Scuola infanzia Magliano
Abbiamo letto il racconto di Tunin: quando era piccolo, aiutava suo papà, andando nelle cave di gesso…
Scuola infanzia Magliano
Abbiamo letto il racconto di Tunin: quando era piccolo, aiutava suo papà, andando nelle cave di gesso…
Per la festa della mamma abbiamo realizzato questi utili sacchettini profuma-biancheria, realizzati con forme di gesso, imbevute di olio essenziale di lavanda. Abbiamo preso spunto dai calchi di gesso del nostro museo!
NAVIGANDO SU INTERNET PER AMPLIARE LE NOSTRE CONOSCENZE, CI SIAMO RESI CONTO CHE IL GESSO NON ERA UNA RISORSA SOLO DEL NOSTRO TERRITORIO, MA ANCHE DI ZONE MOLTO PIU’ LONTANE DA NOI, COME L’EMILIA ROMAGNA…DOVE, IN UN PICCOLO PAESE DI COLLINA, BORGO TOSSIGNANO, IL LAVORO PRINCIPALE PROVENIVA PROPRIO DALLE CAVE.
PENSATE CHE DALLA CAVA DI BORGO SONO NATI I GESSETTI PER TUTTE LE SCUOLE ELEMENTARI D’ITALIA!
LA POESIA NARRA DI QUESTO PICCOLO PAESE:
SE DALLA PIANURA DI ROMAGNA SALI VERSO LA COLLINA
E LASCI L’ EMILIA ANDARE VERSO IL MARE
A VOLTE DI NOTTE I FANTASMI PUOI VEDERE
GIGANTI E BIANCHI
DI FORME STRAMPALATE
APPAIONO ALLE CURVE DELLA PROVINCIALE
CHIAZZE CHIARE
CHE ANCHE UNA LUNA INCERTA SVELA
E LA NEBBIA AMMETTE
QUANDO SI DISTRAE,
STANNO CRESCENDO
I FANTASMI DELLA VALLE,
APPARTENGONO ALLA MONTAGNA,
UNA MASCHERA
LA FATICA
POLVERE DI GESSO
CI SEGNALA
FORTE BIANCO CATTURA
LA LUCE
ACCECA IL CIELO
INTORNO SOVRASTA
IL PAESE DI BORGO
POCO FUORI
ACCOGLIE, CONSENTE
IN SILENZIO ANNUISCE
SONO I FANTASMI DELLA VALLE.
UN PO’ DI STORIA SUL GESSO
LA PIETRA DI GESSO COTTA O CRUDA FU UTILIZZATA FIN DAI TEMPI ANTICHI.
GLI EGIZI CON ACCURATE TECNICHE DI
PREPARAZIONE UTILIZZAVANO QUESTO MATERIALE PER INTONACI, STATUETTE, INVOLUCRO PER CORPI MUMMIFICATI.
ROMANI E GRECI NE CONOSCEVANO BENE L’USO.
LA PRIMA TESTIMONIANZA DELL’ATTIVITA’ DEL “GESSAROLO”, UNO DEI TANTI MESTIERI ORMAI SCOMPARSI, RISALE AL 1764, ANNO IN CUI APPARE IN UN LIBRO IL NOME DI “PADANO GESSAROLO”CHE RITROVEREMO ANCORA PER ALTRI 150 ANNI.
ERA UN’ATTIVITA’ TRASMESSA DI PADRE IN FIGLIO, FATICOSISSIMA, CHE COINVOLGEVA ANCHE DONNE E BAMBINI.
ERA UN MESTIERE INSICURO POICHE’ NON SI POTEVA SOPRAVVIVERE CON ESSO E PER MOLTI ERA UN’ATTIVITA’ SALTUARIA, SOPRATTUTTO PER I CONTADINI CHE NEI MESI DOVE NON C’ERA LAVORO NEI CAMPI POTEVANO ARROTONDARE I LORO MAGRI PROVENTI.
STORIA DI TUNIN
DAL MESTIERE DI “CAVATORI DEL GESSO” ALLO SMERCIO DEL PRODOTTO, IL PASSO FU BREVE.
ALTRI, I CARRETE’, VIVEVANO DEL MESTIERE DI “CORRIERI”, TRASPORTANDO IL GESSO NELLE FORNACI CON IL BARROCCIO, PROPRIO COME ABBIAMO VISTO NELLA STORIA DI TUNIN.
MA COME SI ESTRAEVA E SI TRASPORTAVA LA PIETRA CALCAREA?
L’ESTRAZIONE DELLA PIETRA DI GESSO AVVENIVA PRESSO LE CAVE ESISTENTI, QUI VENIVA ESTRATTA FACENDO ESPLODERE DELLE MINE, COSTITUITE DA POLVERE DA SPARO.
I PEZZI, DI CIRCA VENTI CHILI CIASCUNO, VENIVANO CARICATI SUGLI ASINI E TRASPORTATI NELLE CARCARE.
GLI ASINI SVOLGEVANO UNA FUNZIONE DETERMINANTE, POICHE’ ERANO L’UNICO MEZO DI TRASPORTO SIA DELLA PIETRA SIA DELLA MATERIA FINITA.
LE CARCARE
LE CARCARE ERANO COSTRUITE SUL PENDIO STESSO DELLA COLLINA DA CUI SI ESTRAEVANO LE PIETRE CALCAREE.
CONSISTEVANO IN PICCOLE CASETTE DI 10 MQ CIRCA COSTRUITE CON PIETRA E MALTA DI GESSO, COL TETTO RICOPERTO DA CANALI.
QUASI TUTTE LE CARCARE SONO STATE ABBATTUTE
E AL LORO POSTO SONO STATE EDIFICATE CASE IN CEMENTO ARMATO.
SAREBBE BELLO RECUPERARE LE POCHE CARCARE ESISTENTI COME TESTIMONIANZA DI UN LAVORO CHE HA CARATTERIZZATO UNA PARTE DELL’ECONOMIA DEL PAESE PER SECOLI.
ANCHE NELL’ARTE SONO STATE RAPPRESENTATE DA IMPORTANTI ARTISTI, LE FORNACI DI GESSO…COME TESTIMONIANZA DEL MONDO CONTADINO.
AL MUSEO DEL LOUVRE DI PARIGI SI PUO’ AMMIRARE QUESTO IMPORTANTE DIPINTO SU TELA AD OLIO DEL PITTORE FRANCESE THEODORE GERICAULT.
IL CASTELLO DI MAGLIANO ALFIERI
MAGLIANO ALFIERI SORGE SU UNA COLLINA DELLA SPONDA SINISTRA DEL FIUME TANARO, SETTE CHILOMETRI A NORD-EST DI ALBA.
E’ IN ETA’ ROMANA CHE IL TERRITORIO DI MAGLIANO ACQUISISCE IMPORTANZA.
GLI ALFIERI NEL 1240 ACQUISTANO IL CASTELLO E, NEL 1910, MAGLIANO D’ALBA
PRENDE IL NOME DEGLI ALFIERI.
NEL 1937, CON LA MORTE DELLA MARCHESA ADELE ALFIERI, SI ESTINGUE ANCHE QUESTO CASATO.
NEL 1952 L’EDIFICIO E’ OFFERTO IN DONO AL COMUNE, CHE LO RIFIUTA, MENTRE LO ACCETTA IL PARROCO DI SANT’ANDREA.
INFINE, NEL 1986 L’EDIFICIO PASSA IN DONO DALLA PARROCCHIA AL COMUNE.
DAL 1975 IL CASTELLO OSPITA IL MUSEO DI ARTI E TRADIZIONI POPOLARI
DOVE SONO CONSERAVTI RARI SOFFITTI IN GESSO.
TRA LE SALE PIU’ SIGNIFICATIVE UN SALONE DEGLI STEMMI IN GESSO DELLA FAMIGLIA ALFIERI E IL SALONE DELLE AQUILE.
DAL 2007 FA PARTE DEL CIRCUITO DEGLI 8 CASTELLI MEGLIO NOTI COME CASTELLI DOC.
LA RETE DEI CASTELLI INCLUDE I MANIERI DI GRINZANE CAVOUR, BAROLO, SERRALUNGA, GOVONE, MAGLIANO ALFIERI, RODDI, MANGO E BENEVELLO.
PROPRIO UNO DI QUESTI E’ STATO VISITATO DA NOI, ALL’INTERNO DI UN PROGETTO SCOLASTICO IN RETE. ABBIAMO POTUTO CONFRONTARLO COL NOSTRO DI MAGLIANO E NON SOLO…L’ABBIAMO COSTRUITO IN 3D!!!
IL MUSEO DEI GESSI
GIOVEDI’ 29 APRILE: ECCOCI DI FRONTE AL CASTELLO DI MAGLIANO!
AD ACCOGLIERCI C’E’ SILVANA, CHE CI ACCOMPAGNERA’ IN QUESTO INTERESSANTE VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEI GESSI…
ENTRIAMO E OSSERVIAMO SULLO SCALONE IL BUSTO DI VITTORIO ALFIERI, ANTICO PROPRIETARIO DEL CASTELLO…COME ABBIAMO GIA’ SCRITTO NELLA STORIA PRECEDENTE.
ENTRIAMO NEL SALONE DEGLI STEMMI E SILVANA CI RACCONTA COME HA AVUTO ORIGINE LA SCOPERTA DI QUESTI MERAVIGLIOSI SOFFITTI IN GESSO CHE ANDREMO A VEDERE.
LA STORIA INCOMINCIA COSI’:
IN UN POMERIGGIO D’AGOSTO DEL LONTANO 1971, UN GRUPPETTO DI CINQUE AMICI STAVA SISTEMANDO UN VECCHIO BARROCCIO CUSTODITO SOTTO IL PORTICO DI UNA VECCHIA CASA DISABITATA DI SANT’ANTONIO DI MAGLIANO.
TUTO QUESTO IN OCCASIONE DI UNA FESTE CAMPESTRE CHE SI SAREBBE TENUTA A NEIVE.
ORNATO CON FRASCHE E CONDOTTO DAL CAVALLO, IL BARROCCIO SAREBBE ANDATO ALLA FESTA.
QUEL GIORNO, PERO’, SOPRAGGIUNSE UNA GRADITISSIMA SORPRESA!
QUALCUNO ALZO’ GLI OCHI E NOTO’, SU UN FRAMMENTO DI PIETRA BIANCASTRA, UN’ ASSAI STRANA FIGURA: UN ALLEGRO PUTTINO, UN PO’ NASCOSTO DAI MATTONI,CHE TENEVA IN MANO UN NASTRO COME UN BAMBINO CHE SALTELLA LA CORDA.
QUEL GIORNO LA COSA FINI’ LI’, MA PRESTO AVREBBE AVUTO UN SEGUITO CHE PORTO’ IL GRUPPO DI AMICI ALLA SCOPERTA DEI SOFFITTI IN GESSO DELL’ALBESE.
Dal salone degli stemmi ai soffitti in gesso…
NEL SALONE DEGLI STEMMI SI PUO’ NOTARE LO STEMMA DEGLI ALFIERI, SIMBOLEGGIATO DALL’AQUILA, SIMBOLO DI FORZA E DI POTERE.
I MOTIVI CHE RICORRONO MAGGIORMENTE NEI SOFFITTI, SIMBOLI DI ABBONDANZA,DI RINASCITA E DI DECORO: IL SOLE, I GRAPPOLI D’UVA, GLI UCCELLI,I FIORI,LA TESTA DI UN IMPERATORE….
PROPRIO COME ABBIAMO VISTO LEGGENDO LA STORIA DI TUNIN,ECCO LA MACINA A CUI SI LEGAVA L’ASINO PER TRITURARE I PEZZI DI GESSO…
DALLA MATRICE…ALLA COLATA DI GESSO….AL LAVORO ULTIMATO.
…continua classe 5^ Magliano…
Una seconda attività con Carola è stata la pittura su stoffa di alcuni fregi in gesso.
Carola ha proiettato sulla stoffa i motivi scelti e noi abbiamo disegnato i contorni.
In seguito abbiamo colorato i disegni con i colori per stoffa.
Il risultato è stato buono; è bello il nostro telo tutto colorato!!!
DALLA SCUOLA PRIMARIA DI MAGLIANO…
Noi alunni di classe terza siamo andati a casa Sappa e abbiamo osservato un vero soffitto in gesso restaurato.
Il soffitto che abbiamo visto è proprio come quelli che sono esposti nel museo del castello di Magliano.
Ogni pannello è diviso da una trave in legno.
Per concludere la visita ci siamo accomodati in un salone con soffitti a volte affrescati e abbiamo fatto un’appetitosa merenda, che dai Sappa è sempre una garanzia !!!
Domenica 16 maggio abbiamo aperto il museo dei gessi in occasione della visita dei francesi di Riez, paese con il quale Magliano è gemellato da qualche anno. Gli ospiti, insieme alla popolazione tutta, intervenuta numerosa alla manifestazione, hanno così potuto ammirare i nostri lavori matematico-artistici e quelli realizzati dai bambini della scuola primaria.
Vi lasciamo qua alcune foto ricordo della giornata…
Vi lasciamo la foto di questo cartellone realizzato nel laboratorio matematico…
…quando i numeri possono portare a riflessioni molto profonde…
Carola Balma ha fotografato per noi tantissime immagini dei decori in gesso presenti nel museo. Noi abbiamo usato alcune di queste immagini per costruire un gioco “matematico” piuttosto conosciuto: IL MEMORY.
Regole del gioco:
Disporre tutte le tesserine su un tavolo, con l’immagine coperta.
A turno i giocatori gireranno due tessere per volta, facendole vedere anche agli avversari e cercando di trovare due figura uguali tra loro.
Chi trova la coppia di figure uguali, prende le carte e può giocare di nuovo. Chi sbaglia, ricopre le carte che ha girato e il turno passa al giocatore successivo.
Quando tutte le coppie sono state ricostruite, si contano le carte in mano ad ogni giocatore e vince chi ne ha in numero maggiore.
PHOTOGALLERY
Abbiamo inventato un gioco!!…usando come pedine, forme di gesso, di creta e di legno!!
Regole del gioco
PHOTOGALLERY