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Martedì,15 Febbraio 2011 | Scritto da: govone

DOPO TANTO PARLARE DI API E MIELE, FINALMENTE PROVIAMO AD ASSAGGIARLO!!

ANDREI: SUI BARATTOLI CI SONO DISEGNATI DEI FIORI.
MATTEO: CI SONO DISEGNATE ANCHE LE ARNIE CON LE API.
SAMUELE: DENTRO I BARATTOLI CI DEVE ESSERE IL MIELE CHE FANNO LE API.

ANDREI: LE API FANNO IL MIELE CON IL PUNGIGLIONE.
SAMUELE: NO RACCOLGONO IL POLLINE SUI FIORI.
MATTEO: LO METTONO NELLE TASCHE DELLE ZAMPE.
THOMAS: LO PORTANO NELL’ARNIA E LO MISCHIANO IN BOCCA.

SAMUELE: POI LO METTONO NELLE CELLETTE.
ARIANNA: DALLE CELLETTE LO PRENDE L’APICOLTORE.
MATTEO: L’APICOLTORE POI LO METTE NEI BARATTOLI.
ANDREI: DENTRO I BARATTOLI CHE ABBIAMO QUI A SCUOLA CI SONO MIELI DIVERSI.

MATTEO: I MIELI DIVENTANO DIVERSI PERCHE’ IL POLLINE E’ SIA GIALLO, SIA ARANCIONE.
ANDREI: PERCHE’ IL POLLINE CHE PRENDONO E’ DIVERSO.
STOJANCHO: SONO DIVERSI I FIORI DOVE LE API VANNO A PRENDERE IL POLLINE.
ANDREI: PER IL MIELE DI MILLEFIORI FORSE SONO ANDATI SU MILLE FIORI.

MATTEO: QUELLO DI ACACIA E’ PIU’ CHIARO.
THOMAS: QUELLO DI TIGLIO E’ CHIARO QUASI COME QUELLO DI ACACIA.
GIULIA: PERO’ E’ PIU’ DENSO NON SCIVOLA NEL BARATTOLO.
SAMUELE: QUELLO MILLEFIORI E’ PIU’ SCURO.

GIULIA: SI IL PIU’ CHIARO E’ QUELLO DI ACACIA.
FRANCESCA: ANCHE L’ALTRO MIELE DI MILLEFIORI E’ PIU’ SCURO DI QUELLO DI ACACIA.
RAFFAELE: L’ULTIMO E’ MARRONE.
GIULIA: SI CHIAMA DI CASTAGNO PERCHE’ LO PRENDONO DALLE PIANTE DI CASTAGNO. QUELLO CHE MI E’ PIACIUTO DI PIU’ E’ QUELLO DI MILLEFIORI PERCHE’ ERA PIU’ DOLCE.

STOJANCHO: QUELLO DI MILLEFIORI SEMBRAVA COI GRANELLI DI ZUCCHERO.
FRANCESCA: ANCHE A ME E’ PIACIUTO DI PIU’ IL MILLEFIORI PERCHE’ ERA PIU’ DOLCE.
MATILDE: A ME QUELLO DI CASTAGNO.
ANDREI: A ME ACACIA E MILLEFIORI PERCHE’ PIU’ DOLCI.
MATTEO: SOLO QUELLO DI ACACIA, GLI ALTRI MI HANNO FATTO VENIRE LA NAUSEA.
GIULIA: A ME QUELLO DI CASTAGNO NON E’ PIACIUTO PERCHE’ AMARO.
SAMUELE: QUELLO PIU’ BUONO ERA QUELLO DI ACACIA.
THOMAS: A ME SONO PIACIUTI TUTTI I GUSTI ANCHE SE NON ERANO TUTTI UGUALI, IL CASTAGNO ERA PIU’ AMARO.
BETI: A ME QUELLO BIANCO.
GIULIA: QUELLO PIU’ CHIARO NON E’ BIANCO E’ GIALLO SEMBRA QUASI TRASPARENTE, MA E’ GIALLO.

i bambini della scuola dell’infanzia di Govone

Venerdì,11 Febbraio 2011 | Scritto da: govone
SAMUELE: L’APICOLTORE E’ IL PADRONE DELLE API.
STOJANCHO: FA LE CASE ALLE API.
GIULIA: LE PITTURA DI VERDE, DI GIALLO E DI BLU.

 

FRANCESCA: PERCHE’ COSI’ LE API POSSONO RICONOSCERE LA CASA DOVE VIVONO.
GIULIA: L’APICOLTORE SI METTE LA RETINA SULLA FACCIA.
GIORGIA: SI METTE TUTTO IL VESTITO DA API.
RAFFAELE: IL VESTITO BIANCO.
FILIPPO: PERCHE’ NON SI DEVE FARE PUNGERE.

 

SAMUELE: SI METTE ANCHE I GUANTI PER NON FARSI PUNGERE LE MANI.
GIULIA: ANCHE PER NON SPORCARSI LE MANI DI MIELE E POI METTE NELL’ARNIA I PANNELLI.
MATTEO: COSI’ LE API SI SPECCHIANO.
SAMUELE: NO CI FANNO LE CELLETTE DI CERA.
FRANCESCA: CHE POI USANO PER METTERE IL MIELE.
THOMAS: CI METTONO ANCHE I PICCOLI E POI LI COPRONO DI CERA.
GIULIA: NO LI COPRONO QUANDO SONO PIENI DI MIELE.

 

VIOLA: UN APICOLTORE CI HA PORTATO UNA CASETTA E CE L’HA LASCIATA DA GUARDARE.
RICCARDO: E’ VENUTO L’APICOLTORE E CI HA PORTATO LA CASA DELLE API, L’ARNIA.
ERIKA: ERA DIPINTA DI VERDE.
STOJANCHO: AVEVA DUE COPERCHI, UNO SOPRA E UNO SOTTO.

  

VIOLA: ABBIAMO VISTO LE CELLETTE.
MATTEO: LA MAESTRA HA TOLTO DA DENTRO LE CELLETTE.
GIULIA: NO E’ QUELLO DOVE LE API CI FANNO LE CELLETTE SOPRA.
SAMUELE: HA UN NOME QUELLA COSA, MA NON ME LO RICORDO PIU’.
MATTEO: LE API CI FANNO TANTE CELLETTE SOPRA.

 

MAIRA: LE API CI FANNO LE CELLETTE E POI CI METTONO LE UOVA CHE FA LA REGINA.
VIOLA: OPPURE CI METTONO IL MIELE.
ERIKA: POI LE UOVA DIVENTANO SEMPRE PIU’ GRANDI E DIVENTANO API.
RAFFAELE: NELLA PARTE SOPRA DELL’ARNIA C’E’ IL MIELE.
STOJANCHO: IN QUELLA SOTTO LA REGINA METTE LE UOVA.

RICCARDO: I TELAI DENTRO L’ARNIA SONO STRETTI.
THOMAS: DENTRO L’ARNIA SEMBRA TUTTO BUIO.
ERIKA: NELLA CASETTA C’E’ UNA PORTA PICCOLA DOVE LE API POSSONO ENTRARE E USCIRE.
GIORGIA: L’APICOLTORE QUALCHE VOLTA TOGLIE I TELAI CON LE CELLETTE PER TOGLIERE IL MIELE.

i bambini della scuola dell’infanzia di Govone

Giovedì,10 Febbraio 2011 | Scritto da: govone

 

 

LA CASA DELLE API SI CHIAMA ARNIA.

LE CASETTE SONO SISTEMATE NEL PRATO SE NO LE API NON RIUSCIREBBERO A PRENDERE IL POLLINE DAI FIORI.

DENTRO LE CASETTE CI SONO LE CELLETTE DOVE LE API METTONO IL MIELE E DOVE NASCONO LE API.

DENTRO LE CASETTE LE API MESCOLANO IL POLLINE IN BOCCA, SE LO PASSANO E DIVENTA MIELE.

 

i bambini della scuola dell’infanzia di Govone

Mercoledì,9 Febbraio 2011 | Scritto da: govone

ABBIAMO SCOPERTO CHE:

LE API HANNO

1 PUNGIGLIONE

2 ANTENNE

4 ALI

5 OCCHI

6 ZAMPE

 

 

i bambini del gruppo rosso della scuola dell’infanzia di Govone

Martedì,8 Febbraio 2011 | Scritto da: govone
ABBIAMO SCOPERTO CHE :
ALI: VENGONO USATE DALLE API NON SOLO PER VOLARE, MA ANCHE PER VENTILARE (COME VENTILATORI) PER RINFRESCARE L’ALVEARE D’ESTATE QUANDO FA MOLTO CALDO.
OCCHI: LE API NE POSSIEDONO 2 GRANDI E 3 PICCOLI SOPRA. LE API NON VEDONO I COLORI COME NOI: RICONOSCONO IL GIALLO, IL VERDE E L’AZZURRO, MA NON VEDONO IL ROSSO. PERO’ VEDONO COLORI CHE NOI NON PERCEPIAMO (ES. L’ULTRAVIOLETTO).
ANTENNE: SONO IMPORTANTISSIME PER LE API. LE USANO PER SENTIRE ODORI, SAPORI E TEMPERATURA. CON LE ALI TOCCANO LE COSE E NE RICONOSCONO LA FORMA.
BOCCA: HA DUE MANDIBOLE CHE USA PER LAVORARE LA CERA E RACCOGLIERE IL POLLINE. NELLA SUA BOCCA E’ PRESENTE UNA LIGULA O PROBOSCIDE CHE USA PER ASPIRARE IL NETTARE E L’ACQUA.

ZAMPE: SONO 6 E OGNUNA HA LA SUA FUNZIONE. QUELLE DAVANTI VENGONO USATE DALLE API PER PULIRSI LE ANTENNE. QUELLE CENTRALI VENGONO USATE PER TOGLIERE IL POLLINE DALLE CESTELLE DELLE ZAMPE POSTERIORI E DEPORLO NELLE CELLETTE DELL’ALVEARE. LE ZAMPE POSTERIORI SONO DOTATE DI CESTELLE DOVE LE API RIPONGONO IL POLLINE RACCOLTO SUI FIORI PER TRASPORTARLO ALL’ALVEARE.

PUNGIGLIONE: SERVE ALLE API PER DIFENDERE LA LORO FAMIGLIA O LORO STESSE. QUANDO PUNGONO MUOIONO QUINDI LO USANO SOLO SE ASSOLUTAMENTE NECESSARIO.

i bambini della scuola dell’infanzia di Govone

Lunedì,7 Febbraio 2011 | Scritto da: govone
FRANCESCA: LE API FANNO IL MIELE.
GIULIA: FANNO IL MIELE SUI FIORI E POI I BAMBINI LO POSSONO MANGIARE.
ANDREI: PRENDONO I FIORI E POI FANNO IL MIELE.

 

RICCARDO: PRIMA FANNO IL MIELE NEI FIORI E POI VANNO A CASA E LO FANNO ANCHE A CASA.
SAMUELE: PRENDONO IL POLLINE E POI NELL’ALVEARE FANNO IL MIELE. 
MATTEO: LE API SONO GIALLE E NERE.

 

THOMAS: LE API MI HANNO PUNTO.
STOJANCHO: IO HO RACCOLTO DEI FIORI E POI LI HO DATI ALLE API E LORO MI HANNO DATO IL MIELE.
ALBERTO: DA CASA MIA C’E’ UNA DISCESA E CI SONO LE CASETTE GRIGIE DI LEGNO.

RICCARDO: L’APE E’ PICCOLA.
SOFIA: LE API FANNO BZZZ BZZZ.
FILIPPO: LE API VOLANO CON LE ALI.
 

ARIANNA: IO HO VISTO LE API VICINO ALLA PISCINA.

MATTEO: DI SERA I PADRONI CON LA RETE LI VENGONO A PRENDERE.

 

GIORGIA: LE API SI VEDONO D’ESTATE.
FRANCESCA: ANCHE IN PRIMAVERA PERCHE’ FA CALDO.
SAMUELE: PERCHE’ CI SONO I FIORI.
GIULIA: IN INVERNO C’E’ LA NEVE LE API SI GHIACCIANO E HANNO FREDDO.

 

THOMAS: C’E’ UN PADRONE DELLE API.
GIULIA: SI CHIAMA APICOLTORE, PRENDE IL MIELE E LO PORTA NEI NEGOZI.
MATTEO: LA MAMMA VA NEL NEGOZIO E LO COMPRA.

RICCARDO: HO VISTO LE API NELLA PUBBLICITA’ DEL MIELE.
MATTEO: IN TELEVISIONE HO VISTO LE CASETTE DI LEGNO DELLE API.
FRANCESCA: SI CHIAMA ALVEARE.
SAMUELE: GLIELE COSTRUISCE L’APICOLTORE.

Da conversazione di gruppo dei bambini della scuola dell’infanzia di Govone

Martedì,30 Novembre 2010 | Scritto da: govone

La nostra amica ape Jolanda, durante il suo girovagare per la campagna ha incontrato un personaggio che svolge un lavoro molto utile, per lei, ma soprattutto per noi: IL CONTADINO!

Loro sono diventati molto amici e così ha voluto farlo conoscere anche a noi!

Dal contadino abbiamo imparato a seminare e abbiamo provato questa esperienza a scuola!

Prima abbiamo messo la terra nei contenitori mescolandola con la sabbia. Dopo abbiamo messo i semini nella terra e infine li abbiamo bagnati con l’acqua.  

     

Abbiamo provato a seminare i fagioli, le zucche e il grano.

Per verificare le nostre ipotesi su cosa sarebbe servito ai nostri semini per crescere, abbiamo provato a metterne alcuni nella terra ma al buio, alcuni li abbiamo lasciati senza terra, altri li abbiamo lasciati senza acqua e qualcuno fuori al freddo senza il calore. Regolarmente abbiamo registrato la loro crescita su un grande cartellone.

Abbiamo anche fatto un gioco bellissimo: ci siamo trasformati in semini e ci siamo coricati anche noi vicini ai nostri amici, in silenzio, al buio sotto un telo, facendo finta di essere come i semini che dormivano al calduccio nella terra!

i bambini della scuola dell’infanzia di Govone

Lunedì,28 Giugno 2010 | Scritto da: govone

 

Un sacco di idee e spunti matematici quelli proposti dalla cl. 4^ della Scuola Primaria di Cisterna d’Asti all’ interno del percorso Matecomusei che si è concluso con una grande festa presso il Castello di Cisterna d’Asti il 13 giugno 2010.

Eccoli! 

La classe quarta ha proposto i seguenti giochi:
Un metro quadrato di…prato!

Gli alunni della classe quarta hanno disegnato su di un grande cartellone rigido un metro quadrato, poi hanno preparato 100 decimetri quadrati di cartoncino da far colorare e successivamente incollare sul supporto predisposto.
Lo scopo del lavoro è stato quello di riempire tutto lo spazio con i cartoncini colorati di verde per rappresentare il prato, sperimentando così fattivamente l’effettiva ampiezza del metro quadrato e del decimetro quadrato.
Tangram facile
Il Tangram è un antico gioco cinese costituito da un quadrato, solitamente in legno, suddiviso in 7 poligoni: un parallelogramma, un quadrato e 5 triangoli di cui 2 grandi, 2 piccoli ed uno medio; utilizzando questi pezzi si possono comporre molte figure: oggetti, animali e persone in diverse pose.
Dopo aver sperimentato il gioco in classe gli alunni hanno preparato ognuno un grande tangram in cartone colorato per far giocare gli altri bambini che provavano a riprodurre alcune facili figure riportate su di un cartellone.
I poligoni regolari
Gli alunni di quarta hanno preparato dei poligoni regolari partendo dal triangolo equilatero fino al dodecagono utilizzando semplici stecchini  incollati su cartone.
Osservando il lavoro risultava evidente che più aumentava il numero dei lati più la figura si avvicinava al cerchio.
Nel laboratorio i bambini erano invitati a riprodurre i poligoni rappresentati, sistemando  su una stoffa a terra  dei pennarelli di uguale lunghezza con la funzione di  lati .



Giovedì,10 Giugno 2010 | Scritto da: govone

Discussioni e molto lavoro per gli alunni della 1^ A della Scuola secondaria di 1^ Grado di Priocca - Ic di Govone ( Cn).

Guidati dalla prof.ssa Rocco Elvira e dalla prof.ssa Danusso Paola, hanno avuto modo di comprendere che la cittadinanza inizia davvero dalle semplici esperienze della vita di tutti i giorni.

 

materiali-cittadinanza-e-costituzione-sec-1-priocca-ic-govone

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Martedì,8 Giugno 2010 | Scritto da: govone
Ed eccoci arrivati alla giornata conclusiva del progetto “Matecomusei” che ha visto tutti gli alunni delle scuole di Govone impegnati nella ricerca di elementi, legati alla nostra realtà territoriale, da rileggere attraverso gli occhi della matematica. Attività che ha già avuto un momento forte con la giornata dedicata al torneo dei giochi matematici: “Matematico-giocando” e con la premiazione del 23 maggio. 
Con l’inaugurazione dei nuovi “murales”, presentati con musica e canti, concludiamo invece la parte del progetto più artistica, che ha visto all’opera tanti pittori, grandi e piccoli, tutti insieme, collaborando a un progetto comune.
I bambini della scuola dell’infanzia hanno presentato due semplici filastrocche: “Sulle dita di una mano” e “La villana”.
Poi i bambini dell’ultimo anno insieme ai compagni della prima hanno eseguito “La focaccia”.
 
Gli alunni della classe prima hanno presentato “Ambarabacicicocò”.
Gli alunni della classe seconda hanno eseguito “1,2,1,2,3″ conta popolare italiana recitata su un brano orchestrale classico che ci ricorda il periodo della corte del castello di Carlo Felice.
 
Gli alunni della classe seconda e terza hanno proposto “Lassù nel castello”, filastrocca ambientata nel nostro paese, volutamente riconducibile alle tabelline, inventata dai ragazzi stessi.
Gli alunni della terza, hanno poi ancora presentato “Il rap del 7″, partendo da una conta italiana hanno giocato con la tabellina del sette in italiano e in inglese. 
 
La classe quarta ha presentato una “furlana” danza veneta tipica del 1500.
Gli alunni delle classi terza, quarta e quinta hanno eseguito “Ci piace la musica” accompagnata dagli strumenti suonati dai ragazzi della quinta. 
 
Ed infine tutti insieme, accompagnati da alcuni genitori coi loro strumenti, gli alunni della scuola dell’infanzia e della scuola primaria hanno cantato “La città dei bambini”, invitando tutti gli adulti a costruire, insieme ai bambini, una città ideale nella quale vivere serenamente.
A conclusione del momento musicale si sono esibiti, con i loro strumenti, i ragazzi della scuola secondaria di primo grado, presentando numerosi brani.
  
Il sindaco ha poi proceduto al taglio del nastro per inaugurare il nuovo percorso naturalistico che circonda la scuola.
Ed ecco finalmente “scoperti” i  murales, realizzati sotto la direzione  di Nadia Ghia e della professoressa Leonarda Vigilante, con i quali si è cercato di rappresentare il nostro territorio utilizzando linee e forme geometriche, seguendo le armoniche linee della natura e le linee più definite progettate dall’uomo. Inoltre ci siamo ispirati a grandi pittori che si sono cimentati con le forme astratte trasformandole in fiori, alberi, colline …