“A San Marc e San Giòrss son ancora desciòss”, con questo proverbio, che si riferiva alle uova dei bachi da seta che dovevano ancora schiudere, i contadini scandivano il loro calendario e si apprestavano ad avviare l’allevamento dei bigatt, che rappresentava una possibilità di introito nelle povere casse contadine.
Il giorno di San Marco le donne ponevano le uova in un sacchetto, che veniva legato al collo e messo sotto la maglia e andavano alla processione, che apparteneva al ciclo delle Rogazioni, chiamata “processione dei bachi da seta”, dove il sacerdote benediceva le uova propiziandone lo sviluppo.
Anticipando la tradizione, le uova dei bachi da seta allevati dai bambini della scuola dell’infanzia di Cisterna, giovedì 23 aprile si sono schiuse grazie al tepore dell’unica giornata soleggiata della settimana. Dopo 10 mesi di riposo, tanti minuscoli bombix mori sono usciti dalle uova riavviando il ciclo di cure che aveva caratterizzato l’attività della scuola dell’infanzia di Cisterna negli ultimi mesi dell’anno scolastico scorso.
I bambini hanno accolto con entusiasmo i nuovi arrivati e, per festeggiare l’evento, hanno posizionato un fiocco rosso sulla scatola che li ospita.
Fino alla fine dell’anno i piccoli allievi della scuola saranno impegnati, con i bambini della scuola primaria, nell’allevamento dei bachi e avranno, ancora una volta, la possibilità di vedere i risultati delle loro cure ottenendo centinaia di bozzoli colorati.
T.M.