Anche noi alunni della scuola primaria abbiamo imparato molte cose sulla tecnica dell’affresco sotto la guida dell’esperta Nadia Ghia.
Durante il primo incontro, l’esperta ci ha fornito notizie tecniche sull’affresco e un quadro di storia dell’arte.
L’affresco si realizza sull’intonaco fresco. L’intonaco si prepara mescolando con l’acqua 2 parti di sabbia di fiume e 1 di calce spenta. Quando la consistenza dell’intonaco è giusta (né troppo asciutta né troppo bagnata), si dipinge con i pennelli usando i pigmenti. I pigmenti sono polveri colorate estratte direttamente dai minerali. I pigmenti a nostra disposizione sono: ombra bruciata (marrone), rosso ossido di ferro, ocra gialla dorata, rossetto inglese (arancione), nero, blu oltremare e verde ossido scuro.
L’affresco veniva usato dagli uomini primitivi per realizzare le pitture rupestri nelle loro caverne e dagli Egizi per dipingere l’interno delle loro piramidi.
Venendo più vicini a noi nel tempo, l’affresco è stato molto usato nel Medioevo con il pittore Giotto,un allievo di Cimabue, ha realizzato affreschi molto belli e preziosi, curando molto i materiali ed i particolari.
Nel Rinascimento i pittori più famosi sono stati:
Leonardo, che amava sperimentare sempre tecniche nuove, curava un po’ meno i materiali ed usava la tecnica della prospettiva; famosa è “ L’ultima cena” che si trova a Milano;
Michelangelo, che ha dipinto la Cappella Sistina a Roma, usava molto dipingere il corpo nudo perché lo considerava una macchina perfetta;
Tiepolo Gian Battista, che a Venezia dipingeva scene storiche ed usava anche i trompe l’oil.
Nei tempi successivi, l’affresco è stato abbandonato e sono stati privilegiati i dipinti ad olio e i murales.
Tra i pittori contemporanei abbiamo il messicano Diego Rivera che usa l’affresco per rappresentare scene di vita quotidiana e di guerriglia.
I grandi affreschi realizzati dai pittori erano fatti a giornate cioè ogni giorno si intonacava solo la parte che si riusciva a dipingere.