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Martedì,11 Maggio 2010 | Scritto da: magliano

Abbiamo  giocato   al   domino   con  le decorazioni che c’erano sui soffitti  in gesso  e    ci     siamo    divertiti   molto; abbiamo   imparato  nuovi  decori.

Sulle tessere  c’erano rappresentati alcuni motivi (trio,il galletto,a carta,a fiori,a rami…).

Il gioco consiste nell’ avvicinare i motivi uguali,formando un lungo serpente.

Abbiamo riprodotto i decori sul quaderno e li abbiamo classificati.

CLASSE 3^ SCUOLA PRIMARIA DI MAGLIANO

Martedì,11 Maggio 2010 | Scritto da: magliano

Sulle nostre colline si trovano sovente blocchi di GESSO.

 

Abbiamo detto che nel nostro castello c’è addirittura un MUSEO

 

DEDICATO  AI  GESSI.

 

Anche a Riez, paese gemellato con Magliano, ci sono i gessi.

 

La maestra ha portato a scuola un piccolo blocco di gesso.

 

Abbiamo notato che, se si mette al sole, brilla, sembra formato da

 

tanti cristalli, è composto da solfato di calcio che si è

 

depositato  quando il mare si è prosciugato  milioni

 

di anni fa. E’ di un colore grigio trasparente.

 

CLASSE 3^ MAGLIANO ALFIERI

Martedì,11 Maggio 2010 | Scritto da: magliano

Venerdì 26 febbraio abbiamo continuato il nostro percorso relativo al progetto della RETE MUSEALE facendo tappa al castello di Grinzane Cavour, con lo scopo di visitarlo e di partecipare ad un’attività di laboratorio in cui abbiamo dipinto e costruito il modello del castello stesso.

Ora possiamo confrontare il castello di Grinzane con il nostro di Magliano per cogliere le differenze della loro struttura sia interna che esterna.

E’ stato un lavoro molto interessante ed ora vogliamo farvelo vedere:

veduta del castello

veduta del castello

Venerdì 26 febbraio siamo andati al castello di Grinzane Cavour, appartenente, in passato, al Conte Camillo Benso Cavour, che si dedicò particolarmente al settore agricolo, specialmente alle viti.

 

busto-di-cavour

busto-di-cavour

 

Il castello, un tempo, era soltanto composto da una torre di avvistamento edificata nel 1305, mentre la residenza fu costruita alla fine del secolo.

Oggi, nel castello, si svolge l’asta mondiale di beneficenza via satellite del tartufo d’Alba, a cui il museo dedica una sala.

Per prima cosa abbiamo visitato il museo.

Nella prima sala abbiamo visto un antico torchio pubblico costruito nel 1704: per farlo funzionare si metteva l’uva nel tino, poi dal lato opposto si facevano girare due buoi che, col loro movimento, abbassavano una pietra, di conseguenza si alzava il tronco e scendeva l’altra estremità,pigiando l’uva.

torchio del 1704

torchio del 1704

 

Nella sala successiva abbiamo osservato un soffitto a cassettoni, decorato, in cui si può intravvedere lo stemma di famiglia: un toro rosso in campo bianco.

soffitto a cassettoni

soffitto a cassettoni

 

La sala seguente è affrescata sul soffitto con bellissimi dipinti del 1500, purtroppo parzialmente rovinati dall’umidità, raffiguranti angeli che suonano, scrivono, disegnano…

affreschi degli angeli

affreschi degli angeli

affreschi degli angeli

affreschi degli angeli

 RAPPRESENTAZIONI DI AMBIENTI CONTADINI

Proseguendo siamo entrati in una sala dove sono stati riprodotti dal vivo alcuni ambienti contadini: una cucina dell’800,un’osteria , una cantina,abiti dei parroci  e raffigurazioni dei vari cambiamenti dei paesaggi a seconda delle ore e delle stagioni, al tempo del Conte Camillo Cavour.

 

la cucina dell’ 800

la cucina dell’ 800

osteria

osteria

osteria

osteria

paramenti e oggetti del parroco

paramenti e oggetti del parroco

stanza delle ore

stanza delle ore

 

mestieri di un tempo

mestieri di un tempo

Nelle ultime sale sono stati allestiti, infine, degli spazi con gli attrezzi dei mestieri di un tempo.

 

Usciti dal museo, abbiamo fatto una pausa merenda e poi, insieme alla guida Paola, ognuno di noi ha dipinto con gli acquerelli il castello di carta, lo ha ripiegato sui lati e ha ottenuto un modellino tridimensionale del castello stesso.

….ED ORA CERCHEREMO DI RIPRODURRE IN 3D ANCHE IL NOSTRO BEL CASTELLO DI MAGLIANO E, SOPRATTUTTO, DI IMPROVVISARCI SCULTORI RIPRODUCENDO  GLI AFFASCINANTI SOFFITTI IN GESSO!!!

 

laboratorio di attività creativa

laboratorio di attività creativa

laboratorio di attività creativa

laboratorio di attività creativa

 

laboratorio di attività creativa

laboratorio di attività creativa

 

laboratorio di attività creativa

laboratorio di attività creativa

laboratorio di attività creativa

laboratorio di attività creativa

GLI ALUNNI DELLA CLASSE 4^ DI MAGLIANO ALFIERI

 

 

Martedì,13 Aprile 2010 | Scritto da: magliano

               Nicolò: Con il gesso facevano i soffitti e altre cose, tipo cornici e

decorazioni.

Michela: Prendevano il gesso, lo lavoravano,lo pesavano per ridurlo in briciole.

                   Davide B: Lo mettevano in uno stampo.

Francesca: Lo pestavano con una grossa pietra, chiamata MACINA, tirata da un asino.

                        Gabriele: Si mescolava la polvere di gesso con l’acqua,si versava nello stampo e,asciugando, prendeva la forma.

                             Francesca: Sullo stampo si spalmava olio e sapone per non far attaccare il gesso.

 

CLASSE 3^ SCUOLA PRIMARIA DI MAGLIANO

Giovedì,18 Marzo 2010 | Scritto da: magliano

Rieccoci! Non ci siamo dimenticati il secondo appuntamento con i racconti dei nonni che sono intervenuti nella nostra scuola dell’infanzia!!! Buona lettura!!

Pierino- nonno di Niccolò

Luciana- nonna di Virginia che era una maestra.

 

DOVE ANDAVI A SCUOLA?

Pierino: andavo a scuola a Magliano alto, all’asilo. Non venivo in questa scuola perché la stavano costruendo. L’hanno inaugurata il 14 aprile del 1929. Non avevamo il cavallo per andare a scuola, solo i ricchi, c’era uno che faceva il servizio e caricava tutti.

 

COSA RICEVEVI A NATALE?

Pierino: tutti poveri e non ricevevamo niente. C’erano dei cugini di Marsiglia che arrivavano dopo Natale con il triciclo e la bambolina e tutti andavano a vedere…Se ricevevamo un mandarino era già troppo!

 

COSA CI RACCONTI NONNA LUCIANA…

Sono nata a Neive, non c’era il ponte ancora e quando ero piccolina c’era la guerra e giochi non c’erano. Eravamo cinque sorelle. Le bambole erano di stoffa e le faceva la madrina che era sarta. Ero già fortunata! I vestiti non si compravano già fatti, si comprava la stoffa. Le scarpe: d’inverno tutti portavano gli zoccoli ma noi avevamo già un calzolaio che faceva gli scarponcini. D’inverno la bici non si poteva usare. C’era il fango per strada e ci cambiavamo le scarpe arrivati a scuola e mettevamo le pantofole, c’era già la “Superga”. D’inverno dovevamo tenere accesa una luce piccola in casa perché c’erano gli aeroplani fuori. A Natale non si faceva la messa di mezzanotte, ma alle 17 durante la guerra. Ci portavano a vedere il presepe e si faceva un po’ di festa. Ricevevamo i mandarini, un sacchettino di caramelle, i BUN BUN, calze fatte a mano, una maglia, noccioline americane, bamboline con la faccia di stoffa o pasta di pane. A scuola andavo a piedi da sola perché non c’erano pericoli. Babbo Natale non c’era, c’era Gesù Bambino. Il pane non lo abbiamo mai avanzato! A fare la mia età ci vogliono 20 bambini per 4! Il presepio lo facevamo sì ma le statuine a me le hanno comprate quando avevo10 anni, più avanti. L’albero non lo facevamo.

 

COSA SI MANGIAVA A NATALE?

 

Pierino: come gli altri giorni: polenta, ceci…

Luciana: …la mia mamma faceva gli agnolotti, tante famiglie allevavano il maiale e si facevano i salami.

Pierino: mio nonno mangiava anche la volpe o i porcellini d’india se aveva fame!

Tutte le mattine la mamma faceva la polenta, poi diventava dura e si tagliava col filo. Per dargli più gusto si “toccava” un’acciuga appesa ad un filo…

Luciana: al pranzo di Natale si mangiavano gli agnolotti, non sovente, anche a Pasqua, poi polli, conigli che avevamo noi…in macelleria andavano i ricchi. La pizza non si mangiava, si faceva una FRICIULA, che si faceva friggere in padella.

 

ANDAVI AL MARE NONNO PIERINO?

Il mare? Chi non lo ha ancora visto qui? Io l’ho visto a 20 anni al militare!

 

E LE FESTE DI COMPLEANNO?

Luciana: ci facevano una torta fatta in casa…sì ce li hanno sempre festeggiati!

 

SE ERAVATE COSI’ POVERI COME FACEVATE A PAGARE LE SCARPE? CON UN PESCE?

Pierino: niente, non si comprava!

 

COSA MANGIAVATE ALL’ASILO?

Luciana: ci davano il riso, tutti i giorni, la pasta mai e noi ci portavamo il cestino e la mamma ci metteva l’uovo sodo, un pezzo di cioccolata, pane e burro.

 

ALLA SERA CHE FACEVATE?

Luciana: non c’era la tv. Siccome si allevavano le mucche e le si tenevano proprio per l’alimentazione dei bambini, c’è chi aveva una stalla grande grande e se qualcuno voleva riunirsi si incontravano lì. C’era una nonna brava a raccontare storie. Una vicina portava la legna e contribuiva a scaldare, intanto stava lì con noi a parlare. Si portava la calza da fare.

 

E POI CHE CI RACCONTI DI BELLO…

Luciana: non c’era l’acqua in casa, neanche il frigo. C’era il pozzo e con la catenella si tirava su il secchio. Una volta a settimana, il sabato, si faceva il bagno nel “BASSIN” . Sui balconi c’era uno sgabbiotto con il buco e si facevano lì i bisogni. Anche in questa scuola si andava fuori a fare pipì e popò…

 

SEI ANDATA A SCUOLA?

Sono andata in collegio ad Alba, ho fatto l’asilo e la scuola elementare nella mia frazione. Ho dato un esame di ammissione per andare alla media con due scritti più un orale. In collegio c’erano le suore. Eravamo tutte ragazze. Ho fatto prima, seconda, terza, quarta magistrale.

Alle 6,15 dovevamo alzarci, lavarci. Dormivamo in cameroni grossi. Tutte si facevano le trecce, una cosa antipatica. Si andava a messa tutte le mattine. Alle 7,30 eravamo in refettorio per la colazione e le suore ci accompagnavano a scuola in silenzio ed in fila. A pranzo, tutti zitti e non si batteva con il cucchiaio. Una suora leggeva (vite dei Santi ecc.) e si faceva silenzio. Alle 21.30 tutti a nanna, se uno doveva ancora studiare, doveva chiedere permesso. Fino a Natale si stava in collegio ma io ero fortunata perché i miei genitori tutti i sabati venivano a trovarmi e portavano via le robe sporche. Ho provato a chiedere di andare col treno a mio papà ma…niente!!

Una volta, durante la Fiera del Tartufo, ci hanno portato a vedere via maestra ma ci hanno portato all’una del pomeriggio quando era tutto chiuso! Domenica pomeriggio facevamo una passeggiata ad Altavilla, tutte le domeniche sempre così. Avevamo tutte una divisa blu scuro, calze nere…abbiamo lottato per ottenere le calze beige! Alcune ragazze, sul treno, nel gabinetto, per andare a casa si cambiavano le calze e si mettevano anche le scarpe con il tacco!

A scuola c’erano solo i pastelli di legno colorati, nessun pennarello.

 

QUALCHE MOMENTO FELICE…

Pierino: il coscritto!! Il lavoro non è mai mancato perché la guerra ha spaccato tutto e i lavori di ricostruzione c’erano.

Luciana: ci si accontentava di poco. Tutti riuniti in famiglia. Si parlava lì!

 

NONNO PIERINO CE L’AVEVI LA FIDANZATA?

Eh! Per vedere una ragazza si prendevano tante messe!!…e i vespri ecc. E c’era sempre la mamma!

 

MA VOI COME FATE A SAPERE TUTTE QUESTE COSE?

…le abbiamo viste!

   

Giovedì,18 Marzo 2010 | Scritto da: magliano

In attesa di pubblicare gli eccezionali lavori specifici del Progetto “Matecomusei” realizzati con la nostra bravissima esperta d’arte, una pittrice molto apprezzata in zona che ha accettato di collaborare con noi ( siete curiosi eh!!;-) ), abbiamo continuato ad “esercitarci” con le forme, in particolare siamo entrati nel “vivo” dell’argomento.

Il museo dei gessi presenta dei soffitti con forme molto belle e soprattutto con elementi simmetrici di spiccato interesse artistico. Pertanto, nel laboratorio matematico si sono sperimentate attività di simmetria con forme geometriche di base come quadrato, rettangolo e triangolo. Un “bravo” davvero a tutti i bimbi…lavoro non semplice per la scuola dell’infanzia!

   

Martedì,23 Febbraio 2010 | Scritto da: magliano

Noi bambini della scuola dell’infanzia abbiamo voluto rievocare un’antica questua di Carnevale, ripresa dal gruppo spontaneo maglianese nel 1973 travestendoci anche noi da MAGNIN! Il “magnin” era lo stagnino e, giovani con il volto nero di fuliggine lo rappresentavano in mascherata, andando di casa in casa e percuotendo latte, pentole e tegami. Essi raccoglievano vino, salami e farina di meliga. Abbiamo proposto la nostra canzone rigorosamente in piemontese alle persone del paese… che gentilmente hanno rifornito la nostra “banca dolci”!!

 

Sabato,20 Febbraio 2010 | Scritto da: magliano

Aprendo l’email siamo state piacevolmente sorprese di ricevere la newsletter del mese di Febbraio 2010 dell’Ecomuseo, avente come tematica il Carnevale. Cosa c’è di così entusiasmante, direte voi? Eh, sì questa volta ci siamo proprio sentiti importanti, perché l’articolo in questione si soffermava sulle tradizioni carnevalesche del Roero, con riferimenti ad Antonio Adriano, sempre vivo con i suoi pensieri nelle nostre menti.

Vogliamo “copiare e incollare” qua, anche se la qualità dell’immagine sarà scarsa, l’articolo dell’Ecomuseo.

Quest’anno poi, abbiamo organizzato la tradizionale festicciola di Carnevale alla scuola dell’infanzia, invitando proprio 2 maschere “speciali” di Magliano: LA CAPRA E L’ORSO!!…costruiti con materiali di recupero!!

 

Sabato,20 Febbraio 2010 | Scritto da: magliano

Quest’anno abbiamo veramente aperto le porte della scuola materna ai nonni, invitandoli a raccontarci “pezzi” della loro vita e storie meravigliose che hanno popolato la loro infanzia maglianese. Vi lasciamo questa carrellata di racconti che hanno proprio incantato i bambini e vi diamo già un secondo appuntamento con i nonni di Magliano, per raccontarci “cosa facevano da bambini”…

AVVERTENZE ALLA LETTURA: il piemontese trascritto non è propriamente corretto, ci scusiamo in anticipo per le eventuali imprecisioni…

 

  

STORIA DEL CANE MALACO’

 

“Quando eravamo piccoli la sera non c’era la tv e ci radunavamo nella stalla perché era il posto più caldo della casa, con gli animali. Ci sedevamo sulla paglia  e venivano tutti gli abitanti della borgata, eravamo 9 o 10 ragazzini. Si faceva la “vià”, cioè ci si andava a trovare…

Beh, mio nonno Giuvanin abitava in una casetta e aveva un cane molto intelligente che si chiamava Malacò: gli mancava solo la parola!

Mio nonno aveva un terreno che fruttificava poco, era povero, ci andava lì con un carretto e  ci saliva sopra anche Malacò. Lì ci coltivavano la canapa. D’inverno alle quattro e mezza tornavano dalla campagna perché era già buio, non c’era la luce elettrica e si filava la canapa alla luce del lume a petrolio.

Malacò era un cane nero con un occhio nero, aveva 10 anni, era grosso, pesava 60 chili e lo tosavano d’estate perché aveva il pelo lungo.

Una domenica c’era solo la polenta per pranzo senza companatico.

-Eh beh, fuma finta ca sia vigilia… Duman et va mal anche a ti Malacò, iè mac dla pulenta!-

Alla messa della domenica c’era il parroco Don Mollo. Malacò aspetta che la gente è in chiesa che entrino tutti. Dove c’è il giornalaio adesso, dove c’è Franca che vende i giornali, c’era un signore che si chiamava Aristide che vendeva i salami e la domenica mattina metteva fuori le salsicce. Malacò prende la salsiccia, se la mette come una collana e… via! Aristide vede sto cane con la salsiccia, prende il tridente e si mette ad urlare: - An rubame la sausisa!-

Urlava talmente forte che il parroco in chiesa, durante la predica dice: - Che succede fuori, c’è Aristide che grida!- e sospende la messa!

- Chi è che ta rubate la sausisa?-

- En can, mai vist en can gros parei!!-

Malacò intanto si era nascosto, poi lo trovano e nonno Giuvanin dice: - Malacò, va bè che uma en mac la pulenta ma iè nen insegnote andè rubè!

Il cane piangeva, aveva capito la lezione. Nonno Giuvanin non dà più indietro la salsiccia perché ormai era sporca ma il giorno dopo si va a scusare e anche se povero va a pagarla.”

 

ALCUNE RIFLESSIONI-DOMANDE DEI BIMBI…

 

M.Chiara: il cane voleva essere gentile…

Martina: ma il cane non poteva andare in banca e prendere i soldi?

 

 

STORIE DI MASCHE

 

“Sapete chi sono le masche? No!?

Allora vi racconto delle storie…

 

1) C’era una pecora grossa, era il capo branco, si chiamava CIOTALINA. Le pecore erano in un prato, che non era il loro prato ma in quello del vicino. Il padrone del prato le vede e le sgrida per farle andar via. Le pecore si mettono a rincorrerlo. Lui aveva paura delle cornate! Riesce a entrare in casa e a chiudere la porta col bastone. Con le corna gli rovinano tutta la porta! Dopo un po’ più niente…allora lui toglie il bastone alla porta e invece dei segni delle cornate, c’erano segni di due mani sulla porta! Era una masca (una donna strega un po’ burlona che si era trasformata in una pecora).

2) Tre “matote” (signorine) di S. Giuseppe venivano a S. Maurizio, alla festa del paese a Magliano. C’era anche il ballo a palchetto. Era buio e quando arrivano vicino al cimitero, vedono dei cani che abbaiano. Loro si mettono a correre, mentre un cane le insegue e dice: - Cate chi ai sun!”

Arrivano poi dal muretto, si siedono, piangendo, mentre dei giovanotti chiedono loro cosa è successo…ma i cani erano spariti! Nessuno ci credeva! Così tornano a casa e non vanno più a ballare!

3) Di notte un carro coi buoi doveva andare a caricare della ghiaia in un campo in salita vicino alla Statale. Ad un certo punto si ferma e non si muove più! Sta fermo fino al mattino, allo spuntare del sole i buoi ripartono come per magìa. Gli uomini erano proprio arrabbiati! Era una masca invisibile che loro non vedevano ma i buoi sì!

4)Oltre alle masche burlone c’erano anche masche cattive come quella che si trasformava in albero ed impediva il passaggio dei buoi sulla strada di sera. I padroni dei buoi allora tagliavano un ramo all’albero, così passavano. Il giorno dopo in paese si vedeva una donna senza un braccio che camminava per il paese…

 

 

Venerdì,19 Febbraio 2010 | Scritto da: magliano

I bambini dell’infanzia si entusiasmano facilmente per le storie, specie quelle che parlano del lupo!! Le storie popolari maglianesi hanno spesso come personaggi proprio degli animali forti o paurosi, la volpe, l’orso…ma il lupo rimane sempre il loro preferito! Ed allora perché non creare un tris “matematico” con alcuni protagonisti speciali amati dai bambini come i 3 porcellini?

Ecco alcune foto dell’attività:

 

Sezione: Museo Magliano, Scuole Magliano  Parole chiave:  Scrivi un commento