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Martedì,30 Novembre 2010 | Scritto da: didattica
“OGNI BAMBINO HA UN NOME: UN LIBRO ED UNA MOSTRA PER RACCONTARE I BAMBINI DELLA SHOAH”
Secondo e terzo incontro del Polo Cittattiva per l’ Astigiano e l’ Albese
Della Direzione Didattica di S. Damiano d’Asti per l’a.s. 2010/2011
Il Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese, che vede nella Direzione Didattica di S. Damiano la scuola capofila, si è fatto promotore di due importanti eventi nel mese di novembre: la presentazione di un libro ed una mostra. Il primo dal titolo: “Il libro della shoah. Ogni bambino ha un nome” (Editrice Sonda) è stato presentato il 15 novembre 2010 presso l’ Istituto Comprensivo di Canale che già in altre occasioni ha dimostrato sensibilità nei confronti delle inziative del Polo grazie alla collaborazione del Dirigente Scolastico prof. Cabutto e della vicepreside prof.ssa Delrivo. Numerosi gli insegnanti presenti (dall’ infanzia alla secondaria di primo grado). L’incontro, partendo dalla presentazione del libro, è stato uno stimolo per discutere e riflettere sulla didattica della Shoah anche con l’utilizzo della multimedialità. Era presente la dott.ssa Maria Teresa Milano (dottore di ricerca in ebraistica e musicista, ha seguito un corso di perfezionamento su “Musica e Shoah” all’Università di Tel Aviv) che, con Sarah Kaminski (docente di ebraico moderno presso l’Università di Torino, specializzata in Didattica della Shoah presso la prestigiosa Scuola di Yad Vashem a Gerusalemme), è autrice del testo, L’Istituzione del Giorno della Memoria, con la legge n. 211 del 20 luglio 2000, sollecita l’insegnante a trovare nuove strategie educative da attuare a scuola, là dove si formano le nuove generazioni e si costruisce una identità culturale e sociale condivisa. Il corso multimediale ha inteso mettere in luce il valore dell’istruzione e della cultura quale forma di resilienza, quella capacità di trasmettere in famiglia e a scuola un forte messaggio di opposizione al male e si è focalizzato sull’importanza delle attività educative condotte dagli adulti nei ghetti e nei campi di concentramento per preservare i bambini dalle atrocità della guerra e della deportazione. Caratterizzato da un approccio interdisciplinare che è passato attraverso la produzione letteraria per ragazzi, l’arte, il cinema e la musica, il corso ha avuto come scopo quello di permettere agli insegnanti di elaborare percorsi formativi dedicati all’insegnamento della Shoah da punti di vista diversi e inconsueti. Il video presentato si è avvalso di immagini finora inedite (sia sulla realtà italiana che sui ghetti di Terezín e Łódz), illustrazioni artistiche, musiche, canzoni e testi d’epoca. Strutturato in moduli, ha scandito il ritmo e l’indice della lezione e fornendo spunti di riflessione per animare il dibattito tra relatori ed insegnanti.
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