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Domenica,13 Marzo 2011 | Scritto da: cisterna

Una mattinata particolare per ricordare un ragazzo vissuto e morto qualche anno fa…

Ricordando Rino Rossino

cl. 3^

Scuola Primaria Statale di Cisterna d’Asti

a.s. 2010/2011

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5-marzo-20111

 

 

 

Domenica,6 Marzo 2011 | Scritto da: cisterna

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Giovedì,26 Marzo 2009 | Scritto da: cisterna

STORIA PARTIGIANA DELLA VI DIVISIONE ALPIANA “ASTI-MAGGIOR HOPE”

Renzo Amedeo

  

CRONACA DEL 6 MARZO: LO SCONTRO DI CISTERNA SECONDO LE TESTIMONIANZE DEI PROTAGONISTI

 

 

 

   Il 6 Marzo 1945 , alle ore del mattino la 21 brigata  S. Damiano è a “ Lemonte “ con settanta uomini disposti in cinque gruppi a distanza di centocinquanta metri l’ uno dall’ altro per controllare Val Botassa e S. Matteo.

La 22° brigata Alba è a Bric Fre (Ferrere) e  a Ronchesio.

La 23° brigata  Canale è a Madonna delle Grazie di S. Stefano.

Alle ore 7 Dino Tartaglino è in piazza della parrocchia quando sente arrivare un ‘ autoblindo nemica e lui le  spara contro bloccando la sua avanzata.

Si stupisce  che le sentinelle non l’ abbiano avvisato.

Alle ore 9 la 21° brigata e tutta impegnata verso Ronchesio mentre a Cisterna viene catturato Domenico Bergamasco dalla brigata Renzo Cattaneo.

 Verso le ore 12 arrivano  verso Verzeglio  due  fascisti che fortunatamente erano ubriachi altrimenti avrebbero fatto una strage .

Uno dei due soldati è stato ucciso.

Nel frattempo Dino torna a Belriguardo dove viene a conoscenza di violenze e feriti nelle prime case di Verzelio.

Alla sera vengono a sapere che Rino Rossino mentre stava portando un messaggio alla brigata di Gino Cattaneo, in Val Botassa venne catturato dai Fascisti e fucilato in piazza alle ore sedici.

I Tedeschi stavano arrivando a Cisterna dalla strada di Val d ‘ Orta armati di mitraglia e tante altre armi pesanti.

I partigiani si buttano sulla strada che i Tedeschi stanno percorrendo gridando “ Savoia “ e si scontrano lanciando più di cento bombe a mano.

Luigi Remondino sale nella cabina di un camion dove il maggiore Maestroni si stava strappando i gradi per paura.

Maestroni viene ucciso e le 20.000 lire trovate nel suo portafoglio vengono distribuite alla popolazione di Valmellana a cui avevano bruciato le case.

Dino Tartaglino nella battaglia viene ferito e i partigiani hanno un grosso bottino di guerra.

I Tedeschi chiedono a Don Rossanino di andare dai partigiani a chiedere una tregua. I partigiani accettano pur sapendo che i fascisti si sarebbero rinforzati. 

  

 

I FATTI DEL 7 MARZO A CISTERNA: INCENDI E FURTI DEI FASCISTI IN VALMELLANA E VARZEGLIO

 

 

 

 Alla sera del sei Marzo i fascisti si ritrovano in castello e il mattino dopo saccheggiano e rubano tutto ciò che trovano.

Bruciano alcune case a Cisterna per poi brucarne altre a Valmellana e a Verzeglio.

Verso le ore 14 arrivano i rinforzi e riprende la battaglia .

Per tutto il giorno si combatte pesantemente.

Bruciano in tutto 20 case a Valmellana più la chiesa e 5 case a Roncheisio.

I partigiani si spostano e nascondono le armi.

La popolazione li aiuta non rivelando i nascondigli.

Per tutta la notte le postazioni partigiane sono allertate per scongiurare gli attacchi del nemico.

 

 

 

 

 

 

 

 

8 Marzo: l’epilogo vittorioso di Santo Stefano Roero

 

 

I fascisti non possono portare a termine il piano perché hanno tanti morti e feriti. Decidono quindi  di tornare a Torino passando da S. Stefano Roero.

Al mattino dell’8, sulla piazza di Cisterna, i fascisti obbligano le donne a ripulire i morti per poi ripartire per Torino.

Si dirigono verso S. Stefano Roero e verso le 16 in località  Madonna Delle Grazie vengono attaccati dai partigiani che bloccano l’autoblindo con le bombe a mano e il carro armato va fuori strada.

 I partigiani mettono fuori uso il mitragliatore nemico che però uccide un partigiano.  

La testimonianza di questa battaglia è visibile nei tronchi  degli alberi  di quella zona.

Alla fine della battaglia i partigiani hanno un gran bottino d’ armi con dei prigionieri.

Fra i morti trovano il partigiano Domenico Bergamasco, catturato a Cisterna il 6 Marzo dai fascisti.

I fascisti accompagnati da Don  Viglino, parroco di S. Stefano Roero, chiedono una tregua e promettono di non danneggiare più case e popolo.

Solo andando via bruciano un casolare disabitato.

 

Lavoro di gruppo svolto dai bambini delle classi IV e V della scuola primaria di Cisterna d’Asti

     

Ilaria, Letizia, Diego, Vittorio, Simone, Moreno, Andrea, Luca, Enrico, Sara, Chiara, Ester, Agnese, Alessia