversario della Battaglia di Cisterna e Santo Stefano Roero, si è tenuta, a Cisterna, la tradizionale commemorazione.

La manifestazione si è aperta alle 9.30 presso la sede del Comune, dove il sindaco Mario Bodda ha inaugurato la mostra intitolata “Di sana e robusta Costituzione”. In seguito, in corteo, i bambini della scuola primaria e dell’infanzia, seguiti dai reduci partigiani, dalla delegazione di Alpini, dalle autorità, dai sindaci dei Comuni coinvolti  nella lotta partigiana e da molte persone intervenute per l’occasione, hanno raggiunto la lapide del defunto Rino Rossino, situata nell’omonima piazza.

Qui, il sindaco di Cisterna, dopo un breve saluto a tutti gli intervenuti, ha dsc06106lasciato la parola a Don Urbano, che ha provveduto ad una benedizione ai presenti e ha  ricordato il coraggio dell’Eroe Partigiano Rino Rossino. Al termine è seguito il saluto di Paolo Pasquero lettera-pasquero

partigiano della Ventitreesima Brigata Canale, che ha poi lasciato ampio spazio agli alunni delle classi IV e V della scuola primaria. I bambini hanno letto con dovizia di particolari gli avvenimenti delle giornate del 6-7-8 marzo 1945:

“Era la mattina presto, quando i partigiani della Ventunesima Brigata San Damiano, che erano appostati a Le monte (zona di Cisterna), sentono sopraggiungere le autoblindo fasciste e cercano di bloccarle prima che raggiungano l’abitato di Cisterna. La battaglia dura quasi tutto il giorno e, verso sera, i nemici, per coordinare i gruppi e raccogliere i morti e i feriti, con l’aiuto del sacerdote di Valle San Matteo, Dino Rossanino, chiedono una tregua. I partigiani la concedono pur sapendo che i fascisti si sarebbero rinforzati.

Per tutto il giorno non pervengono notizie, solo verso sera l’intera Brigata viene a sapere che nel corso della mattinata in Val Botassa era stato catturato, e nel primo pomeriggio fucilato, il soldato Giacomo (Rino) Rossino, originario di  San Damiano d’Asti. La giornata del 7 prosegue fra battaglie, saccheggi e incendi, infatti i fascisti, per vendicare le sconfitte subite il giorno precedente, incendiano una serie di case,  la chiesa di Valmellana e altri casolari a Ronchesio e a Verzeglio.

Infine l’8 marzo i fascisti non possono che constatare la sconfitta e decidono di portare i morti e i feriti a Torino, passando da Santo Stefano roero. In prossimità della Frazione Madonna delle Grazie, i partigiani della Ventitreesima Brigata  Canale assaltano la colonna nemica infliggendo la sconfitta definitiva.”

Al termine della cronaca, i bambini hanno ancora letto la poesia in piemontese del poeta cisternese Emilio Franco Bodda dal titolo “L’è nen mòrt”, in onore di Rino Rossino e hanno cantato una canzone partigiana.

La manifestazione si è poi conclusa con il saluto del Comandante della dsc06136Brigata Renzo Cattaneo, Gino Cattaneo, che nel suo discorso ha ricordato come i valori che hanno dato vita alla lotta partigiana siano poi stati tradotti nei principi fondamentali che stanno alla base della Costituzione della Repubblica Italiana, che solo lo scorso anno ha compiuto i suoi “primi” sessant’anni.

Laura Mo

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