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Martedì,4 Maggio 2010 | Scritto da: didattica

scarica il volantino: 3maggio10

ESSERE CRITICI PER ESSERE CITTADINI:

PIERGIORGIO ODIFREDDI, UN MATEMATICO IMPERTINENTE, A CISTERNA D’ASTI

Nono incontro del Polo Cittattiva per l’ Astigiano e l’ Albese

della Direzione Didattica di S. Damiano d’Asti per l’a.s. ‘09/’10

 

scarica i file audio in formato mp3: http://www.oronoronta.org/webpages/2010-05-03_odifreddi.html

Lunedì 3 maggio 2010 il pubblico delle grandi occasioni ha accolto, al Castello di Cisterna d’Asti, il professor Piergiorgio Odifreddi, il matematico che ama definirsi “impertinente e impenitente”. L’ incontro, inserito all’ interno delle serate di sensibilizzazione del Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’ Albese – che vede come responsabile la Direzione Didattica di S. Damiano d’Asti – è stato organizzato in collaborazione con la Rete Museale Roero Monferrato, l’ Istituto Comprensivo di Canale e l’ Ecomuseo delle Rocche nell’ ambito del progetto: “MATECOMUSEI”.

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Lunedì,3 Maggio 2010 | Scritto da: didattica

SCARICA I FILES DEGLI INTERVENTI ALLA PAGINA:

http://www.oronoronta.org/webpages/2010-05-01_caos.html

Sabato 1 e Domenica 2, presso il castello medioevale di Cisterna d’Asti, ha avuto luogo il 7° appuntamento filosofico sul tema “Dal Caos al Cosmo - Macchie, parole e logica” (inserito all’interno del percorso MATEcoMUSEI), con l’intervento del professor Giuseppe Longo dell’Università di Trieste. Organizzato dal gruppo culturale Oron Oronta, in collaborazione con il Museo Arti e Mestieri di un tempo, tale incontro ha visto la partecipazione in veste di relatori di Giancarlo Tonani, di Marcello Furiani, di Alberto Banaudi e Gianni Cavallero, di Leonardo Palilla, ed infine di Eliana Tosoni per il workshop conclusivo “Dal caos a Kafka: il labirinto della logica”.

La prima riflessione filosofica, “e una macchia riempì di bianco il foglio”, ha toccato il problematico rapporto con il caos da parte dell’uomo ed in particolare dell’artista. Secondo Giancarlo Tosani, non ci si può esimire dal caos, anzi proprio dalla sua elaborazione possiamo cogliere un proficuo confronto con noi stessi. Già con Botticelli, e poi con Leonardo da Vinci, questa intuizione aveva spinto l’artista a ricercare delle forme nelle accidentali macchie di colore sul foglio bianco. Le stesse che ritroviamo poi nella pittura dalla seconda metà dell’800 in poi, dagli impressionisti all’astrattismo, fino ad arrivare alle tavole di Rorschach. Ovvero alla sistematica interpretazione di macchie d’inchiostro simmetriche per la valutazione della personalità degli individui in psicodiagnostica.

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