Dalla scuola primaria di Magliano-classe 2^
Con i loro racconti, gli alunni della classe seconda hanno realizzato il “libro” IMMAGINA DI ESSERE UN’APE E RACCONTA …
Gli alunni della classe seconda, immaginando di essere delle api raccontano…
Sono un’ ape regina. Io dall’alveare esco solo una volta. Sono l’unica che fa le uova e per tutta la vita mangio la pappa reale. |
Ciao, mi chiamo Maia e sono un’ape operaia.
Faccio la spazzina e pulisco l’alveare.
Velma fa da mangiare per la regina, invece
Flor prende il nettare e lo trasforma in miele.
Io vorrei essere l’ape regina che è la mamma di
tutte le altre api.
Il suo compito è produrre le uova.
L’ape regina non esce quasi mai dall’alveare.
Mangia per tutta la sua vita la pappa reale.
Ciao, io sono un’ ape operaia e mi chiamo Margherita.
Il mio lavoro è fare la ventilatrice, che consiste
nell’asciugare il miele e rinfrescare la Regina.
Dopo qualche giorno, l’ape operaia Rosi diventò una
bottinatrice.
Aspettava quel momento da un po’ di giorni.
Andò fuori e. . . non credette ai suoi occhi!
I colori dei fiori erano fantastici!
- Wow! - disse - essere un’ape bottinatrice è davvero bellissimo!-
Io sono l’ape Magà.Quando sono nata le api nutrici mi hanno preso e mi hanno nutrita per tre giorni con la pappa reale. Dopo sono diventata… un’ape spazzina e ho pulito tutto l’alveare. Poi, dopo una settimana, sono diventata un’ape nutrice e ho dato la pappa reale alle larve appena nate. Faceva troppo caldo e così io fui chiamata dall’ape regina per fare la ventilatrice. Un giorno un uomo maleducato pestò il nostro alveare e l’ape regina mi chiamò per fare l’ape esploratrice. Quando trovai il luogo giusto per fare il nuovo alveare, noi api operaie ci mettemmo all’opera. Quando il trambusto finì, l’ape regina mi diplomò ape bottinatrice! |
Mi chiamo Maia e sono un’ ape operaia.
Passo le mie giornate in giro per i prati. Volo di qua e di là
in cerca dei fiori più belli per succhiare il nettare. Quando viene
la sera, dopo una lunga giornata di lavoro, ritorno a casa.
La mia casa si chiama alveare e qui mi aspettano
l’ape regina, i fuchi e anche le altre api operaie.
Le api ci avevano buttati fuori
dall’alveare. Io e gli altri fuchi
avevamo freddo.
Sentivamo le api che dicevano: “mah, forse
potremmo farli rientrare, poverini”.
Così ci fecero rientrare e tutti
vivemmo felici e contenti nell’alveare.
Io sono un’ape operaia e sono molto laboriosa.
Sono una bottinatrice e tutte le mattine vado a raccogliere
il nettare. Lo metto nelle borse malarie che sono sulle
mie zampe posteriori. Quando sono piene ritorno nell’alveare.
Io sono l’ape operaia, prendo il nettare e faccio
il miele.
Faccio anche degli altri lavori, per esempio
aiuto la regina.
Io sono un’ ape bottinatrice.
Nei pomeriggi più caldi di primavera volo
di fiore in fiore per raccogliere il giovane nettare
e portarlo al nostro alveare!
Se io fossi un’ape… Sarei un’ ape bottinatrice ,
perché a me piace gironzolare e non stare dentro le cellette
come fa l’ape regina, anche se mi dispiacerebbe
non deporre le uova… Il mio nome da ape
sarebbe Gina.
Io sono un’ ape operaia e ogni giorno
lavoro molto duramente.
Volo sui fiori e pungo, se mi dai fastidio.
Io faccio il miele profumato e appiccicoso.
Io sono l’ape regina e mangio per tutta la mia vita
pappa reale. Faccio le uova e esco
una sola volta dall’alveare.
Ciao! Sono l’ape regina, volete sapere la mia storia?
Nel mio alveare ci sono tante api diverse: le api operaie,
i fuchi, le larve…
Io mi nutro con la pappa reale. Esco fuori dall’alveare una sola
volta per trovare un fuco da sposare. Le api operaie lavorano
per me per produrre la pappa reale .
Un giorno mi svegliai mi accorsi che ero diventato un’ ape.
Subito mi spaventai , però poi pensai che poteva essere divertente.
Decisi di andare a fare il mio primo volo. Vidi un’ ape che stava succhiando
il nettare da un fiore e le domandai: <<che sapore ha?>>
L’ape mi rispose che era dolce. Lo assaggiai ed era davvero delizioso.
Poi andai a visitare l’alveare e trovai un’ ape regina, dei fuchi, un’ ape pulitrice e
molte api con compiti diversi.
Mi accorsi che si era fatto tardi e così tornai a casa.
Per incanto tornai di nuovo bambino.