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Lunedì,27 Aprile 2009 | Scritto da: canale

Il bosco di Mombirone ci ha dato lo spunto per inventare un racconto su un’acacia nata vicino al pilone votivo che si trova all’imbocco del sentiero.

Ecco la nostra storia.

In un paese del Roero chiamato Canale, nel bosco di Mombirone, proprio dietro al pilone dedicato alla Madonna, vicino ad un cespuglio di rose di macchia, era una piantina sottile sottile di acacia con pochi rami e ancor meno foglie. Il fatto che fosse così piccola era dovuto semplicemente alla sua tenera età.

 

 

 

 

 

 

 

Lì nel bosco c’erano tante altre piante tutte alte e frondose.

 

 

 

 

 

 

 

 

Proprio quella differenza di età e di statura, faceva arrabbiare moltissimo la piantina di acacia. Voleva crescere anche lei …e pure piuttosto in fretta.

“Abbi pazienza” – le diceva un’acacia che di anni ne aveva parecchi –“Vedrai che con il tempo anche tu diventerai come noi”

 La questione della statura era diventata un’idea fissa così cominciò a fantasticare di un luogo dove tutti gli alberi erano alti come lei.

 Pensando e ripensando decise così di partire alla ricerca di un posto dove potesse trovarsi a suo agio.

 Camminando e camminando arrivò in un bellissimo campo tutto dorato. Qui posò la sua valigia, affondò le radici nel terreno, si guardò intorno e si accorse di fare un bel figurone: alta, verde e splendente in mezzo a tutto quel giallo. Si trovava in un luogo magnifico, ma arrivò un enorme mostro: si trattava di una mietitrebbiatrice che masticava tutte quelle piccole piantine tremanti.

Velocemente prese i suoi bagagli, tolse le sue radici e in un batter d’occhio scappò prima di essere travolta.

Arrivò così in una grande città. Trovò un’aiuola, sistemò i suoi piedi nel terreno e pensò di schiacciare un pisolino visto che era esausta dal lungo camminare.

La pace durò proprio poco: fumo, rumori assordanti, fischi, grida,…tutto infastidì la povera acacia che spaventata lasciò la metropoli per trovare un posto migliore.

Arrivò al mare e l’acqua la tranquillizzò. Salì su una nave che la trasportò lontano lontano. Scese sulla terraferma, camminò e camminò non si sa per quanto tempo, ma un bel giorno…

…arrivò in un posto fantastico: alberi alti come lei, con fiorellini bianchi e profumati come i suoi, la circondarono e la abbracciarono.

“Come? Mi conoscete?” – domandò l’acacia –

Gli alberi in coro le risposero. “Bentornata!”

Sapete dove era finita l’acacia giramondo dopo 20 anni?

Era ritornata al punto di partenza, nel bosco di Mombirone, il luogo ideale per la sua serenità.

In seguito ad alcune lezioni di lingua piemontese tenute dalla maestra Tonina Galvagno, abbiamo sentito storie legate al bosco ed abbiamo imparato alcuni nomi di piante ed animali. Di qui è nato lo spunto per trasformare la nostra storia in una filastrocca in piemontese. L’abbiamo illustrata e presentata con animazioni fatte al computer.

E’ stato un lavoro interessante e divertente.

Se vorrete condividerlo con noi, cliccate al link sottostante.

 

Gli alunni della scuola primaria di Canale - classe 2^ sez. A

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Martedì,7 Aprile 2009 | Scritto da: vezza

Chi va nel bosco a cercare i tartufi sovente si imbatte in una sgradevole sorpresa: rifiuti abbandonati chissà da quanto tempo sono l, fra l’erba e i cespugli, in attesa che qualcuno li raccolga e le porti alla discarica. 

 

 

Camminando sul bordo della strada per raggiungere il paese vedo che i rifiuti mi accompagnano: nei fossi, sul ciglio della strada, vicino alle campane del vetro….

Eppure a Vezza si pratica la raccolta differenziata!

Dobbiamo proprio dire che gli uomini non vogliono bene al loro ambiente!

 

Abbiamo scatatto molte fotografie e le abbiamo intitolate:

“Così non va!”

Martedì,7 Aprile 2009 | Scritto da: vezza

Martedì,7 Aprile 2009 | Scritto da: vezza

Nel bosco la temperatura era molto bassa… le mie guance erano fredde. Ci eravamo incamminati in un sentiero che ad un certo punto si suddivideva in due stradine. Percorremmo quella che conduceva ad “un piccolo cortile nel bosco” costruito dagli uomini: un garage ed una piccola capanna per depositare la legna. La parte più bella è stata quando ho osservato il paesaggio.: gli alberi erano imbiancati , sembravano fantasmi impigliati fra i rami….Il cielo si confondeva con al neve e proprio  sulla neve c’erano  piccole impronte di cane.

Si presentava davanti a noi un paesaggio immacolato: spiccavano solo gli alberi scuri che non erano più ricoperti, tranne due pini silvestri che assomigliavano ad ombrelli bianchi.

 

Era tutto bianco solo i tronchi e i rami sbucavano dalla neve. C’era un grande silenzio, a parte qualche mio compagno che parlava o scrosciava i piedi sul ghiaccio. Solo ogni tanto si sentiva qualche cane abbaiare in lontananza.

 

Eravamo circondati da una bosco bianco, ricoperto di neve. I pini sorreggevano ancora la neve. Rumori di animali? Uno, forse due, un cane che abbaiava e l’altro non me lo ricordo.

 

La strada nel bosco era piena di neve che si stava sciogliendo. C’era qualche impronta di persona e di cane. Tutto quello che in precedenza era verde appariva ora completamente ricoperto da uno spesso strato di neve. Solo sula punta della collina appariva un pino silvestre con attorno un po’ di verde. Escluso il fruscio dei nostri piedi che camminavano sulla neve tutto era silenzio: non c’erano animali, nè persone, solo un grande silenzio.

 

Il paesaggio era candido, nessun albero era sfuggito alla neve. La corteccia era molto scura rispetto all’estate.  Abbiamo chiuso gli occhi per ascoltare meglio i rumori: il gocciolìo della neve che si stava sciogliendo, il rumore delle macchine che passavano sulla strada , l’abbaiare del mio cane.

 

Tutto era silenzioso, in tutto quel bianco c’era da perdersi, non solo fisicamente, ma anche con i pensieri. Poi “plof…” era la maestra che ci stava facendo degli scherzi lanciandoci palle di neve. Era divertente vedere che anche lei voleva giocare con noi: lei era il generale e noi i sodati armati di palle di neve.

 

 

 

Martedì,7 Aprile 2009 | Scritto da: vezza

Edoardo è arrivato a scuola con una scatola delle scarpe in mano…conteneva una famiglia di ricci.

Suo papà stava preparando della legna vicino a casa, sotto il bosco della scarpata e li ha visti correre via.

Edo ha deciso di portarli a scuola rinchiusi nella scatola.

 

I tre piccoli si mettevano sotto la mamma per stare al calduccio. Erano tenerissimi e avevamo voglia di coccolarli! Dopo l’intervallo ci siamo messi in cerchio e la maestra Carla li ha appoggiati per terra.

Un piccolo è andato tra le gambe di Alessandro. La maestra ce li ha messi vicini. Erano tutti e tre molto vispi  e annusavano continuamente per terra. La cosa più buffa è che mordicchiavano anche i nostri pantaloni. 

Alcuni bambini non li hanno toccati; altri li accarezzavano: pungevano pochino. Erano vispi e correvano da tutte le parti. La mamma stava rannicchiata e quasi non respirava.

Edo se li è portati a casa per preparare un bel posticino da ripararli durante l’inverno.

Purtroppo la notte sono scappati . Speriamo che la mamma trovi un luogo sicuro per stare al calduccio durante l’inverno.

 

 

 

Settembre 2008

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Martedì,7 Aprile 2009 | Scritto da: vezza

  

Il trifolao indossava stivaloni verdini, pantaloni spessi verdoni e una giacca grigia. In testa portava un cappello, ma, visto che c’era vento, se lo mise nelle gigantesche tasche del giaccone per evitare di perderlo. Engel era un bigle con una enorme macchia nera e marrone sul dorso. Ne aveva anche una piccola sulla zampa destra posteriore. Tranne le orecchie , che erano marroni,tutto il resto del corpo era bianco. Aveva occhi molto scuri, quasi quasi incutevano paura, ma in fondo si capiva che era un cane dolce.

Di notte nel bosco era già molto scuro visto che le giornate iniziavano ad accorciarsi, così portai con me una torcia elettrica per far luce.

Chiesi al trifolao di tenere al guinzaglio il cane e lui acconsentì. Ci fermammo in una piccola radura, slegai il cane e ci guardammo intorno. Gli alberi, scuri com’erano, sembravano mostri. La luce della torcia iniziava e diventare sempre più fioca e presto l’oscurità ci avrebbe avvolti con il suo mantello. Provavo una strana sensazione come se fossi in un film horror…Ma un guaito mi fece voltare: Engel aveva scavato una profonda buca.

 

 

 

 

 

 

 

 

Scuola Primaria Vezza d’Alba Classe V

Giovedì,26 Marzo 2009 | Scritto da: cisterna

Nel bosco dei bambini, a Cisterna d’Asti, si possono trovare tutte le piante che vivono nei nostri boschi. I bambini hanno realizzato le schede, posizionate nel bosco e scaricabili cliccando il link sotto riportato.

Le schede per i bambini più grandi e i ragazzi sono state realizzate dai ragazzi della scuola secondaria di primo grado di Canale.

http://www.retemusealeroeromonferrato.it/scuole_rete/cisterna/sito%200809/schede%20piante.html

Martedì,24 Marzo 2009 | Scritto da: canale

Il  bosco è anche un ambiente magico, dove spesso i personaggi di favole e di fiabe si muovono, fanno degli strani incontri o vivono fantastiche avventure. Insieme ai bambini abbiamo cercato e letto racconti  ambientati in questo luogo e successivamente ne abbiamo inventati altri.

Il lavoro ha coinvolto anche l’area musicale con l’ascolto della fiaba :”PIERINO E IL LUPO” di Sergej  Prokofiev. La composizione, per voce recitante e orchestra, ha permesso di far conoscere ai bambini le caratteristiche dei principali strumenti dell’orchestra.

Protagonista di questa fiaba musicale è Pierino, un bambino che, con l’aiuto di un uccellino, riesce a catturare un temibile lupo.

In quest’opera ogni personaggio è rappresentato da un tema musicale affidato ad un particolare strumento.

La musica di Prokofiev commenta ogni scena illustrando il carattere, i sentimenti e descrivendo le azioni di ciascun personaggio mentre una voce recitante narra la fiaba.

 

  

 

 

 

 

 

 

LA STORIA

 l  Pierino una mattina esce in cortile. l  L’uccellino Sasha saluta Pierino. 

l  Arriva l’anatra che si unisce al gruppo.

l  Arriva il gatto che vuol mangiare l’uccellino ma…

l  Pierino glielo impedisce. L’uccellino vola sull’albero e l’anatra starnazza al gatto.

l  Il nonno sgrida Pierino e lo fa rientrare in casa perché ha paura che il lupo aggredisca il bambino.

l  Dal bosco esce il lupo e mangia l’anatra.

l  Il gatto e l’uccellino riescono a sfuggirgli rifugiandosi sull’albero.

l  Pierino scappa di casa e corre in aiuto dei suoi amici. Con un abile stratagemma e con l’aiuto dell’uccellino riesce a legare il lupo.

l  Dal bosco arrivano i cacciatori e Pierino dice loro di non sparare, ma di aiutarlo a portare il lupo allo zoo.

 

 

GLI STRUMENTI DELL’ORCHESTRA

 

Gli strumenti che rappresentano ogni personaggio sono i seguenti:

 

l  Archi à Pierino

l  Flauto traverso à L’uccellino 

 

l  Oboe à L’anatra

l  Clarinetto à Il gatto

l  Corni à Il lupo

l  Fagotto à Il nonno 

        

l  Timpani à I cacciatori

 

 

 

IL CARTELLONE  CHE ABBIAMO REALIZZATO AL TERMINE DEL LAVORO

 CLASSI SECONDE - SCUOLA PRIMARIA DI CANALE-

 

 

 

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Venerdì,13 Marzo 2009 | Scritto da: canale

ESPERIMENTO SCIENTIFICO SONORO

Accrescere la concentrazione

Con un procedimento graduale : attraverso il gioco i bambini riflettono e si concentrano, ascoltando il suono da loro prodotto.
E’ stato realizzato un esperimento con i bambini di 5anni ponendoli di fronte ad un osservazione di 2 elementi naturali: acqua e sabbia. Pesando questi 2 elementi e mettendoli nei relativi bicchieri, picchiettando con una asticella di metallo abbiamo ottenuto i diversi suoni.

Una scala colorata composta da 8 suoni dal Do grave al Do acuto. Pertanto per riconoscere i suoni cioè le note i bambini hanno colorato l’acqua con < la tempera >

Le note con i rispettivi colori e numeri :

1< DO > Blu ; 2< RE > Marrone ; 3< MI > Verde ; 4 <  FA  > Viola ;
5< SOL > Rosso ; 6< LA > Arancione ; 7< SI > Giallo ;  8< DO > Celeste

PROCEDIMENTO GRADUALE E MODO DI REALIZZAZIONE DELL’ESPERIMENTO

STUMENTI FANTASTICI

“Musica a Colori”

All’inizio io e i bambini di 5 anni siamo andati fuori nel nostro parco giochi a prendere la sabbia e metterla in un contenitore.

Il 6 Novembre ho portato a scuola 8 bicchieri in vetro ed una bilancia.
I bambini hanno pesato tutti la quantità di acqua mettendola negli appositi bicchieri, allo stesso modo ognuno ha pesato la sabbia per metterla in ogni bicchiere.
Questo è stato un modo per l’utilizzo della bilancia.
Per finire hanno colorato con la tempera l’acqua per definire ad ogni nota un colore.
I piccoli erano molto contenti per aver ricavato da soli i suoni con la mia guida, attratti dai colori desideravano sentire i vari suoni così all’inizio hanno suonato la scala ascendente e discendente cantando tutti insieme ” I Suoni” .
Dopo aver suonato e memorizzato  sono riusciti a leggere lo spartito colorato da loro, preparando la melodia  (“Tu scendi dalle stelle”) armonia che ha accompagnato la nostra recita di Natale. Così i nostri bicchieri colorati sono diventati campanelle di Natale.
Sviluppo del ritmo ed  il canto.

 

               

Utilizzo della bilancia con gli elementi: Acqua e Sabbia.

 

    

 I BAMBINI HANNO NOTATO UN FENOMENO DI GALLEGGIAMENTO: LE FOGLIE SONO PIU’ LEGGERE DELLA SABBIA.

 

I COLORI DEL “MAGICO BOSCO”

SAPETE PERCHE’ SONO NATI I SUONI A COLORI ? … I BAMBINI SI SONO ISPIRATI ALLA “NATURA”

Guarda il video dell’esperimento ->

 

Blu :come la fantastica

sorgente d’acqua

 

Marrone : come i tronchi

degli alberi

Verde : come le foglie

   VIOLA : COME LE VIOLETTE CHE SPUNTANO NEL BOSCO IN PRIMAVERA     

   ROSSO : COME L’ENTUSIASMO DEI BAMBINI…

   ARANCIONE : COME IL COLORE DELLE FOGLIE NELL’AUTUNNO

     GIALLO : COME IL SOLE

    CELESTE : COME  IL CIELO

    ECCO LA NOSTRA SCALA MUSICALE!

    PER OTTENERE IL SUONO PRIMA ABBIAMO USATO DEI BASTONCINI DI LEGNO…

 

    POI CI SIAMO ACCORTI CHE LA PERCUSSIONE NEL BORDO DEL BICCHIERE CON UN’ASTICELLA DI METALLO

                                                                           EMETTEVA PIU’ SUONO ( ABBIAMO FATTO QUESTA SOSTITUZIONE).

  IL “PRESEPE” REALIZZATO DAI BAMBINI.

     QUESTA BELLA ESPERIENZA E’ STATA RAPPRESENTATA GRAFICAMENTE.

 ”IL SUONO NELL’IMMAGINE”

                                                        

LA MAESTRA ISABELLA CON GIOIA DOPO L’ESECUZIONE MUSICALE, ACCOMPAGNA FILIPPO E DIEGO A RICEVERE IL MERITATO APPLAUSO DEL PUBBLICO.