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prima parte: http://www.scuolealmuseo.it/registrazioni/dongallo1.mp3
seconda parte:http://www.scuolealmuseo.it/registrazioni/dongallo2.mp3
“UNITA’ E SOCIETA’: VECCHIE POVERTA’, NUOVE POVERTA’
SONO VENUTO PER SERVIRE
DON ANDREA GALLO AL CASTELLO DI CISTERNA D’ASTI”
15^ INCONTRO DEL POLO CITTATTIVA PER L’ASTIGIANO E L’ALBESE PER L’A.S. 2010/2011
Castello di Cisterna d’Asti gremito all’inverosimile per l’incontro con don Andrea Gallo, Comunità di San Benedetto al Porto di Genova, che si è tenuto venerdì 15 aprile 2011 alle 21,00 organizzato dal Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese - di cui la Direzione Didattica di S. Damiano d’Asti è capofila – in collaborazione con il Museo Arti e Mestieri di un Tempo di Cisterna d’Asti.
Don Gallo, prete scomodo, nel corso della sua lunga vita ha sempre scelto di “stare con gli ultimi, osando la speranza” per chiunque, anche per coloro che hanno intrapreso percorsi difficili che appaiono senza via d’uscita. Proprio per queste sue scelte coraggiose, don Gallo ha sempre risposto in prima persona scontrandosi spesso con le autorità ecclesiastiche.
Giovani e meno giovani hanno partecipato all’appuntamento introdotto dal dott. Luca Sibona - educatore responsabile del Progetto Steadycam del Sert di Alba – partendo dal fondo dell’ultimo libro di don Gallo e Loris Mazetti dal titolo, appunto di: “Sono venuto per servire”. Un testo definito da Sibona quasi post moderno, un flusso che contiene pezzi della storia di don Gallo che si intersecano con “la storia”, che mette in risalto – in primo luogo – la necessità di assumersi le proprie responsabilità, che invita a partecipare, pensare ed agire.
Per quasi tre ore un don Gallo davvero istrionico ha magnetizzato l’attenzione dei presenti parlando, a trecentossessanta gradi degli uomini del nostro tempo, della società che ci circonda, sempre più consumistica e, proprio per questo, ostile nei confronti dei “non consumatori”, cioè i “diversi, gli ultimi, quelli che non hanno voce né diritto di scelta nel mondo di oggi”.
Don Gallo, ponendo diversi esempi, ha sottolineato che la socieà si può cambiare ma solo partendo dai concetti di “responsabilità e partecipazione” partendo dai momenti della vita quotidiana, dalla piccole azioni di tutti i giorni che possono rendere migliore il mondo che ci circonda.
Infatti la domanda che ciascuno si deve porre è: “Cosa faccio io per la mia famiglia, per il mio condominio, per il mio quartiere?”.
Spesso, invece, si parte dall’illusione di cambiare le cose dalle grandi azioni mentre si è ciechi ed inermi di fronte a tutto ciò che ci circonda e che potrebbe essere modificato con poco sforzo partendo dall’azione di tutti. Azioni che spesso non fanno notizia ma che sono davvero il sale e il lievito della vita: ci sono, non si vedono ma fanno davvero la differenza.
Questo è il presupposto di una società critica ma anche accogliente, che non giudica gli altri ma che, in primo luogo, cerca di essere responsabile rispetto alle proprie azioni ed ai propri comportamenti, gli unici che possiamo davvero gestire e modificare.
Un modo per sconfiggere l’indifferenza, la vera nuova povertà di cui è vittima la nostra società.
Invece solo un mondo che non chiude più gli occhi di fronte al vicino che chiede aiuto, ascolto… di fronte a tutto ciò che si può fare e che non si fa per ignavia o insofferenza.
Di fronte a tutto ciò, don Gallo ha esortato i presenti ad “alzare la testa, ad indignarsi…” per scoprire finalmente di essere umani, l’unica risposta di senso in questa società in crisi collettiva.
Don Gallo, un piccolo grande uomo che lotta con la forza del pensiero, della parola, dell’azione: un grande insegnamento per ritrovare davvero i valori della cittadinanza attiva e della verà unità del genere umano.
podcast dell’intervento è scaricabile al sito http://www.scuolealmuseo.it/blogdidattica/?p=633.
Giovanna Cravanzola