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LA FESTA DELL’APOCALISSE
Il capitolo 21 del Libro dell’Apocalisse si apre con queste parole “Poi vidi un cielo nuovo e una terra nuova, perché il primo cielo e la prima terra erano spariti e il mare non esiste più”; sono parole che veicolano un messaggio di fede e speranza, un messaggio positivo, sicuramente diverso da quanto siamo portati ad associare all’aggettivo apocalittico, che ormai sembra solo denotare qualcosa di disastroso, finale, irrevocabile.
Il decimo incontro del gruppo filosofico Oron Oronta, svoltosi il 26 maggio nel Castello di Cisterna, ha sicuramente scosso gli animi con il suo titolo caleidoscopico, evidenziando il personale atteggiamento di ciascuno di noi di fronte a ciò che cambia in modo irreversibile. more…
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http://www.oronoronta.org/webpages/2011-10-08_liberta.html
IL DOVERE DELLA LIBERTÁ
Sabato 8 ottobre il Museo Arti e mestieri di un tempo di Cisterna ha ospitato il 9° incontro filosofico organizzato in collaborazione con il gruppo culturale Oron Oronta e il Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese.
Il convegno recava il titolo “Il dovere della libertà. Responsabilità individuale e destino collettivo” ed ha fornito una lettura assolutamente diversa di ciò che questo concetto implica e può implicare. Se si ricerca il termine su un more…
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http://www.oronoronta.org/webpages/2010-05-01_caos.html
Sabato 1 e Domenica 2, presso il castello medioevale di Cisterna d’Asti, ha avuto luogo il 7° appuntamento filosofico sul tema “Dal Caos al Cosmo - Macchie, parole e logica” (inserito all’interno del percorso MATEcoMUSEI), con l’intervento del professor Giuseppe Longo dell’Università di Trieste. Organizzato dal gruppo culturale Oron Oronta, in collaborazione con il Museo Arti e Mestieri di un tempo, tale incontro ha visto la partecipazione in veste di relatori di Giancarlo Tonani, di Marcello Furiani, di Alberto Banaudi e Gianni Cavallero, di Leonardo Palilla, ed infine di Eliana Tosoni per il workshop conclusivo “Dal caos a Kafka: il labirinto della logica”.
La prima riflessione filosofica, “e una macchia riempì di bianco il foglio”, ha toccato il problematico rapporto con il caos da parte dell’uomo ed in particolare dell’artista. Secondo Giancarlo Tosani, non ci si può esimire dal caos, anzi proprio dalla sua elaborazione possiamo cogliere un proficuo confronto con noi stessi. Già con Botticelli, e poi con Leonardo da Vinci, questa intuizione aveva spinto l’artista a ricercare delle forme nelle accidentali macchie di colore sul foglio bianco. Le stesse che ritroviamo poi nella pittura dalla seconda metà dell’800 in poi, dagli impressionisti all’astrattismo, fino ad arrivare alle tavole di Rorschach. Ovvero alla sistematica interpretazione di macchie d’inchiostro simmetriche per la valutazione della personalità degli individui in psicodiagnostica.
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