“CITTADINANZA ED ECONOMIA”
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Crisi, bioeconomia ed etica sono stati gli argomenti del settimo incontro del POLO CITTATTIVA PER L’ASTIGIANO E L’ALBESE DELLA DIREZIONE DIDATTICA DI S. DAMIANO D’ASTI che si è svolto venerdì 23 aprile 2009 presso la CASCINA DEL RACCONTO DI ASTI, in via Bonzanigo.
Di tutto questo e di molto altro ha trattato il professor Roberto Burlando, docente di Economia politica all’Università degli Studi di Torino, autore di numerosi articoli su riviste nazionali e internazionali sui temi dell’economia sperimentale, psicologia economica, etica ed economia, economia gandhiana e solidale.
La serata è partita dalla considerazione che, nell’economia moderna, si possono distinguere due basi diverse, una etica ( che parte addirittura da Aristotele) ed un’altra, per così dire, più tecnica e meno attenta all’ uomo.
Negli ultimi decenni questa seconda visione dell’ economia ha avuto la preminenza rispetto alla prima, impoverendo l’economia stessa di significati e contenuti di senso come le domande: “Come bisogna vivere? Cosa serve davvero per fare una Buona Vita?”.
Le vicende dei mesi scorsi hanno portato alla ribalta i temi economici senza che, spesso, la maggior parte delle persone avesse gli strumenti adeguati per la comprensione delle informazioni che venivano diffuse.
Ciò ha favorito la scelta, anche da parte del mondo politico, di risposte semplici – come l’allontanamento degli immigrati…- a domande e problemi molto complessi.
Le ultime notizie di questi giorni, ad esempio, hanno portato alla ribalta l’ imminente fine della crisi ma possiamo effettivamente pensare che sia così?
A differenza di ciò che viene diffuso dai mezzi di informazione, secondo molti economisti accreditati, la fine della crisi è ben lontano dall’ essere raggiunta e potrebbe portare, come ulteriore esito, ad uno scontro di civiltà per l’appropriazione delle risorse.
Ciò non significa perdere di vista l’importanza dell’ economia ma definire ambiti di funzionamento del mercato, importanti al fine di stabilire delle regole che siano valide per tutti.
Possiamo applicare le regole dell’economia, oltre che ai beni privati, anche su altri beni e servizi per i quali i mercati non funzionano come strumenti?
Ad esempio in relazione all’ amicizia, ai sentimenti, la democrazia… oppure ai diritti umani?
In questi casi le regole di mercato non funzionano.
Se si perdono di vista questi presupposti l’economia non è più funzionale all’ uomo e alle sue esigenze.
Ad esempio la logica delle attività produttive è quella di produrre e mettere sul mercato solo ciò che serve mentre la logica meramente finanziaria ha come unico scopo quella di emettere sul mercato un titolo con l’intento di far aumentare in brevissimo tempo il suo valore, a qualsiasi costo arrivando alla mercificazione di tutto.
Proprio questi presupposti hanno portato alla crisi attuale per giungere alla quale si è arrivati alla mercificazione la vita stessa.
Attualmente il vero pericolo, oltre a quello finanziario, è una possibile deriva che potrebbe portare ad un’ancora maggiore concentrazione delle ricchezze in mano di pochi, cosa incompatibile con le basi stesse della democrazia.
Le scelte politiche possono rideterminare la distribuzione dei redditi nel futuro che come seconda possibilità, però, potrebbe anche portare a sbocchi autoritaristici, accentratori e a possibili conflitti.
Ma la prima domanda che, anche a livello economico, dovrebbe essere posta è: “COSA CI INTERESSA DELLA VITA?” solo una discussione che porti alla condivisione di basi e culturali e principi può portare ad una nuova economia.
Un’economia che, come diceva Aristotele, parta per l’appunto da una buona etica per definirsi tale, per non cadere nella trappola di essere fine a se stessa ma solo mezzo per il raggiungimento del BEN- ESSERE, ossia di tutto ciò che rende migliore la qualità della vita di un numero sempre maggiore di persone.
Infatti, sempre citando Aristotele, i beni non sono un obiettivo ma solo uno strumento per raggiungere questo stato.
Nonostante un numero ridotto di partecipanti, la relazione del prof. Burlando è stata seguita da un dibattito molto serrato che ha protratto fino a tarda ora l’incontro.
Molteplici sono stati gli interrogativi tra i quali la responsabilità personale, le scelte, la capacità di partecipare attivamente alla vita del Paese, la consapevolezza…
Dubbi, domande e interrogativi suscitati, grazie alla competenza del relatore, intorno ad argomenti ritenuti spesso ostici o poco comprensibili alle persone comuni e che, invece, dovrebbero ricevere maggiori attenzioni da parte di ciascuno.
Una ventosa serata di aprile… economia ed etica: sicuramente parole che non cadranno nel vento.
Prossimo incontro del POLO CITTATTIVA, venerdì 8 maggio 2009, alle ore 20,45, presso il MUSEO ARTI E MESTIERI DI UN TEMPO DI CISTERNA D’ASTI, CASTELLO DI CISTERNA D’ASTI, PIAZZA HOPE.
Titolo della serata sarà: “CON-VIVENZA E PROCESSI CO-OPERATIVI. EDUCARE ALLA CONVIVENZA O CONVIVERE L’EDUCAZIONE?” che vedrà come relatore il Prof. Walter Fornasa dell’ Università di Bergamo.
G. Cravanzola